R Recensione

9/10

The Flaming Lips

Embryonic

Bizzarri, malati, psichedelici…Questi sono i primi tre aggettivi che balzano alla mente osservando l’artwork di questo doppio album, ancor prima di inserire il primo disco nel lettore.

Una copertina in cui è raffigurata una mano che estrae nuova vita dal ventre della terra, e all’interno un primo piano di un basso ventre (maschile o femminile? Sono aperti i sondaggi…), il tutto racchiuso in una custodia di pelo irto e setoso…Insomma, non il solito “Nice Price” da espositore negli autogrill, soprattutto per l’impatto distruttivo che potrebbe avere sull’acquirente medio.

Immaginiamo che un padre con tutta la sua famigliola si fermi per una sosta ricostituente di cornetto e cappuccino, ed incuriosito dalla strana confezione ne compri una copia…Al ritorno in macchina la moglie in un misto di stupore ed orrore penserebbe ad una ipotetica perversione del marito rimasta sopita in 20 anni di matrimonio, ed i figli contenti dello strano peluche ricevuto in regalo potrebbero da un momento all’altro rischiare l’asfissìa ingerendo qualche pelo…E poi sfido a mantenere l’attenzione alla guida ascoltando queste 18 dosi di acido lisergico sonoro, di psichedelia ossessiva, letargica e caleidoscopica…Una vera e propria esperienza ultra sensoriale che andrebbe consumata esclusivamente fra le mura di casa, o accompagnati da una persona sana e cosciente…Forse è per questi eventuali rischi che i tre indie rockers statunitensi d’annata hanno deciso che questo package originale ed eccentrico venga distribuito solo su ordinazione sul loro sito ufficiale, e anche per bypassare probabilmente le restrizioni di sicurezza del marchio CE.

Ma veniamo a noi….Questa raccolta che include 18 tracce che esplorano la tradizione psichedelica in tutte le sue forme, è una vera summa di tutto il Flaming Lips sound.

C’è il rumore, la calma ovattata e stordente, il pop d’autore di una raffinatezza eccelsa,  c’è il divertimento ossessivo di un bambino che si diverte a giocare con i suoi arnesi rumorosi, con tastiere farfisa da 10 euro, con i sonagli della chicco filtrati attraverso distorsori di ogni genere….Uno scrigno racchiuso da una pelliccia tricotica che nasconde un arcobaleno intrecciato di suoni….

Allora, mi raccomando….Sedetevi comodamente, avvertite una persona a voi cara di ciò che stà per accadere e fatela rimanere in allerta nel caso in cui ce ne sarà il bisogno….

…..Via……

L’arcobaleno distorto viene generato dagli ingranaggi Kraut Rock di Convinced Of The Hex, in cui la batteria martellante scandisce il tempo del cantato ossessivo di Wayne Coyne che ripete all’infinito There’s a difference between us…, mentre beat impazziti rincorrono la chitarra distorta e sincopata acompagnata dal basso pulsante.

Segue l’oscura e notturna The Sparrow Looks Up At The Machine, un mantra psichedelico e ripetitivo che opprime i sensi e soffoca lentamente, lasciandoci cullare dalla dolce ballata crepuscolare Evil, dove beat leggeri si intersecano con le partiture di pianoforte sussurrato e leggeri drone elettronici contribuiscono a tingere il tutto di un blu denso che cola lento sulle palpebre.

Il caleidoscopio noise di Acquarius Sabotage contrappone il rumore distorto delle chitarre e di percussioni impazzite alla soavità di note d’arpa che spiegano le ali fino ad infrangersi in un silenzio sinistro, che lascia spazio al basso pulsante e noir di See The Leaves, che sfocia in un finale ambient in cui una tastiera tremolante e fioca detta il tempo alla voce di Wayne Coyne che si spegne lentamente come un candela sotto vetro…La ballata leggera If e la crepuscolare Gemini Syringes lasciano spazio al beat pulsante di batteria di Your Bats, che tesse trame liquide assieme al basso ridondante e gommoso, mentre la voce incastona lamenti indefiniti che stringono il cuore in una dolce morsa di calore…

I sei minuti della jam strumentale Powerless ci introducono al basso pulsante e marziale di The Ego’s Last Stand, che esplode in digressioni space rock al fulmicotone esaurendo la sua carica elettrica nel finale narcotico e vertiginoso.

