V Video

R Recensione

8/10

Oh No Ono

Eggs

Dalla Danimarca, di nuovo. Di nuovo l’impressione, dopo un bel po’ di passaggi, di non avere la benché minima idea di cosa si stia ascoltando. Potrebbe essere il suono composto da un manipolo di alieni gay dopo un soggiorno inglese negli anni ’60. Ma potrebbe essere anche la forma del pop (psichedelicissimo) del nuovo decennio. Autoprodotto in modo assai acrobatico (registrazioni prolungate per nove mesi tra chiese e capanne nell’isola di Møn), “Eggs” è il secondo disco degli Oh No Ono, un quintetto di Aalborg che, dopo un notevole successo in patria, prova in questo 2010 ad uscire dai confini nazionali. Il tentativo era meritato e doveroso, e difatti ne hanno già parlato (bene) in molti.

Spesso, va detto, se ne è parlato sulla scia dei connazionali Mew. E qualche contatto tra le due band c’è, nella passione per le strutture oblique e gli incastri sonori compositi, per alcuni rinvii space-rock in cui voci effettate ricreano con synth e chitarre stravolte una dimensione decisamente autre, per l’ambizioso mix di cultura tecnico-classica e ammiccamenti ultra-pop al limite dell’istrionico. Poi, certo, sono molte le differenze, e a spiccare sarà soprattutto la maggiore giocosità degli Oh No Ono, più sbarazzini e burleschi degli amici (e compagni di tour, ora). Qua, più o meno, si viaggia sulle frequenze di uno psych-pop barocco e sgargiante, spesso volutamente kitsch, in cui i Beatles più drogati vengono mescidati con gli Sparks glam al top del delirio, con molta orchestralità teatrale (i Queen at the opera, ma in uno spettacolo buffo) e carnevale a go-go.

E allora è un trionfo (ma davvero, eh: musica festosissima) di disarticolazioni stravaganti (“Eleanor Speaks” nel primo minuto è almeno tre canzoni diverse, per poi sfumare in intarsi di clavicembali e sitar), rese ancora più camp dalla voce stridula/acidula di Malthe Fischer, e fuochi d’artificio interstellari (“Internet Warrior”: gli MGMT invidierebbero), costruiti di puzzle sonori quasi mai ricomponibili, in un’accozzaglia di strumenti che ci si arrende a prendere come coriandoli in faccia. I pezzi più spumeggianti sono anche i migliori, perché contagiano nella loro demenza visionaria. Alcuni (prodigio!) rimangono anche in testa, fissando qualche frammento di melodia: “Helplessy Young” è tutta nel suo ritmo cadenzato dalla voce gracchiante di Fischer e nella glammosità sbrilluccicosa dei suoi ritornelli, mentre “Miss Miss Moss” è pura caricatura rock’n’roll macchiata di tocchi space-8bit, con un assolo di chitarra sublimemente parodistico e un finale casinista da festival (chessò: Mika che incontra i Flaming Lips). “The Tea Party”, poi, è un’esplosione di gaiezza freak, con i cori e la voce effettata in modalità festa-trash (quelle in cui si fa il trenino soffiando sulle trombette di carta) che sembrano chiedere a chi ascolta di tirare fuori la sua follia più insulsa.

Non riescono ad essere sobri neppure quando rallentano i ritmi o mettono via i lustrini, questi danesi: l’aria di molti pezzi è da melodramma semiserio (“The Wave Ballet”), musical corale per romantici narcisisti (“Eve”: canta il chitarrista Aske Zidore, che gioca a fare l’Antony), opera rococò tutta piano staccato e archi plateali: in “Icicles”, ad esempio, il modello degli Sparks sinfonici di “Lil’ Beethoven” è smaccato (ma tutti i fratelli Mael qui, con la loro divertita psicopatia pop, aleggiano in continuazione). “Swim”, invece, è una fioritura liberty di cineserie, scampanii e bassi acquosi: ipocondria morbosa.

Per chi vuole divertirsi, perdersi, lasciarsi disorientare. I giullari del pop stanno qua.

