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R Recensione

8/10

Animal Collective

Merriweather Post Pavilion

La fattoria degli animali: George Orwell. Animal Crackers: i fratelli Marx. I Got Animals In My Soup: Shirley Temple.

Merriweather Post Pavilion è il nono album in nove anni per il collettivo avant pop più rappresentativo degli anni zero. Non solo: questo disco è lo zenith della loro perfezione laboratoriale. Il compimento della svolta sintetica già ampiamente accennata da Strawberry Jam. Come particelle che bombardano l’atomo rivelandone la composizione interna, un focus sulle dicotomie recondite da cui germina la quintessenza del loro sound: natura e artificialità, campagna e metropoli, fotosintesi e fotocellule, elettrolisi ed elettronica, corali ariose e suoni pressurizzati.

Complice la dipartita di Josh “Deakin” Dibb, secondo chitarrista del gruppo, Avey Tare, Panda Bear e Geologist Bear hanno buon gioco ad occultare le linee prettamente strumentali in un mare magnum di sampler e loop digitali, liquide profondità psichedeliche, basse frequenze che lambiscono il dub, ghirlande glitch, ingranaggi concreti che masticano lontani echi costruttivisti.

Senza tralasciare quelle loro squisite, frangiate melodie polifoniche, qui pur sempre presenti e, in taluni contesti, ancor più dorate, come farfalle che stormiscono attraverso la luce del sole, che fanno tanto Beatles e Beach Boys risucchiati via telecinesi in una sinfonia futuribile stile “Metropolis”.

Apre Into The Flowers ed è un ingresso trionfale, con tanto di standing ovation: psichedelia subacquea, a ventimila leghe sotto i mari, dove i resti del sottomarino giallo, affondato per festeggiare la fine della Guerra Fredda, si mescolano ai Pink Floyd “barrettiani” legati dagli spaghi sottili del picking di Avey, fra riflessi meccanici che filtrano distorti dalla superficie e un tamburellare intermittente di nacchere. My Girls non delude, anzi: sytnh e tastierine Casio spianate sullo sferragliare della ritmica, bassi concavi e profondi e cori che suonano come una tribù dell’Africa occidentale catapultata in un episodio di Top Of The Pops a metà anni ’80.

Also Frightned è il Sgt. Pepper a Little Big Horn che guida la cavalleria alla carica a passo di moviola: praterie di suoni compressi, tonalità dub e tam tam indiani. Summertime Clothes è forse la melodia più memorabile della loro intera carriera, roba da mettersi ballare sospesi sulla cresta spumosa d’un onda e poi lasciarsi spiaggiare al sole, distesi pancia sotto su un fluttuante tappeto techno/synth.

 Daily Routine è minimalismo spettrale e psichedelico, tutto un brulicare di sonagli, sibili, accordi di piano fino sfociare in una sospensione fra la New Age e Badalamenti. Bluish è una parentesi sentimentale consumata fra i resti di Shuttle esplosi in epoca reaganiana (“Il futuro è degli eroi, non dei vigliacchi”) soft rock anni ’70, in sottofondo, per creare atmosfera in assenza di atmosfera.

Taste sono i Beach Boys processati da un Commodore 64. Le afroidi, aritmiche e tribali Guys Eyes e Lion In A coma (straordinaria la progressione vocale del ritornello e l’uso dello “marranzano”) sono cronache di un safari cosmico nella savana. E poi, come se il nostro cervello non avesse già abbastanza stupori di cui capacitarsi, il finale ci riserva altri due capolavori: No More Runnin’ pura narcosi downtempo avviluppata in un periplo di coralità tahitiane e Brothersport, un inno alcolico da confraternita universitaria (iota-epsilon-qualcosa) rutilato a moto perpetuo dalle lancette di una danza delle ore.

Disco dell’anno 2009: campionato già finito?

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REBBY (ha votato 7 questo disco) alle 11:03 del 19 gennaio 2009 ha scritto:

Si, come quello di calcio ...