La ballata malata I Can Be A Frog gode della collaborazione di Karen O’, che ha registrato versi e rumori per via telefonica, e passa il testimone alla mini suite stellare di Sagittarius Silver Announcement.

Seconda collaborazione dell’album è ad opera degli MGMT, che con Worm Mountain confezionano una cavalcata spaziale e lo-fi rumorosa e ricca di asteroidi psichedelici lanciati a mille.

Scorpio Sword con le sue aperture orchestrali mestose cede il passo a Impulse, ballata riverberata di echi French Touch, interrotto dall’incedere motorik alla Neu! di Silver Trembling Hands intervallato da piccoli sprazzi pop che ricordano il capolavoro sull’ombra lunare dei Pink Floyd….

Si torna sulla terra con la tribale Watching The Planets, dove la sezione ritmica gioca ad un botta e risposta con i cori (anche qui c’è lo zampino di Karen O’) in una celebrazione pagana della natura da ballo attorno al fuoco….

Nient’altro da aggiungere….Solamente che questa doppietta micidiale va a finire dritta dritta nella classifica di fine anno….  

C Commenti

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tramblogy alle 1:35 del 19 ottobre 2009 ha scritto:

uuhmmm....che copertina,

babaz (ha votato 9 questo disco) alle 9:52 del 19 ottobre 2009 ha scritto:

Bellissimo!!!

Alessandro Pascale (ha votato 9 questo disco) alle 11:56 del 19 ottobre 2009 ha scritto:

gioiello

assieme a rated o degli Oneida è una splendida summa di ciò che è la psichedelia. Incredibile che un gruppo con oltre 20 anni di carriera alle spalle realizzi un disco del genere! E un complimenti anche al Minutolo che ci ha messo la giusta dose di passione e competenza

Uallarotto alle 12:36 del 19 ottobre 2009 ha scritto:

stra-quoto il commento di Peasy ed aggiungo che la cosa veramente strana è che tal discone arriva da un gruppo morto e sepolto, che dal '93 ad oggi, da Transmission in poi, ha fatto solo dischi frivoli e abbastanza stupidi (per quanto mi riguarda, ovviamente). Per il voto aspetto. Capito la mole e la qualità del disco non l'ho ascoltato più, aspettando di trovarmelo, in duplice vinile, tra le mani.

loson (ha votato 9 questo disco) alle 12:04 del 19 ottobre 2009 ha scritto:

Non solo un capolavoro, ma anche il disco migliore che i Flaming Lips abbiano pubblicato finora, a mio giudizio. Qualcosa come un mix in acido di Silver Apples, Robert Wyatt e il Miles Davis elettrico, "Embryonic" resta un tour de force totale e "totalizzante", ingarbugliato in superfice eppure estremamente godibile, soprattutto colmo di canzoni splendide. Particolare enfasi è posta sulle ritmiche (a volte tribali, squadrate, altre volte jazzy o in odor di trip-hop), sul canto fragilissimo ed estatico di Coyne, sull'accavallarsi di rhodes, tastiere e ogni genere di poltiglia noise. In certi casi sembra d'ascoltare dei Red Crayola posseduti da una beatitudine angelica ("Acquarius Sabotage"), o un Bertrand Burgalat autistico e completamente intrippato con l'exotica (la meraviglia "The Impulse"), ma alla fine questo suono resta fra i più originali ascoltati nel 2009. Sempicemente grandioso.

Luca Minutolo, autore, alle 12:35 del 19 ottobre 2009 ha scritto:

Grazie per il complimento...Sinceramente questo è un gruppo che ho sempre snobbato, e ho scelto questa recensione come una sorta di sifda...Ne sono uscito totalmente rapito da questo marasma psichedelico...Veramente fantastici!