C Commenti

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Ivor the engine driver alle 10:00 del 26 febbraio 2010 ha scritto:

target, li avevi consigliati tu e difatti li avevo cercati. Ok qualcosa di interessante c'è, ma è tutto talmente (troppo) polidirezionale che alla fine non mi ha lasciato praticamente nulla. E poi trovo quasi odioso l'uso delle voci, quel misto di finta joie de vivre di tutti sti gruppi nordici. Vabbeh visto il clima di merda che si ritrovano li capisco, ma fatevene una ragione, cristo! Però bella copertina.

bargeld (ha votato 6 questo disco) alle 11:45 del 26 febbraio 2010 ha scritto:

A proposito di copertina, ma è questa quella ufficiale? Io ne avevo vista una (molto Marinetti) piena di "O" a sfondo bianco. Tant'è, il disco non l'ho ancora ascoltato comunque.

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 12:30 del 26 febbraio 2010 ha scritto:

Quella che avevi visto tu Daniele è quella del

disco uscito nel 2009, questa è quella dell'edizione 2010. Non scherzo eh

bargeld (ha votato 6 questo disco) alle 12:43 del 26 febbraio 2010 ha scritto:

Sei serio Rebby? Ah ah ah!

target, autore, alle 14:05 del 26 febbraio 2010 ha scritto:

La precisazione di Rebby è inesatta. Questa è la copertina del disco nell'edizione Leaf Label (Europa, Asia, Africa; uscita ufficiale 01/02/2010), mentre quella piena di O è la copertina delle edizioni Friendly Fire (Stati Uniti; uscita ufficiale 26/01/2010) e 01-11700170 Label in collaborazione con la Morningside Records (Danimarca, 20/04/2009).

rubens alle 14:22 del 26 febbraio 2010 ha scritto:

Caspita ! Io pensavo che la vera copertina fosse questa !

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 15:30 del 26 febbraio 2010 ha scritto:

Perchè inesatta Francesco? Lo dici anche tu che

l' edizione Morningside (Danimarca) è dell'aprile

2009 ed era piena di o...

target, autore, alle 15:37 del 26 febbraio 2010 ha scritto:

Infatti, l'inesattezza è un'altra: questa non è la copertina "dell'edizione 2010", ma dell'edizione Leaf 2010. Quella Friendly Fire, sempre 2010, ha la copertina vecchia. Non sfidarmi in pedanteria!

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 15:40 del 26 febbraio 2010 ha scritto:

No per carità, ma semmai non era esaustiva, non

che fosse inesatta.

target, autore, alle 15:50 del 26 febbraio 2010 ha scritto:

La linea tra "non esaustività" e "inesattezza" può essere molto sottile, ma sarà meglio che rinunciamo a un nuovo 'round'... Tornando al disco, ho l'impressione che farà cacare a molti. D'altronde è un ascolto per certi versi molto imbarazzante: lo capisco. Prima di ascoltare certi dischi degli Sparks con altra gente attorno c'ho messo un bel po' di tempo. Non so, Ivor, se la voce, a tratti oggettivamente fastidiosa, sia così per una 'joie de vivre' nordica. Non credo. Credo piuttosto che ricalchi una certa 'eccentricità' freak/camp di questi specifici nordici. Basta che guardi una loro foto. Tiè:

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 16:07 del 26 febbraio 2010 ha scritto:

Ma io non mi sento di aver fatto nessun round con

te Francesco. Ho semplicemente dato una risposta

alla domanda di Daniele, poi tu hai precisato. Io

non avevo nessun intento nascosto eh. Il "non

scherzo eh" era pure rivolto a farlo capire. Chiaramente la redazione è libera di metterlo

nell'anno che crede (ognuno a casa sua ...), come

me del resto.

loson (ha votato 8 questo disco) alle 17:44 del 26 febbraio 2010 ha scritto:

"Tornando al disco, ho l'impressione che farà cacare a molti." ---> Non a me, bro. E' un rompicapo, questo sì. Ammaliante, a tratti maligno (che gli Oh No Ono siano i gemelli cattivi dei Mew?), ambiguo ed estremamente complesso nei suoni e nelle strutture (che poi mi sembra una costante dei dischi popular più interessanti di questi ultimi due-tre anni). Ecco, qui sì che ci sento l'aura degli Sparks, assieme al rimosso "psych" e "freakbeat" (Tomorrow, Kaleidoscope, Pretty Things, Blossom Toes...) a cui hai fatto riferimento, e che riemerge, completamente "alieno", calato in una realtà che definire surreale è un eufemismo. Sono talmente tante le modalità produttive utilizzate da lasciare di stucco, e il loro sovrapporsi genere qualcosa che risulta difficile anche solo collocare geograficamente e temporalmente. Forse, trattasi soltanto di musica del nostro tempo. Ci rivediamo fra qualche ascolto per il voto(ne), ma la proposta è affascinante come poche. Tanto di cappello, Targ.

target, autore, alle 19:06 del 26 febbraio 2010 ha scritto:

Grande Los! E grande Rebby che non riconosce gli smile! ))

loson (ha votato 8 questo disco) alle 18:02 del 27 febbraio 2010 ha scritto:

Vabbè dai, inutile tergiversare... Gli Split Enz hanno trovato i loro legittimi eredi, e per giunta in terra danese.

Ivor the engine driver alle 9:47 del primo marzo 2010 ha scritto:

don't worry target, purtroppo le loro facce le avevo già viste prima di ascoltare il disco, e mi avevano già indisposto assai...

Dr.Paul (ha votato 6 questo disco) alle 19:14 del primo marzo 2010 ha scritto:

eh diamogli sto 6 di incoraggiamento, sono giovani...hanno bisogno di fiducia ))

crisas (ha votato 8 questo disco) alle 21:35 del 3 marzo 2010 ha scritto:

Che bella la canzone del video!

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 16:20 del 4 marzo 2010 ha scritto:

RE:

La canzone del video è veramente molto simile alle prime cose dei ponies in the surf... li conoscete? Per il cd ritornerò. Ottima recensione e ottima segnalazione!!!

target, autore, alle 18:20 del 4 marzo 2010 ha scritto:

No, li ignoravo completamente! Attento, però: "Swim" è un pezzo piuttosto isolato all'interno del disco (che d'altronde è davvero "polidirezionale", come dice Ivor, ma qualche corda la tocca più spesso di altre), certamente tra i meno schizoidi.

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 19:00 del 4 marzo 2010 ha scritto:

RE:

ehehehe... infatti io ho iniziato dal video e mi sono detto: toh, ci troviamo nei miei lidi... poi è arrivata la bufera schizoide e devo ancora recuperare i pezzi. Sono letteralmente disorientato, piacevolmente e sorprendentemente disorientato . Ascolto e non so mai cosa apettarmi il secondo dopo. Questa si chiama ORIGINALITà. Una cosa è certa: i ponies in the surf sono più rassicuranti, sebbene qualche screziatura pazzoide simil psichedelica (little boy lost, fairy in my house, aviary) è presente anche nei loro pezzi, assolutamente e ingiustamente sconosciuti.

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 19:04 del 4 marzo 2010 ha scritto:

PS. Ma è una mia impressione, o il bambino del video ha qualcosa del Danny di Shining? Sempre a proposito di cose schizoidi...

synth_charmer (ha votato 6 questo disco) alle 12:21 del 9 marzo 2010 ha scritto:

apprezzabili

eludono gli schemi canonici con una musica melodica perfetta per una gitarella in montagna. Niente di trascendentale, ma comunque qualcosa di nuovo.

loson (ha votato 8 questo disco) alle 14:28 del 9 marzo 2010 ha scritto:

RE: apprezzabili

Hai proprio ragione. Per le gitarelle in montagna non c'è niente di più adatto. Io adoro le gitarelle, soprattutto in montagna. E quando le faccio,'sto disco non manca mai nel mio zaino, assieme al gatorade, il bastone e le barrette energetiche. Che bella cosa gli Oh No Ono! Per le gitarelle in montagna, s'intende... XD

synth_charmer (ha votato 6 questo disco) alle 14:34 del 9 marzo 2010 ha scritto:

RE: RE: apprezzabili

chissà che disco mette los nel lettore per un weekend a Mirabilandia non oso pensarci

loson (ha votato 8 questo disco) alle 15:18 del 9 marzo 2010 ha scritto:

RE: RE: RE: apprezzabili

Ti rispondo subito: o "Twin Infinitives" o la colonna sonora di "Mary Poppins".

