Universal Sex Arena
Romancitysm
Mendace è la tracklist di Romancitysm, secondo disco del sestetto veneto Universal Sex Arena giunto ad un anno e mezzo di distanza dallacclamato esordio Women Will Be Girls: sette sono i brani indicati in copertina, ma numericamente del tutto diverso il loro alternarsi, la loro effettiva percezione, limpossibilità di individuare secondo logica e rigore la cesura che ponga fine ad uno per dare inizio allaltro. Non uno stream of consciousness psichedelico od un unitario dramma aristotelico, ci si intenda: piuttosto, grandi finestre generaliste, issate in base ad un (non rigoroso) principio di contiguità tematica, entro le quali si susseguono le scosse ed i colpi di scena, prendono corpo e si inanellano tra di loro una serie potenzialmente sconfinata (ed automorfa) di segmenti, trova compimento il principio logorroico della variazione su canovaccio dato. Se la città, nelleconomia del concept, è un corpo femminile che della socialità si nutre e nella socialità si sviluppa, gli Universal Sex Arena sono gli officianti chiamati a stringere il legame.
Sette episodi, allora, che potrebbero invece essere dieci, cinquanta, cento, a partire da una Breathe The Light che, avviandosi furtivamente dub, sboccia in una dichiarazione proto-punk mica da ridere, una raffica di assoli blues che periodicamente intervallano il miagolare soul di Voiture Tempo (come prendere gli MC5 e costruirci sopra una quasi-suite). Take My Shirt Off esalta il ruolo della sezione ritmica che, riempiendo ogni singolo vuoto, trasforma i dieci minuti del pezzo in un vero e proprio campo di battaglia garage-no wave, sul quale scende coraggiosamente il favoloso interplay chitarristico, una gargantuesca torcida combattuta testa a testa fino allultimo respiro. Tanto agitarsi e strepitare (persino parossistico in The Ghost Town, un uragano funk che sbatte a destra e a manca addosso a muri di percussioni) richiede a gola spiegata il ritagliarsi di adeguati frangenti di recupero: da qui i bassi sinuosi di The Legendary Healer (dei crooner rnb che non siamo stati e che non saremo mai), il bianco romanticismo a cottura lenta di Sudden Donna, una Eyes Yelling The Future che rispolvera certi Franz Ferdinand synth-oriented degli ultimi anni. Lalternanza è riuscita, ma i cali di tensione si rivelano fin troppo bruschi, e a momenti stridente il contrasto fra canzoni sui generis e pezzi dassemblaggio: tantè che a farsi preferire, di gran lunga, è il coloratissimo riff Minutemen (roba quasi da The Punch Line) di The Last Detroits Urbanist.
Non convenzionale e allergico alle classificazioni sin dalla scelta dello studio di registrazione unex officina bergamasca per la riparazione di autocarri pesanti , Romancitysm è il classico disco-pretesto per potere offrire, anche su solchi fissi, la freschezza e lesplosività del live. Per impressionare, impressiona. Quanto a conquistare
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