lev (ha votato 8 questo disco) alle 12:44 del 19 ottobre 2009 ha scritto:

prendo nota

bargeld (ha votato 9 questo disco) alle 13:20 del 19 ottobre 2009 ha scritto:

prima lo acquisto, poi voto! voglio toccare con mano la "custodia di pelo irto e setoso". eh eh! addirittura il migliore in assoluto, los? qui su storia in molti restiamo sempre un po' sconvolti di felicità quando un disco psichedelico fatto come si deve ci giunge all'orecchio... rated o non l'ho nemmeno ascoltato bene ancora, perchè qui me lo incensate, sul mucchio il pescatore me ne ha parlato come di una porcheria immonda, una 'sonora' presa per il culo... e io mi fido di ale, ma anche del pesca, e diobon scappo ponziopilatescamente dalle responsabilità. no no, qui non scapperò. la copertina setosa è troppo allettante.

target (ha votato 8 questo disco) alle 13:40 del 19 ottobre 2009 ha scritto:

Discone. I Flaming Lips sono tornati a non aver paura di fricchettoneggiare ed esplorare, essere loro a dettare temi e spazi delle sperimentazioni, senza perdere il senso melodico della canzone (soprattutto, circolarmente, a inizio CD1 e fine CD2; che li abbia aiutati a ritrovare la retta -cioè storta- via l'esempio MGMT? Notevole "Worm Mountain"). Molto sinistro (quella tastiera che 'glockenspieleggia' in continuazione), molto bass-oriented, zeppo di anfratti da scoprire e cacofonie da sbrogliare ascolto dopo ascolto. "See the leaves", con la seconda parte che denuda - ammorbamondola - la prima, per ora è la mia vetta. Coyne smagliante.

bargeld (ha votato 9 questo disco) alle 15:37 del 19 ottobre 2009 ha scritto:

luca ti ho mandato un messaggio privato. è la custodia di pelo che mi ossessiona.

Luca Minutolo, autore, alle 15:40 del 19 ottobre 2009 ha scritto:

HAHAHAHAHAA!!!

Marco_Biasio (ha votato 8 questo disco) alle 16:41 del 19 ottobre 2009 ha scritto:

Copertina ultra-spettacolosa. Urge un ascolto anche da parte mia!

PandoFightSound (ha votato 9 questo disco) alle 18:19 del 19 ottobre 2009 ha scritto:

miglior disco del 2009

L'altra settimana quando ho finito di ascoltarmelo ( sfortunatamente non ho l'edizione pelosa ma quella a cd unico...) l'ho subito proclamato il mio preferito dei Flaming Lips, e nella mia classifica personale è uno dei migliori dischi di questo decennio, e per ora, il migliore di questo 2009 insieme a Rated O degli Oneida e Veckatimest dei Grizzly Bear. Hanno un suono così psych/kraut/prog/noise/freak che è fantasticosomozzafiatante.

ozzy(d) (ha votato 10 questo disco) alle 19:21 del 19 ottobre 2009 ha scritto:

mamma mia che disco assurdo, beppe grillo-coyne idolo!!!!!

Dr.Paul (ha votato 6 questo disco) alle 0:25 del 20 ottobre 2009 ha scritto:

faccio i complimenti a luca, anche se il disco mi piace moderatamente! un po caotico, a tratti sembra davvero una jam session (questa l'ho copiata da un altro sito ma è perfetta) tra freakettoni, un po tirata via, la lunghezza poi è eccessiva, 18 tracce sono tante, insomma un po palloso in vari frangenti, molto bella la traccia 9, se nn ricordo male anche la 7, la progettualità puo anche meritare il max dei voti, poi pero c'è un altra cosa fondamentale che manca, la piu importante: il piacere dell'ascolto, non c'è, spesso ci si distrae e ci si annoia, ci si ritrova a guardare il display dello stereo e....azz ancora siamo alla 10? ma quando arriva la 18?

Ivor the engine driver (ha votato 8 questo disco) alle 11:19 del 20 ottobre 2009 ha scritto:

bello, ma soprattutto inatteso

Non pensavo che i Flaming avessero ancora le palle di reinventarsi dopo il successo critico e commerciale da The Soft Bullettin in poi. Invece tanto di cappello, scelta mostruosamente anticommerciale, un disco senza singoli (perchè sfido considerare I Can Be A Frog un singolo, anche per i loro canoni), selvatico e non mediato, con la batteria fracassona come non si sentiva più da Transmissions from Satellite Heart (tipo dal 93 quindi). E non è neanche un ritorno ai fasti dei primi 4 dischi, molto fuori ma anche più formalmente """rock""". Non posso dire che sia il mio preferito dei Lips (forse rimane Oh My Gawd!!! quello prediletto), ma di sicuro uno dei migliori quest'anno.