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 15:43 del 10 marzo 2010 ha scritto:

Originale e interessante, ma qualcosa - dopo diversi ascolti iniziali, molto di rado mi capita di riascoltarlo - mi impedisce di apprezzarlo pienamente. Forse un po' troppo (esasperatamente?)cerebrale (cervellotico?). Ecco, troppo pensato, forse. Non sto dicendo che questo sia necessariamente un problema. In questo caso, un pochetto sì...

Cas (ha votato 8 questo disco) alle 15:41 del 28 marzo 2010 ha scritto:

Recensione piacevolissima, ottimamente in grado di dare l'idea di quello che è l'album.

Complimenti a te e agli Oh No Ono (che a pelle mi intrigano mooolto di più dei Mew)

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 9:03 del 30 marzo 2010 ha scritto:

A questo punto la "scena danese" comincia ad essere affar serio. Dapprima gli Efterklang,

poi soprattutto i Mew, ed ora sti oh no ono.

Il minimo che si può dire in questo caso: band

molto promettente. Ma del futuro non v'è certezza!

Per il momento ci sono delle belle idee anche se

gli "sviluppi" non sempre sembrano a fuoco. Le

varie canzoni si susseguono, andando in "direzioni

diverse", lasciando si storditi, ma anche confusi.

E poi l'ultimo dei Mew ha meno "brani deboli"

(direi i due brevi intermezzi e forse un brano verso la fine) e si ascolta che è un piacere.

Secondi danesi dell'anno eheh

Alessandro Pascale (ha votato 6 questo disco) alle 19:56 del 10 giugno 2010 ha scritto:

devo dire che sono molto preoccupato da questa invasione art-gay che sembra inarrestabile.

Per il resto niente da aggiungere alla recensione di target: azzeccatissima, solo non ne condivido l'entusiasmo per divergenze estetiche, ma tant'è

Alessandro Pascale (ha votato 6 questo disco) alle 20:02 del 10 giugno 2010 ha scritto:

però devo ammettere che questo video di Swim è davvero fichissimo ))

tramblogy alle 21:33 del 10 giugno 2010 ha scritto:

paura che quest'arte ti s'infili da qualche parte?

Alessandro Pascale (ha votato 6 questo disco) alle 21:42 del 10 giugno 2010 ha scritto:

RE: paura che quest'arte ti s'infili da qualche parte?

massimo rispetto per i gay sia chiaro, però comincio a rimpiangere il giorno in cui i canadesi se ne uscirono fuori con tutte le loro produzioni un pò freak lanciando terribili mode. Dio santissimo è la stucchevolezza allo stato puro! Un pò di grezzume che diamine

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 22:12 del 10 giugno 2010 ha scritto:

RE: RE: paura che quest'arte ti s'infili da qualche parte?

E pensare che io vedo/ascolto intorno a me tonnellate di (piatto) grezzume...

target, autore, alle 9:20 del 11 giugno 2010 ha scritto:

Massimo rispetto per i gusti altrui, Peasy, però queste cose, se sai che ti irritano, basta che fai a meno di ascoltarle (come faccio coi Fuh o i Fine Before You Came...)!

Alessandro Pascale (ha votato 6 questo disco) alle 10:06 del 11 giugno 2010 ha scritto:

ma no, quando si danno voti alti bisogna sempre ascoltare, non si sa mai. E poi magari i gusti evolvono, che ne sai? Mai rimanere statici a coltivare il proprio orticello, sempre alla ricerca di cose nuove

loson (ha votato 8 questo disco) alle 12:08 del 11 giugno 2010 ha scritto:

RE:

Ma qui non si tratta di orticello o meno, Peasy... Hai parlato di divergenze estetiche, detesti l'immagine art-gay, e dai riferimenti che ha citato il Targhetta (Sparks su tutti) si capisce benissimo che nel disco non c'è nemmeno l'ombra del grezzume che cerchi. Io, di fronte ad una serie di indizi così chiari e concordanti, sarei stato alla larga.

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 11:34 del 11 giugno 2010 ha scritto:

Sottoscrivo quello che dice Peasy.

