R Recensione

9/10

Bonnie Prince Billy

Lie Down in the Light

Così, senza preavviso. Neanche due righe di anticipazione sulla stampa specializzata, un “coming soon”, niente. Ti svegli una mattina, apri la tua casella di posta elettronica e leggi il messaggio di un amico: “Ti piace il nuovo Bonnie Prince Billy? Secondo me è molto bello. Ciao buona giornata” .

Il nuovo cosa? E io non ne sapevo nulla?

Allora ti ritrovi per strada, ancora in pigiama, con cento euro in mano (che con Mr Oldham non si sa mai …) e corri come un pazzo verso il tuo negozio di dischi fidato, quello che da sempre ti rifornisce di buona musica. Entri come se dovessi sfondare la porta, la gente sul marciapiede si ferma e ti guarda scuotendo la testa: “Guarda quel drogato, fa le rapine in pigiama”. Il negoziante sta sventolando un disco azzurro, tu glielo strappi di mano, butti la banconota verde oltre il bancone ed esci senza fermarti, senza salutare, e soprattutto senza prendere il (consistente) resto.

Sei già in strada, tutto sudato, e senti la voce del tuo amico negoziante come un eco lontana: “… la tappa furono vudici geddissima…”.

Arrivi a casa distrutto, l’unico maratoneta al mondo in pigiama, il disco è già nelle tue mani, nero lucente perchè “i dischi di Bonnie Prince Billy si comprano in vinile” (seconda regola dal Libro di Will Oldham, la prima recita “i dischi di Bonnie Prince Billy si comprano”), mentre armeggi con la puntina pensi alla frase del negoziante “… la tappa furono vudici geddissima…”, certo, lui, come te, adora la musica di Bonnie Prince Billy, ma che abbia cominciato a straparlare dall’emozione ti sembra un tantino eccessivo. Poi realizzi: “.. la traccia numero undici è bellissima”.

Allora parti proprio da lì, contravvenendo alla terza regola dal Libro di Will Oldham (“i dischi di Bonnie Prince Billy si ascoltano dall’inizio alla fine”), perchè del tuo negoziante di fidi ciecamente da anni. E fai bene: “Willow trees bend” è un pezzo meraviglioso, fatto di pochi accordi dilatati, una voce bellissima e tanti silenzi.

Il resto dell’album non è da meno, dentro c’è tutto Bonnie Prince BillyPalace Brothers, Palace Songs, Palace Music, Bonny Billy e tutti gli altri nomi con i quali Will Oldham si è presentato lungo la sua carriera. Ci sono le melodie aperte e solari di Ease Down the Road  (“Easy does it”, “Missing one”), i passaggi fatti di puro country nero sullo stile di I see a darkness (“So everyone”, con la bella voce di Ashley Webber, che impreziosisce anche il crescendo di “You won’t that picture”), ci sono momenti di pura americana (“What’s missing is”), c’è una bella cover di Shannon Stephens (“I’ll be glad”) gia leader dei Marzuki, la prima band di Sufjan Stevens.

Quando poi il vecchio Will decide di introdurre qualche piccolo elemento di novità le cose si fanno ancora più interessanti: “You remind me of something (glory goes)” è una ballata scurissima che riporta alla mente alcuni momenti di Johnny Cash, impreziosita da un violino che tratteggia splendidi contrappunti al solito duetto vocale. In “For Every Field There's a Mole” compare addirittura un clarinetto, che conferisce al pezzo un tono da Jazz club anni trenta. “Where is the puzzle”, infine, è una cavalcata acustica puro american darkness (ancora Johnny Cash). Provate a sentirla in macchina (contravvenendo a tutte le regole del Libro di Will Oldham) e premete il tasto repeat: se non ci fosse l’Oceano vi ritrovereste in America senza accorgervene.

A questo punto, gli amanti della discografia di questo immenso cantautore saranno già ampiamente soddisfatti (però magari la prossima volta, Will, avvisa: non so, una mail, un sms …), per tutti gli altri: prego avvicinatevi pure, potrete solo trarne piacere, e qualche piccola controindicazione. Tipo ritrovarvi per strada in pigiama o senza benzina in Portogallo, con l’Oceano negli occhi.