fabfabfab (ha votato 8 questo disco) alle 15:20 del 20 ottobre 2009 ha scritto:

Quando i Flaming Lips si presentano in forma così smagliante sono cazzi acidi (ma proprio acidi, allucinogeni, LSD e quelle robe lì). Questo disco è un trionfo di tutto ciò che la band di Coyne può fare: psichedelia, "botte rock", trip lisergici, bassi onnipresenti, reiterati, rotolanti e "davisiani". Da consumare senza moderazione alcuna, non ci sono controindicazioni nè effetti indesiderati.

sarah (ha votato 9 questo disco) alle 19:06 del 21 ottobre 2009 ha scritto:

tra i dischi dell'anno senza dubbio.

loson (ha votato 9 questo disco) alle 19:54 del 21 ottobre 2009 ha scritto:

Grandi, raga... A parte il lieve dissenso di Paul, i Lips e il Minutolo han messo d'accordo tutti! Complimenti a noi e a loro. ;D

NathanAdler77 (ha votato 9 questo disco) alle 15:41 del 23 ottobre 2009 ha scritto:

See The Leaves

Straordinério, psichedelia multistrato acida e vischiosa: rispetto ai precedenti lavori di Coyne\Donadoni è come paragonare "Il Mago Di Oz"

a "Freaks".

REBBY (ha votato 8 questo disco) alle 16:51 del 23 ottobre 2009 ha scritto:

Coyne alla mia ètà è fantastico. Ma avete sentito

per caso cosa hanno fatto quei settantenni dei Gong? Gerontocrazia (eheh).

Orchidea (ha votato 9 questo disco) alle 1:08 del 26 ottobre 2009 ha scritto:

Inizialmente indigesto, ma c'è qualcosa attraeva. Al secondo ascolto ho cominciato ad esplorare il loro mondo sperimentale ed al terzo ne son rimasta rapita. La mia preferita: Worm Mountain (Feat MGMT)

lev (ha votato 8 questo disco) alle 23:16 del 30 ottobre 2009 ha scritto:

sparerei le 5 stelle solo per sperare di non vedere più primo anthony o wolf , ma dopo i primi ascolti sono un pò perplesso. vedremo...

modulo_c (ha votato 9 questo disco) alle 11:44 del 31 ottobre 2009 ha scritto:

che viaggio

pur non scendendo a compromessi a me e' sembrato accessibile. disco egocentrico, nel senso che pretende tutta l'attenzione dell'ascoltatore. non si puo' certo ascoltare mentre si prepara una frittata. bisogna spegnere il telefono, divanarsi, chiudere gli occhi e, bum: buon viaggio.

Mr. Wave (ha votato 8 questo disco) alle 17:21 del 31 ottobre 2009 ha scritto:

Destabilizzante, illogico, paranoico, urgente. Tra pericolosi cortocircuiti psych-krauti, sgangherate e nebulizzanti incursioni electro-hard-rock. Frattaglie noise-pop, visionarie rotte space-rock e nocivi rimasugli lo-fi. Testimonianza (ir)reale, cruda e spietata di connessione/disconnessione, tra la caotica realtà postmoderna e l'astrazione eterea ultraterrena. Una pietra miliare della neo-psichedelia dell'attuale decennio. voto: 8.5

tramblogy alle 23:38 del 31 ottobre 2009 ha scritto:

e la melodia cè?

modulo_c (ha votato 9 questo disco) alle 15:07 del 8 novembre 2009 ha scritto:

...azz

gli ho dato 4 stelle e mezzo? peccato, ho perso l'occasione per darne 5. Lo sto riascoltando e rischia di diventare il mio personale disco dell'anno.

bargeld (ha votato 9 questo disco) alle 19:32 del 9 novembre 2009 ha scritto:

luca tu parli di difficoltà alla guida, oggi avevo il disco nelle orecchie e mi recavo CAMMINANDO a fare un po' di spese di dischi arretrati... sull'attacco di Aquarius Sabotage mi stavo ribaltando in una pozzanghera. state all'erta.