SanteCaserio (ha votato 7 questo disco) alle 20:11 del 19 gennaio 2009 ha scritto:

Sarà che i campionati

non sono la mia passione (meglio i tornei di Rugby ) ma non l'ho trovato così esaltante. Piacevolmente fresco e sorprendente, soprattutto perchè è la nona volta, ma trovo penalizzante l'ulteriore apertura melodica.

Credo sia tra i loro lavori più "semplici", anche se siamo sempre una spanna sopra rispetto a quanto c'è in giro. Recensione ottima per districarsi fra gli 11 pezzi!!!

fabfabfab (ha votato 8 questo disco) alle 22:22 del 19 gennaio 2009 ha scritto:

Un bestione

Sono senza parole. Un ritorno così proprio non me lo aspettavo. Il campionato è ancora lungo, ma la zona Champions sembra assolutamnete alla loro portata.

loson alle 0:29 del 20 gennaio 2009 ha scritto:

Questo disco proprio non lo capisco. Nel suo voler suonare più pop è assolutamente sgraziato, privo della solare lucentezza (e asciuttezza) del Panda Bear del 2007. Pezzi senza capo nè coda, assemblati quasi a casaccio. Boh, davvero questi sono gli Animal Collective da tramandare ai posteri? In passato hanno fatto di meglio.

loson alle 0:30 del 20 gennaio 2009 ha scritto:

...e senza nulla togliere alla disamina del fratello Coacci, ma tanto lui lo sa che gli voglio bene.

lovemetwee (ha votato 8 questo disco) alle 9:36 del 20 gennaio 2009 ha scritto:

piccoli animali crescono

l'influenza del panda ha contagiato tutta la produzione di questo bel lavoro... e dico anche per fortuna. é concreto, scorre e vien voglia di ascoltarlo. bravibravi. Feels, a mio parere il loro più riuscito, è stato superato ed ha trovato un degno sostituto. bravibravi

ozzy(d) alle 20:32 del 20 gennaio 2009 ha scritto:

mmmmm neanche a me convincono piu' di tanto, ma se ne parla bene il coacci nazionale darò un ascolto più attento...

rael (ha votato 7 questo disco) alle 11:47 del 22 gennaio 2009 ha scritto:

mi piace, anche perchè le loro freakkaggini del passato le stanno perdendo e ne sono contento

Mr. Wave (ha votato 8 questo disco) alle 22:01 del 22 gennaio 2009 ha scritto:

Sicuramente, un ascolto superficiale potrebbe minimizzarlo e ridimensionarlo, per quello che, secondo il sottoscritto, è un buonissimo mosaico di svariate e nutrite sostanze sonore; dalle randellate psych-freak (In The Flowers, Lion In A Coma), all'osservazione di sottilissime linee world-music che tracciano un ideale ''frame'' per originali esempi di synth-folk (My Girls, Guys Eyes, Brothersport), sublimati, nel proseguo, da uno squisito gusto pop retrò provato dalle oscillazioni e dai sussulti beat- (Taste, Also Frightened), per arrivare, agli irresistibili fremiti elettronici (Summertime Clothes, Daily Routine, No More Runnin’). Insomma, concordo con la valutazione del recensore, considerando''Merriweather Post Pavilion'' uno dei primi colpi di questo 2009. Ottima rece- come Simone

Alessandro Pascale (ha votato 9 questo disco) alle 0:43 del 23 gennaio 2009 ha scritto:

mi sbilancio

e sparo il votone. Che se lo meritano tutto, un intreccio eccezionale di elettronica e psichedelia. E finalmente riesco ad amare anche questo gruppo!