V Voti

Voto degli utenti: 6,9/10 in media su 14 voti.

C Commenti

Ci sono 18 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

simone coacci alle 10:47 del 13 giugno 2008 ha scritto:

Bella! Molto "gonzo" (nel senso di "Journalism" non di merlo, allocco, barbagianni e altri animali notturni dalla vituperata perspicacia), mi piace. Il disco lo devo ascoltare: Bonnie Prince mi piaceva agli inizi quando si faceva chiamare solo Will Oldham o, al limite, Palace Brothers, poi la sua girandola di dischi/moniker m'ha fatto venire l'emicrania (fa più album/EP lui in un anno che Neil Young in un piano quinquennale, il che è tutto dire). Artista che merita in ogni caso. "In The Wake" e "Joya" sono subli-fenomenali.

fabfabfab, autore, alle 11:17 del 13 giugno 2008 ha scritto:

grazie

Grazie. Dei complimenti e della cortesia... A buon rendere. A proposito della discografia di Oldham, io ho deciso due anni fa di collezionarla tutta in vinile, 7" compresi. Non ho ancora finito e ho i creditori alle calcagna. Bastardo Will.

feelglass (ha votato 8 questo disco) alle 19:17 del 13 giugno 2008 ha scritto:

bravo!

bellissima la recensione, e mitiche le "regole". se ti va passa sul sito italiano dedicato a will oldham, www.myhollyhome.alervista.org

cerco anche collaboratori!!

Alessandro Pascale alle 11:01 del 14 giugno 2008 ha scritto:

Bella rece

mi piace il tuo stile, complimenti

riguardo all'artista ovvio non si discuta però il coacci nazionale non ha tutti i torti: star dietro a tutta la sua produzione è impresa assai ardua! Cmq ascolteremo anche questo

TheManMachine alle 13:59 del 14 giugno 2008 ha scritto:

Benvenuto Fabio!

Mi sembra che questa sia la tua prima recensione che scrivi per Storia, quindi bentrovato! Il ritmo incalzante del tuo scritto non può lasciare indifferenti, e poi ha attirato la mia attenzione il rating molto elevato che assegni a quest'opera. Non l'ho ancora ascoltata, ma a giudicare da come ne parli bisognerà provvedere al più presto! Alla tua prossima recensione!

feelglass (ha votato 8 questo disco) alle 7:25 del 15 giugno 2008 ha scritto:

ops

sbagliato link al sito, ecco quello esatto: http://www.myhollyhome.altervista.org .. scusate lo spam, ma almeno è in tema; sarò al concerto di domani a ravenna, se ci siete palesatevi, mi riconoscerete perchè distribuirò volantini del sito complimenti ancora x la recensione

Marco_Biasio alle 20:42 del 15 giugno 2008 ha scritto:

Sono d'accordo, sei proprio bravo. Naturale ed originale.

fabfabfab, autore, alle 12:24 del 17 giugno 2008 ha scritto:

ok

grazie a tutti dei complimenti.

Per feelglass: il sito è una chicca.

REBBY (ha votato 5 questo disco) alle 8:49 del 30 giugno 2008 ha scritto:

Mi dispiace fare un torto al bravo Fabio, che

oltretutto, mi pare di capire, ne è un grande

estimatore, ma Bonnie Prince Billy proprio non

riesco a godermelo. Sarà bravo di sicuro, ma io

riesco a portare con me solo You remind me of something (the glory goes).

fabfabfab, autore, alle 11:39 del 8 luglio 2008 ha scritto:

Santo cielo, Will. Due stellette t'hanno dato. Lo so che a te non importa. Ma due stellette significano un quattro in pagella. E' grave, Will. Perdonali, non sanno quello che fanno.

simone coacci alle 12:44 del 8 luglio 2008 ha scritto:

ahahah tra poco ci farai l'abitudine. C'è una fitta schiera di "franchi tiratori" che, più o meno ispirati da Scaruffi, sono pronti ad immolare con voti bassissimi ogni album che in qualche modo offenda il loro senso estetico. Senza polemica, eh, anzi, liberissimi di farlo, a me stanno più che simpatici: il dissenso è segno di partecipazione per cui molto meglio dell'indifferenza. L'importante è non scambiarla per obiettività.