tornerò per votare (molte stelle)

Luca Minutolo, autore, alle 21:08 del 9 novembre 2009 ha scritto:

Mmhhh...Vedo che quest'album stà mietendo un bel pò di vittime...he he heeee!!

zanmat (ha votato 10 questo disco) alle 23:17 del 17 novembre 2009 ha scritto:

...azz che disco! peccato che lo posso ascoltare in macchina solo quando non c'è nessuno! a mia moglie piace alessandra amoroso: "...estranei a partire daaaa ieeeriiiii!!!". tornando al disco: stupendo! ti stordisce e ti rapisce con quel basso distorto al limite del rumore e quei carillon sospesi nel vuoto, quelle urla inumane...

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 19:10 del 22 novembre 2009 ha scritto:

Premessa: i FL sono una delle mie band preferite.

Questo disco però non mi ha entusiasmato. Troppo lungo e caotico essenzialmente. Credo che Wayne Coyne e soci abbiano esagerato un tantino.

lev (ha votato 8 questo disco) alle 23:19 del 23 novembre 2009 ha scritto:

c'ho messo un pò a venirne a capo, ma alla fine ne è valsa la pena, e i dubbi iniziali sono stati spazzati via. questi però se ne fanno di canne!

Marco_Biasio (ha votato 8 questo disco) alle 22:40 del 24 novembre 2009 ha scritto:

L'ho ascoltato molto in questi giorni

ed ora mi sento in grado di giudicarlo. Dunque, la prima impressione è stata, effettivamente, di un'unica, grande, sbozzata jam session sullo stile dei primi Pink Floyd e, ancor di più, dei dischi solisti di Syd Barrett (a proposito, pezzi come "See The Leaves" e assurdità come "Aquarius Sabotage" lo dimostrano). Dietro, però, c'è molto di più: non solo la capacità di tessere strumentali di grande precisione e devastante impatto ("Powerless", che mi ha ricordato molto i 17 Pygmies) ma l'unire la sintesi pop delle ultime prove ("I Can Be A Frog", molto molto bella, "Silver Trembling Ends", "Watching The Planets") con le reiterazioni di certo kraut marca Oneida (la doppietta iniziale), chitarre a tratti debordanti (il secondo segmento di "The Ego's Last Stand", "Worm Mountain", anche se stemperate comunque da quella tastiera che, come giustamente faceva notare Francesco, si infila dappertutto) e bassi ruzzolanti, come quello di "Sagittarius Silver Announcement" che frega un po' la sincope dal giro portante di "Theme De Yoyo" dell'Art Ensemble Of Chicago, coverizzata in tempi recenti dai duetti Motorpsycho/Jaga Jazzist (voto: 10) e Zu/Spaceway Inc. (voto: 8,5). Bello anche nei segmenti che a me paiono anche più "oltre" nel vero senso del termine, e quindi "Your Bats" (il cut'n'paste di Four Tet a bagno nello space rock) e la contemplazione, quasi alla Frusciante, della breve "If". Naturalmente non tutto mi piace - non sopporto i vocoder di "The Impulse", ad esempio, e nemmeno lo sbozzo, davvero troppo accennato, di "Virgo Self-Esteem Broadcast" - ma quello che sta a monte del disco è una costruzione perfetta di brani che sembrano sfumati, sembrano improvvisati - non mi stupirei se lo fossero - e che manifestano, tuttavia, un grande lavoro di analisi e raziocinio a monte della struttura complessiva. Sembra un'antitesi, anche se non lo è affatto e, anzi, è probabilmente l'aspetto decisivo che fa sì che l'ascolto non divenga pedante e fine a sè stesso, ma sempre coinvolgente e ricco di sfumature da decodificare e passare ai raggi x. Sicuramente fra i miei dieci dischi dell'anno, assieme al collega "Rated O". Per il resto avete detto tutto voi!

bargeld (ha votato 9 questo disco) alle 11:42 del 26 novembre 2009 ha scritto:

ottima analisi, marco. io non ho molto da aggiungere, se non che non sento (anzi fingo di non sentire) nemmeno le sbavature che riporti tu, sicchè questo è il mio voto... vediamo una buona volta se scalziamo quei due lassù!

bargeld (ha votato 9 questo disco) alle 11:44 del 26 novembre 2009 ha scritto:

p.s. nulla da fare, gli angeli in paradiso, i pazzi in purgatorio... ))

Ivor the engine driver (ha votato 8 questo disco) alle 11:51 del 26 novembre 2009 ha scritto:

Barret??