Alessandro Pascale (ha votato 6 questo disco) alle 12:34 del 11 giugno 2010 ha scritto:

vabbè loson, a parte il fatto che nella rece vengono citati anche beatles, flaming, e psych-rock, ma non è quello il discorso: una certa diffidenza per un tipo di approccio che sembra ormai onnipresente c'è, però ciò non vuol dire che ogni cosa fatta con quell'approccio sia pessima. Per dire Patrick Wolf o gli Arcade Fire li ho adorati, sebbene non siano propriamente dei tamarri, e ho addirittura dato un 9 ad un disco di Bobby Conn a suo tempo...

non so forse mi dà fastidio l'assunzione di uno stile a pura "maniera", molto spesso priva di reali intuizioni artistiche.

loson (ha votato 8 questo disco) alle 12:50 del 11 giugno 2010 ha scritto:

RE:

Non ho ben capito a quale approccio ti riferisci... Intendi la sovrabbondanza produttiva/attitudine kitsch? Non so, per me questo è un disco "freak" come ce ne sono pochi, e per giunta nemmeno un granché allineato ai gusti che oggi vanno per la maggiore (chi altro si ispira agli Split Enz oggi?).

Krautrick (ha votato 10 questo disco) alle 12:43 del 11 giugno 2010 ha scritto:

Mah...non conosco nessun riproponimento del pop psichedelico anni 60 (Target e Loson nel suo primo commento hanno fatto i nomi giusti, al quale aggiungo gli Stones di She's A Rainbow nell'assolo di piano di Swim) aggiornato ai giorni nostri attraverso tastierine synth-lisergiche e spruzzate glam...alla faccia della maniera, sto disco è un'emicrania, tanto è complesso! Per me capolavoro assoluto.

loson (ha votato 8 questo disco) alle 12:51 del 11 giugno 2010 ha scritto:

Krautrick santo subito.

simone coacci alle 13:10 del 11 giugno 2010 ha scritto:

Questo video è un capolavoro art-trashy, in effetti. Adorabile. E il pezzo è, nel suo genere, bellissimo. E quello spezzone di piano sembra proprio "She's A Rainbow". Vado a procurarmi il resto, facendo mea culpa per non averlo notato prima. Bravo Targ.

Alessandro Pascale (ha votato 6 questo disco) alle 14:12 del 11 giugno 2010 ha scritto:

intendo esattamente quella sovrabbondanza produttiva per cui ogni nota è rigidamente ed esageratamente controllata fino alla precisione maniacale, con un'attenzione sonora a mio avviso talmente esasperata da sfociare in un artificialismo che in moltissimi casi è peggiorata da un'attitudine freak, arty, kitsch, glam o similia, cioè tutto quello che con molta semplicità riassumo confidenzialmente (e spero non troppo antipaticamente) in "musica da froci".

Insomma ho notato che queste sono due tendenze nel complesso molto in voga nel periodo, e molto spesso vanno a combinarsi tra loro in maniera assai fitta. Questa combinazione la trovo deprecabile, mentre i due aspetti presi separatamente, di per sè possono avere risultati gradevoli e, perchè no, anche ottimi.

Siamo in una fase che mi ricorda tantissimo il periodo che Reynolds definisce "New Pop", o "Romantic Pop", quando nel periodo 1981-84 spadroneggiavano gruppi come Human League, Duran Duran, Spandau Ballet e similia. la speranza (mia) è che prima o poi questo revival wave (di cui mi sembra intravedere l'ultima fase, dopo l'inizio punk-funk DFA e il filone dark-gothic di Interpol e similia) termini con una riscoperta di quel che sono stati i secondi anni '80: post-core, grunge, post-rock, ma più in generale esplosione di indie, alt-rock, low-fi e cose simili. Insomma il "grezzume" che non è un fine in sè ma che deve sempre esserci in certe dosi minime in ogni epoca, salvo l'impoverimento spirituale di un popolo (boom!)

loson (ha votato 8 questo disco) alle 15:35 del 11 giugno 2010 ha scritto:

RE:

Dai Peasy, sai benissimo che il grezzume è ovunque, e anzi, proprio in questi ultimi anni è tornato prepotentemente in auge con la shit music. Per non parlare del glo-fi che, a ben vedere, applica valori (non)produttivi di chiara derivazione lo-fi a materiali originariamente pensati come esaltazione dell'alta fedeltà. E poi taciamo di tutta la drone music, noise, elettronica "out", avant-metal e weird-folk casinaro che vengono prodotti letteralmente in quantità INDUSTRIALE e che, anche a detta di molti "addetti ai lavori" (scusa il termine orripilante), hanno caratterizzato in maniera preponderante la decade appena trascorsa. Il post-rock a ci ti riferisci (immagino quello americano, di derivazione hardcore) non è mai morto, per cui non vedo l'esigenza di una riscoperta. Semmai è stato il primo post-rock anglosassone (Bark Psychosis, Disco Inferno, Laika, Seefeel, Flying Saucer Attack) ad aver tirato le cuoia relativamente presto, ma tutti questi gruppi col concetto di grezzume non avevano proprio nulla a che fare. Siamo in una fase simile a quella che ha contraddistinto il New Pop, dici? Bene (anzi no, perchè io non ci vedo alcun parallelismo, ma evviva le diversità d'opinione). Peccato che Duran Duran, Culture Club e ABC sbancavano le classifiche inglesi e sono stati capaci di sfondare anche in America, mentre le stranezze "art-pop" davvero valide e originali (che per me sono pochissime, e non comprendono i MGMT) a malapena tirano a campare e restano, per l'appunto, fenomeni di stra-stra-nicchia o famosi soltanto in determinati paesi/ contesti (i Mew in Danimarca e Giappone sono degli eroi, ma solo lì appunto...). Concludo notando soltanto che fra attitudine arty/freak e "frocerie" non c'è alcun nesso, perchè sennò la psichedelia dovrebbe essere patrimonio esclusivo della comunità gay, cosa che invece non è.

Dr.Paul (ha votato 6 questo disco) alle 14:34 del 11 giugno 2010 ha scritto:

mi colloco in una posizione di mezzo. non posso essere d'accordo con peasy, nel senso che il grezzume ormai è una cliche da cui mi tengo alla larga! certo sto disco mi piace veramente poco, c'è poca goduria all'ascolto dai, e di riproponimenti del genere ce ne sono a iosa, basta guardare gli azzeccati tag sulla destra, e sono pure pochi...

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 15:25 del 11 giugno 2010 ha scritto:

Bel burdel! Per chiarezza (nel caso non si fosse

capito) io sottoscrivo (o meglio soprascrivo eheh)

il fatto che è sempre meglio ascoltare e non rimanere statici a coltivare i propri orticelli...

Sull'album invece avevo già detto la mia sotto,

aggiungo solo che da quei giorni non ho più avuto

voglia di ascoltarlo, quindi mi allineo al Doc.

Piuttosto Peasy visto il tuo giudizio sull'album

in questione il tuo voto mi sembra un po' generoso....

target, autore, alle 15:37 del 11 giugno 2010 ha scritto:

Vabbeh, ragazzi, ma sul non coltivare il proprio orticello siamo d'accordo tutti, che discorsi. E' anche vero che un po' di selezione tra gli ascolti bisogna farla, a meno di non poter dedicare la propria vita intiera a questa amabile attività. E dovendola fare, io preferisco tenermi alla larga dai generi che non amo o amo meno. Punto. Poi, legittimo ascoltare e giudicare tutto, ci mancherebbe. E bellissimo fare qualche ascolto "rischioso". Ad avere più tempo, per curiosità, ne farei certamente di più. Mi sembra invece molto meno convincente, anzi, proprio sballata, l'idea che in questo periodo sia tutto freak, psych, "musica da froci". Senza dover parlare dello shit-gaze, del noise, del no-fi, dei Japandroids o di quant'altro. Mi sembra che di grezzume (tra cui molto che amo) ce ne sia a iosa, mentre Peasy si lamenta addirittura che manchino le "dosi minime". Boh.