P.S: Che dovrei dire io allora? A uno dei miei potenziali dischi dell'anno hanno dato una stella (voto: 2)

fabfabfab, autore, alle 13:47 del 8 luglio 2008 ha scritto:

Ah, funziona così!

Pensavo fosse solo una mia impressione, io sono un "novizio". Ho capito però che il sistema, nel suo voler essere democratico, presta il fianco a questi giochetti. Ho notato che alcuni utenti hanno votato più di trenta album in un giorno solo, dando 10 o 9 ad un disco e 2 o 4 a tutti gli altri. Ma non hanno nient'altro da fare? E quale lettore musicale utlizzano, se riescono ad ascoltare 30 dischi in ungiorno? Chi lo progetta? La Ferrari? La Nasa? Tu dici che ti stanno simpatici, a me sembrano dei mocciosi imbecilli. Una curiosità, se vuoi soddisfarmela. A quale disco è stato affibbiato 2?

Marco_Biasio alle 22:51 del 8 luglio 2008 ha scritto:

RE: Ah, funziona così!

A suo tempo mi alterai parecchio anch'io per questo sistema, che penalizza moltissimi lavori interessanti e degni di ascolto in favore di altri magari meno buoni, ma che rimangono sempre sul piedistallo per volere di pochi (e fastidiosi). L'anno scorso, ad esempio, mi ricordo bene che decine di dischi avevano scalzato i National dalla prima posizione. Tempo una settimana e i newyorchesi avevano ripreso la propria egemonia. Grazie a qualcuno, o a più di qualcuno. Con questo non voglio assolutamente dire che "Boxer" facesse schifo, anzi, pure io gli diedi 8. Ma ritenevo, e tutt'ora ritengo, che l'anno scorso sia uscita roba più bella, più interessante e più coraggiosa. Amen. Mi devo purtroppo accodare a Simone, caro Fabio: di scene così imparerai a vederne molte durante la tua permanenza qui (che spero sarà no-stop, visto anche il tuo stile di scrittura che, ne riapprofitto, mi coinvolge veramente molto ed è privo di quelle ingessature tipiche della critica specializzata e di cui anch'io purtroppo soffro, pur essendo un mediocre ascoltatore certamente non professionistico). Dai che ti ridai, una volta dopo l'altra, prima o poi ti abituerai. Consolati col fatto che, fra i stroncatori (anche se è riduttivo definirli così) non ci sono solo coloro che piazzano un voticino di nascosto, ma anche persone che ben argomentano il proprio giudizio denotando larga intelligenza, come il qui presente Rebby. E anche che, seppur non nel modo desiderato, questa si chiama, come dice Simone, partecipazione. Fra purtroppo e niente, meglio purtroppo...

Uallarotto (ha votato 8 questo disco) alle 15:20 del 30 giugno 2009 ha scritto:

Gran disco pure questo. Will vecchio prosciutto non delude mai.

Uallarotto (ha votato 8 questo disco) alle 15:20 del 30 giugno 2009 ha scritto:

Tie'

fabfabfab, autore, alle 16:27 del 30 giugno 2009 ha scritto:

RE:

Ma io lo dico sempre che sei un bravo ragazzo ...

hiperwlt alle 16:13 del 5 ottobre 2009 ha scritto:

no ragazzi: non so davvero come muovermi con questo bonnie "prince" billy. sforna dischi di continuo: con quale mi consigliereste di cominciare?

gull (ha votato 5 questo disco) alle 23:50 del 16 febbraio 2010 ha scritto:

La recensione è bellissima, ma per quanto mi riguarda questo è il disco che ho apprezzato di meno tra tutti quelli sfornati da questo grandissimo della musica americana. Mi è sempre arrivato come un lavoro ripetitivo ed involuto (con un paio di rilevanti eccezioni).