Ivor the engine driver (ha votato 8 questo disco) alle 11:26 del 23 gennaio 2009 ha scritto:

non riesco ancora a farmene un'idea...sicuramente il botto di Person Pitch si è fatto sentire a livello di impostazione generale del disco, però come scrive Loson, senza mantenerne la freschezza (e per quanto pure Person Pitch non è che mi fece strappare le vesti, ma capivo perchè piacesse). Di sicuro ha bisogno di tempo e di ascolti, per ora però mi sembra un po' troppo plasticoso per me. Che poi non son mai stato grande amante del collettivo, forse l'unico che riascolto volentieri è Sung Tongs (Feels lo comprai e cerco ancora qcuno che lo vuole...) Bravo come sempre il recensore compaesano

lovemetwee (ha votato 8 questo disco) alle 17:54 del 15 ottobre 2009 ha scritto:

RE:

me lo vendi o no sto FEELS? ^__^

IcnarF (ha votato 4 questo disco) alle 12:50 del 27 gennaio 2009 ha scritto:

Iper-sopravvalutati.

Le premesse non sono delle migliori... Gli altri lavori non li posso quasi sopportare (a eccezione di "Here Comes the Indian"), vediamo questo.

otherdaysothereyes (ha votato 8 questo disco) alle 15:31 del 30 gennaio 2009 ha scritto:

Mi avevano sempre lasciato piuttosto indifferente, ma questo lavoro mi ha stupito veramente, e dire che partivo prevenuto...7,5

StockholmSyndrome (ha votato 7 questo disco) alle 10:01 del 5 febbraio 2009 ha scritto:

E' il primo loro lavoro che ascolto, a parte qualche pezzo sparso, e devo dire che mi ha colpito positivamente. Il difetto è che la voce sembra quasi "sconnessa" rispetto al suono, anch'esso forse un po' troppo groove-oriented. Però si tratta di un buon disco...direi quasi indie pop!

loson alle 16:45 del 16 febbraio 2009 ha scritto:

Forse è l'effetto dei due martini di fila che mi sono sparato dopo pranzo, ma mi sta piacendo. O_O Non escludo che possa ulteriormente crescere a suon di ascolti (e di alcolici). Boh, forse l'avevo malgiudicato o non avevo colto certe sfumature... Cmq per ora siamo sul 6,5 (evviva i mezzi voti!!!! ).

hiperwlt (ha votato 8 questo disco) alle 15:21 del 20 febbraio 2009 ha scritto:

gioiello

la mano di panda bear si sente, eccome se si sente!l'intreccio incantevole di elettronica e psichedelia rende la confezione finale un vero gioiello. promosso a pieni voti.tre canzoni su tutte: bluish, brothersport e in the flowers

Ivor the engine driver (ha votato 8 questo disco) alle 15:38 del 20 febbraio 2009 ha scritto:

incredibòl! mi piaciucchia, ha 3-4 pezzi veramente interessanti, forse la cosa che mi piace di + è il riuscire a dare calore alla freddezza delle "macchine" utilizzate. A sto punto mi recupero un po' di cose vecchie, e riascolto queòlli che ho.

ivanluprano (ha votato 10 questo disco) alle 16:34 del 28 febbraio 2009 ha scritto:

semplicemente geniale

REBBY (ha votato 7 questo disco) alle 10:29 del 7 marzo 2009 ha scritto:

La perdita del chitarista forse è stata una fortuna. Per me meglio anche del Panda Bear

solista. Album davvero interessante. Punto

di forza ovviamente le armonie vocali, ma è

l'atmosfera nel suo complesso che è cambiata,

in meglio. In the flowers, My girls, Bluish e soprattutto Summertime clothes i miei brani

preferiti, quindi mi piace di più la side A.

lev (ha votato 5 questo disco) alle 23:10 del 19 marzo 2009 ha scritto:

mmm...dopo tre ascolti ho deciso di gettare la spugna, non fa per me. personalmente lo trovo vuoto. mi sembra che facciano tanto casino per non suonare niente. salvo si e no (o "yes and no" come diceva benigni in johnny stecchino) un paio di pezzi. comunque a giudicare dai commenti qui sotto credo che il problema sia mio. infatti non me la sento di votarlo, anche perchè forse dovrei ascoltarlo ancora un pò. ma sinceramente non so se ce la faccio.