Alessandro Pascale (ha votato 6 questo disco) alle 15:39 del 11 giugno 2010 ha scritto:

mah ho dato una sufficienza perchè nonostante non è che l'album sia brutto. Insomma dal punto di vista critico non si può dire che sia un album BRUTTO, anzi ci sono anche bei pezzi che lo fanno riprendere di quota. Il mio è un voto che tiene conto dell'antipatia personale ma cerca di riconoscere i meriti "formali" del disco

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 17:10 del 11 giugno 2010 ha scritto:

D'accordo Francesco. Siamo qui anche per fare questa selezione. Però se io dovessi tenermi

alla larga dai generi che mi piaccion meno mi

sarei perso album che invece ho apprezzato, a volte anche molto. Certo spesso si paga il fio,

ma insomma non è poi così terribile. Tutta

cultura....

Alessandro Pascale (ha votato 6 questo disco) alle 19:32 del 11 giugno 2010 ha scritto:

avete ragione: di grezzume ce n'è in giro, per carità. ma è normale che sia così, c'è sempre stato e sempre ci sarà, e chi si cerca la musica per conto proprio sarà sempre salvo. Ha ragione anche Los a notare come poi in realtà la differenza con l'epoca new pop sia enorme sul piano commerciale. Ma infatti il mio discorso riguarda il campo "alternative" medio di cui si occupano certe webzine e in generale un a certa critica musicale "d'élite" in cui rientra anche questo sito. Anzi forse soprattutto questo sito più di altri sta spingendo questa "attitudine sonora", per evidenti affinità artistiche ed estetiche di alcuni tra i suoi più importanti (e bravissimi) recensori. Cmq credo di essermi impelagato in un discorso più grande di me. Volevo solo esprimere questa mia opinione per cui mi sembra che il mondo indie-alternative (e la relativa critica musicale) mi sembra si sia spostato negli ultimi 3-4 anni sempre più verso queste attitudini sonore. Il che non vuol dire che non ci sia più il restante eh per carità, però forse da cui viene questa mia ostilità ad un fenomeno che mi sembra sempre più pervasivo e diffuso.

Magari è una sensazione mia che becco sempre più i dischi facenti parte di tale filone (in fondo mi baso soprattutto su questo sito per i consigli musicali, soprattutto da un pò di tempo a questa parte in cui avete visto tutti come per scarsità di tempo ho dovuto ridimensionare il tempo per il beneamato aggiornamento musicale) però boh, faccio questa constatazione e al limite allora la ribalto così: occupiamoci di più del grezzume, che qua mi sembra ci si stia ammosciando un pò troppo il pisello.

ps: spero che si prendano queste splendide discussioni per quello che sono: caciara di basso profilo in cui bisogna filtrare i contenuti seri negli angolini qua e là (almeno per quanto mi riguarda, che ultimamente sono più cazzone del solito)

Dr.Paul (ha votato 6 questo disco) alle 19:49 del 11 giugno 2010 ha scritto:

azz io ho sempre pensato il contrario. troppo grezzume qui e poca "pulizia", come del resto in tutte le webzine....quelle italiane hanno un minimo comun denominatore, appena uno si mette un filo di rimmel o si pettina troppo è stroncato, il "rispetto artistico ma non solo quello" è solo apparente e di facciata, spesso si cade nella derisione piu bieca! da bowie a bluvertigo, da zero a wolf, da klaus nomi ai japan, dai depeche mode a antony, fino quell'ultimo poveretto di owen pallett... in italia sta gente deve faticare e non poco...per i grezzoni invece è tutto piu facile ghghggh)))

Totalblamblam alle 20:40 del 11 giugno 2010 ha scritto:

sul secondo pezzo ora swim : la kate bush no?

vedremo come va a finire...

Totalblamblam alle 20:46 del 11 giugno 2010 ha scritto:

RE:

mi quoto quarto pezzo icicles alla queen periodo innuedo ...brrrrrrrrr

mi sa che chiudo LOL

Krautrick (ha votato 10 questo disco) alle 12:45 del 12 giugno 2010 ha scritto:

Ma quale santo subito Matteo, sono il più grande coglione della storia dell'umanità...

Krautrick (ha votato 10 questo disco) alle 12:46 del 12 giugno 2010 ha scritto:

Comunque...a chi snobba Mew e Oh No Ono, dico

DDDDDD

xfredix (ha votato 1 questo disco) alle 16:17 del 8 luglio 2010 ha scritto:

per la categoria BRACCIA RUBATE ALL'AGRICOLTURA

no comment - entrano di diritto nella categoria sopra citata