Ciao MArco, concordo abbastanza sull'analisi, ma io ci trovo ben poco i primi Floyd, tanto meno Barret solista (Evil e If non sono per niente visionarie). Certo è psichedelico (e allora i Floyd e Barret ci stanno sempre bene), ma quello che può accomunare il disco ai primi floyd è il concept astrocosmologico di alcuni brani, i suoni in sè ben poco. La cosa che per ora ci ricollego di + è il discorso del primo jazz elettrico, e anche molta farina del loro stesso sacco, tutto quello che c'era prima di Soft Bullettin. Però son contento piaccia a tanti, magari resiste pure al tempo e alle intemperie.

loson (ha votato 9 questo disco) alle 14:28 del 26 novembre 2009 ha scritto:

RE: Barret??

Quoto il discorso di Ivor, sottolineando gli influssi del jazz elettrico e dello space-age pop (che mi sembrano le due direttrici principali del disco).

Marco_Biasio (ha votato 8 questo disco) alle 22:59 del 26 novembre 2009 ha scritto:

RE: Barret??

Sono piuttosto ignorante sul jazz elettrico (mi fermo a Bitches Brew, per capirci). In realtà quando citavo i primi Floyd (e Barrett) mi riferivo ad una questione di effetto, di riverbero, non tanto di suono in sè.

Tizio (ha votato 8 questo disco) alle 18:03 del 12 dicembre 2009 ha scritto:

Per me Evil è la canzone più bella dell'anno.

hiperwlt (ha votato 7 questo disco) alle 22:35 del 14 dicembre 2009 ha scritto:

"worm mountain", una delle canzoni più suggestive che abbia mai ascoltato:per il groove,vero e proprio "muro portante", grezzo e stracolmo di gingillanti effetti elettronici;per la ritmica delle percussioni, martellante fin da subito:con vorticosi e stralunati sedicesimi prima( raffiche di flash sparati dritti dritti negli occhi ,uno a seguito dell'altro),e trame sincopate poi. è così intensa e pregna di energia, da entusiasmare anche l'ultimo degli apatici. per il resto, disco a tratti notevole, con picchi elevatissimi ("convinced of the hex", "see the leaves", "gemini syringes"). come è stato già scritto,a volte i pezzi sembrano provenire da jam session e ciò mi ha portato a perdere a più riprese (specialmente durante i primi ascolti) il filo del discorso(come in "the ego last land" );in altre, paiono veri e propri abbozzi ("scorpio sword", "your bats"), che lasciano all'ascoltatore il compito della "rifinitura", con quanta più fantasia possibile.7,5.

luca,bella recensione!

Utente non più registrato alle 9:53 del 14 gennaio 2010 ha scritto:

...lunghissimo...quasi interminabile

La qualità della musica dei Flaming Lips è buona. Ho ascoltato l'album un paio di volte, l'ho trovato eccessivamente lungo, alla fine estenuante.

gull (ha votato 9 questo disco) alle 22:24 del 17 febbraio 2010 ha scritto:

Hanno chiuso il decennio con il botto! Un suono incredibilmente compiuto, nonostante una complessità evidente. Musica che sembra prodotta da menti superiori.

ThirdEye (ha votato 8 questo disco) alle 6:26 del 2 dicembre 2010 ha scritto:

Azz

Dopo anni di oblio si son ripresi tutt un colpo sfornando un mezzo capolavoro! Ormai non ci speravo piu' dopo le deludenti prove degli ultimi 14 anni. Il loro miglior album da quel capolavoro che era "Transmissions From the Satellite Heart"...

ammazzatartufi (ha votato 9 questo disco) alle 1:12 del 11 marzo 2011 ha scritto:

Meraviglioso

C'è poco da dire se non superpsichedelico, matto e quindi bellissimo.Stile unico di un gruppo fantastico.Un disco che va ascoltato per forza