R Recensione

7/10

Lady Vallens

Double Mirror

Double Mirror è il primo lavoro in studio dei Lady Vallens, progetto a due che prende corpo nel 2007 come emanazione dagli ultimi Brother James. La loro è una forma musicale rock elettronico/sintetica con interessanti spunti chitarristici su una base concettuale ed emotiva improntata, fondamentalmente, al genere dark. Lo scenario indagato in questa loro prima opera risulta essere tutto sommato agghiacciante e desolato e può benissimo essere posto a rappresentanza dell’aspetto più oscuro e di decadenza morale, esistenziale, affettiva e, in sintesi, d’anima, che caratterizza spesso la nostra società.

Ma la musica dei Lady Vallens si pone anche come una sorta di riflessione introspettiva su questi aspetti, una contemplazione con funzione potenzialmente catartica.

L’album in questione si apre con Battle, brano con ritmi lenti e talvolta claustrofobici in un contesto di suono oscuro e tetro.

Death Satana pone in risalto una musicalità al contempo dolce, ossessiva e piena di mistero nella quale è posto in evidenza un suono di chitarra distorto e lancinante. Heaven Song, introdotta da una parte di chitarra sempre distorta su una base ritmica sintetica e martellante potrebbe essere rappresentativa, in un ottica metaforica, di un viaggio notturno e solitario dentro se stessi; mentre invece Beauty presenta al suo inizio una cadenza sonora dissonante e spettrale su un tappeto ritmico percussivo, invasato e indemoniato.

La successiva Crisis si caratterizza per un giro di chitarra lugubre che pare voler fare riferimento a primitive ancestralità e per la presenza di elementi corali in sottofondo, tetri e agghiaccianti.

Una maggiore apertura melodica è invece presente in Fly High e Hate Song, quest’ultima pervasa da un clima melodico di dolce arrendevolezza.

Moral è invece una litania stranita e desolata , caratterizzata da un tribalismo dal sapore industrial che scava profondamente nei recessi e nella spazzatura della nostra civiltà così come nella conseguente alienazione personale che spesso ne deriva.

L’intero album mantiene quindi un omogeneità di fondo sia sotto il profilo musicale che puramente concettuale. In entrambi gli aspetti il gruppo mostra una certa maturità seppur con ulteriori margini di miglioramento ma ciò non toglie che ci troviamo al cospetto di un buon album di rock electro – dark caratterizzato da un’ emotività pienamente in linea con la proposta musicale analizzata.

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