IcnarF (ha votato 4 questo disco) alle 17:56 del 24 marzo 2009 ha scritto:

E' arrivata la conferma!

Merdaccia...

Lezabeth Scott (ha votato 9 questo disco) alle 17:58 del 24 marzo 2009 ha scritto:

RE: E' arrivata la conferma!

Ma...ma...ma...cordonbleu! Come ti permetti?

IcnarF (ha votato 4 questo disco) alle 17:59 del 24 marzo 2009 ha scritto:

RE: RE: E' arrivata la conferma!

Volevo dire merdINA

Lezabeth Scott (ha votato 9 questo disco) alle 18:00 del 24 marzo 2009 ha scritto:

RE: RE: RE: E' arrivata la conferma!

gh gh gh, carino lui

Gengis il Kan (ha votato 2 questo disco) alle 12:51 del 27 marzo 2009 ha scritto:

Di una noia, ma di una noia... uh mamma.

anfe02 (ha votato 7 questo disco) alle 18:25 del 28 marzo 2009 ha scritto:

Ascoltato e riascoltato, non proprio da buttare ma molto, molto sopravvalutato. Concordo che in definitiva è noioso, ma a chi piace...

4AS (ha votato 8 questo disco) alle 16:37 del 10 aprile 2009 ha scritto:

Mi ha irritato non poco ai primi ascolti...Però poi mi sono accorto che fortunatamente non è tutto fumo e niente arrosto: è molto meno freddo di quanto sembra all'inizio!

Lux (ha votato 7 questo disco) alle 18:40 del 3 maggio 2009 ha scritto:

Ai primi ascolti sembra incredebilmente ostico e gratuito nei suoi arrangiamenti apparentementi casuali, poi ho capito che è solo una questione di estetica personale. In questo senso il connubio elettronica dadaista/linee vocali stile Beach Boys mi sembra abbastanza riuscito.

paolo gazzola (ha votato 8 questo disco) alle 14:09 del 5 maggio 2009 ha scritto:

Piacevole svolta/evoluzione

per una band che ho amato da subito e che, dopo un album transitorio come l'ultimo "Strawberry Jam", se ne esce rinnovato nella sostanza sonora come pochi altri gruppi maestri di un sound peculiare hanno saputo fare. Non è per tutti rinnovarsi dopo aver scoperto la formuletta giusta e mantenere uno standard di qualità simile.

lev (ha votato 5 questo disco) alle 21:51 del 29 maggio 2009 ha scritto:

ascoltato altre due volte, ma niente da fare. salvo solo "summertimes clothes".

Marco_Biasio (ha votato 5 questo disco) alle 23:05 del 2 giugno 2009 ha scritto:

Mi lasciano del tutto indifferenti. Anzi, non proprio: non mi piacciono. Li trovo forzati e difficoltosi da reggere.

salvatore (ha votato 5 questo disco) alle 17:50 del 20 luglio 2009 ha scritto:

Mi spiace mettere un voto così basso ad un gruppo che ha saputo esaltarmi, agli inizi, come nessun'altro. Mi sembra però che il "collettivo" abbia perso un po' di vista l'ispirazione e che, cercando maggiormente la forma canzone, non abbia fatto altro che perdere quell'eccentricità che l'aveva caratterizzato nei primi lavori, senza però nemmeno avvicinarsi alla (im)perfetta geniale pop song di colleghi come panda bear e grizzly bear.

Ivor the engine driver (ha votato 8 questo disco) alle 19:18 del 20 luglio 2009 ha scritto:

merriweather (per quanto non sia un capolavoro) se lo mangia a colazione l'ultimo (ma anche il primo) dei Grizzly Bear

lev (ha votato 5 questo disco) alle 20:02 del 20 luglio 2009 ha scritto:

x me tra stà roba e l'ultimo dei grizly bear non c'è proprio paragone. ovviamente a favore dei grizly bear.

salvatore (ha votato 5 questo disco) alle 21:59 del 23 luglio 2009 ha scritto:

RE:

Assolutamente d'accordo. I grizzly bear rispetto agli animal collective hanno sicuramente una marcia in più. Una profondità e un'incisività lirico\musicale assai superiore.

nico83 (ha votato 6 questo disco) alle 21:54 del 17 settembre 2009 ha scritto:

inferiore ai precedenti. Comunque sufficiente. se fosse il lavoro di un'altra band ci starebbe anche un 7 ma da loro mi aspetto di più!

mamomicidiale alle 20:38 del 21 settembre 2009 ha scritto:

essendo un novellino in recensioni,vorrei solo capire come e cosa si deve apprezzare dei COLLECTIVE e dei FRIZZLY BEAR.giuro non capisco...

lovemetwee (ha votato 8 questo disco) alle 15:11 del 22 settembre 2009 ha scritto:

@manomicidiale: beh ti sei risposto da solo. leggi leggi leggi..ascolta ascolta ascolta!! si scherza eh, un saluto. ^___^

@Ivor the engine driver: te lo compro io FEELS!!!!!

mamomicidiale alle 20:08 del 22 settembre 2009 ha scritto:

grazie del consiglio..provvederò ad ascoltare FEELS....ci provo prometto....mi è capitato uguale con gli AKRON AMILY..magari adori anche quelli...oh non ci prendo mai..

Utente non più registrato alle 11:49 del 3 dicembre 2009 ha scritto:

Ste bestie...

Se avessero optato per l'EP invece che per l'album avrei dato un voto molto più alto al lavoro degli Animal Collective. Tutta la seconda parte del disco mi lascia molto a desiderare. Poi sembra anche una appendice a Person Pitch del Panda Bear (sti americani tutti fissati con gli orsi, ma che è?) da cui non si discosta molto. Poi togliendo di mezzo le varie sovrastrutture psichedeliche sti ragazzini sembrano scimmiottare i Beatles, i Beach Boys e i Kinks. Mica scemi, costruiscono architetture visionarie su una base di cemento e non è che rischiano molto in questo modo. Molto comodo, anche per me che non mi devo scervellare durante l'ascolto. Ma la prossima volta rischiassero un po' di più che si sgamano subito.

PandoFightSound (ha votato 8 questo disco) alle 14:43 del 2 gennaio 2010 ha scritto:

Gran bell'album. La psichedelia che incontra l'elettronica. Uno dei migliori episodi musicali del 2009.

Nucifeno alle 18:08 del 22 gennaio 2010 ha scritto:

Boh

A me non è piaciuto per niente, non voto perchè me lo ricordo poco, ma l'ho trovato una bella palla.

sarah (ha votato 6 questo disco) alle 19:08 del 22 gennaio 2010 ha scritto:

Neanche a me è piaciuto più di tanto, poi rispetto ai suoi predecessori...

Luca Minutolo (ha votato 10 questo disco) alle 1:12 del 24 gennaio 2010 ha scritto:

Poche chiacchiere...

Quest'album è un capolavoro, e questo video ne è la prova tangibile....

folktronic (ha votato 7 questo disco) alle 18:23 del 14 novembre 2010 ha scritto:

Visti pure dal vivo a Firenze....bel disco...a mio avviso , nonostante alcuni pezzi notevoli, non il loro miglior album (vedi Strawberry Jam).

NathanAdler77 (ha votato 8 questo disco) alle 20:54 del 20 dicembre 2010 ha scritto:

No More Runnin

I Beach Boys a pranzo con i Flaming Lips, Bjork e un'orda di synth-poppers cannibali...Un mostro freak giustamente celebrato.

elfo8732 (ha votato 8 questo disco) alle 11:41 del 20 settembre 2011 ha scritto:

semplicemente, innovativo, vivace, sorprendente e nuovo.

accostamenti elettronici,classici e melodici rendono gli animal collective in questo loro cd un esplosione di energia e sperimentazione

neon_head (ha votato 10 questo disco) alle 14:50 del 18 marzo 2012 ha scritto:

il capolavoro degli animal!