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R Recensione

8/10

Bologna Violenta

Utopie e Piccole Soddisfazioni

Nome Commerciale. Utopie e Piccole Soddisfazioni.

Categoria Farmacoterapeutica. Antidepressivo, psicotropo, inibitore della melatonina.

Indicazioni Terapeutiche. Cura dell’inedia cerebrale, controllo del ritmo sonno-veglia a tutto svantaggio del primo, trattamento nel recupero di capacità cognitive, terapia d’urto dello stress e della rabbia consapevole.

Controindicazioni. L’individuo che reputi di sentirsi in buona salute e in buona compagnia dovrebbe astenersi dall’assunzione del farmaco. E decedere in tali condizioni.

Precauzioni per l’uso. È buona norma ispezionare attentamente la confezione del farmaco prima dell’assunzione. Se individuate un panopticon siete sulla buona strada (e probabilmente architetti e/o fan degli Isis), se ci scorgete il cupolone ritenetevi un tantino deviati, il che è positivo, se ci vedete un parlamento vuoto, avete colto nel segno: siete predisposti e ricettivi. Se distinguete solo un semicerchio, assumete comunque il medicinale: tentar non nuoce, o magari si.

Interazioni. Informare il vicinato, qualora presente e suscettibile, prima di esporvi al farmaco: l’inusitato connubio di violino classico, scariche grindcore, momenti di estasi lieve e picchi di blasfemia assortita, bambini innocenti col sangue in bocca e canti gregoriani potrebbe destabilizzare i dirimpettai, e cagionare incontri con le forze dell’ordine, mai nome fu più appropriato, fervidi antagonisti del vostro mistico disordine forzato. Assicurarsi altresì, qualora l’assunzione stesse avvenendo direttamente in auricolo, di evitare accuratamente l’interazione con persone e animali: potreste terrorizzare gli uni e gli altri con improbabili mimiche facciali e incappare nello sciagurato incontro con le forze di cui sopra per due volte nello stesso giorno, eventualità sconsigliabile. Si raccomanda, nel caso,  prudenza o violenza, e nessuna via di mezzo.

Avvertenze Speciali. Gravidanza e allattamento: somministrazione consigliata. Guida di veicoli ed utilizzo di macchinari: somministrazione sconsigliata.

Dose, Modo e Tempo di Somministrazione. Bambini: assunzione consigliata sin dalla nascita a intervalli clinici di dosaggio, con picchi nell’età di maggiore apprendimento, variabile e direttamente proporzionale alle ore di rincoglionimento televisivo cui l’infante è stato sottoposto. Raddoppiare la dose nel caso preferisse comunque la tv. Adulti: una dose ogni trenta minuti. Si consiglia di assumere in un’unica soluzione senza decontestualizzare i singoli elementi.

Sovradosaggio. Non contemplato.

Effetti (In)desiderati. Nell’ordine: disagio, malessere, lieve sibilo alle orecchie (a seconda del volume di assunzione). Indi risata incontrollata, percezione acuita, stordimento. Infine consapevolezza.

Forma Farmaceutica e Contenuto. Compresse multiuso: confezione da una pillola da 30’ scarsi.

Composizione. Utopie e Piccole Soddisfazioni conta ben ventuno componenti suddivisi in sapienti percentuali. Eccipienti (non riempitivi) 15%: un ausilio all’assorbimento del farmaco è fornito dalle schegge “Utopie”, barocca e terribilmente elegante, È sempre la solita storia, ma un giorno muori”, virtuosismo dal titolo programmatico, “Lasciate che i potenti vengano a me”, per psicopatici stonati, “Il Bimbo”, chill-out prontamente mozzata, “Lutto nella testa”, mitragliata gratuita, “Popolo bue”, in levare delinquenziale. Principi attivi e passivi 53%: “Vorrei sposare un vecchio”, apocalisse con tanto di (marcio) matrimonio finale, “Sangue in bocca” grind diluito in echi cosmici, “Costruirò un castello per lei”, favola degenerata. “Valium Tavor Serenase”(ricetta rubata ai CCCP, profetici alchimisti d’altri tempi) rilassa, stende e riprende, “You’re enough” è urlata nel buio dal maestro ematologo J.Randall (Agoraphobic Nosebleed), “Remerda” è favoletta dolce di Nunzia Tamburrano per bambini inconsapevoli (prontamente puniti), “Il convento sodomita” è canto di monaci da funesti aldilà industriali, “Terrore nel triregno” mortale conto alla rovescia, “Mi fai schifo” è la protesta agonizzante dal fondo di un pozzo di Francesco Valente (Teatro degli Orrori, e se non è una genialata questa…), “Piccole soddisfazioni” una radiolina legittimamente distrutta da un machete, “Le armi in fondo al mare” un valzer violentato, “Transexualismo” soundtrack da soft-porno tralignante in snuff movie. Droghe aggiuntive 32%: un “Intermezzo” lieve di archi, un “Incipit” strepitoso di arpeggi e deflagrazioni sul discorso di fine anno di Saragat nel ’67, un “Finale – con rassegnazione” di violino e cinematografico botto conclusivo.

Titolare Dell’Autorizzazione All’Immissione In Commercio. Bologna Violenta.

Produttore. Nicola Manzan.

Revisione Del Foglio Illustrativo Da Parte Dell’Agenzia Italiana Del Farmaco. Gennaio 2012.

Conclusioni. Capolavoro contemporaneo. Bugiardino a chi?

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andy capp 1,5/10
REBBY 5/10
ThirdEye 3,5/10

C Commenti

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Marco_Biasio (ha votato 8 questo disco) alle 11:11 del 27 febbraio 2012 ha scritto:

L'apocalisse siamo noi

Disco contenutisticamente ed ideologicamente fortissimo. Finalmente un'opera - termine non utilizzato a caso... - di Nicola Manzan e non più del suo alter ego grottesco Bologna Violenta. Quel panopticon in copertina (che in realtà, come giustamente scrivi tu, altro non è che la foto del parlamento vuoto...) riassume in sè tutto il senso del disco. Tanti i brani che mi porterò dietro: i primi quattro pezzi, la cover dei CCCP, "You're Enough", la doppietta finale. E' 8 ma sarebbe potuto essere di più. Grande scritto, Daniele.

swansong alle 11:22 del 27 febbraio 2012 ha scritto:

boh..

..spiegatemi dove dovrei sentire il capolavoro nei tre brani postati qui sopra..per me potrebbero anche rinchiuderli e buttare le chiavi..

Marco_Biasio (ha votato 8 questo disco) alle 11:53 del 27 febbraio 2012 ha scritto:

RE: boh..

Provo a risponderti io, brevemente. Il fattore chiave di questo disco è lo stesso che, IMHO, mancava nel "Nuovissimo Mondo": una personale presa di posizione musicale, condotta attraverso un filo logico plurifocale. Laddove prima c'era molto più senso del paradosso, molta vena divertita, questo disco è sicuramente più tetro e claustrofobico nel senso "pregnante" del termine. L'alternanza di synth elettronici e chitarre iperdistorte, feedback e drum machine, sample estratti da dischi dei tipi più svariati, drammatiche sfumature classiche via violino e cornici angoscianti si è fatta, qui, molto più matura ed ambiziosa. Poi, chiaro: se non piace il genere non piacerà il disco. Ma Nicola è uno che nel genere ha da dire moltissimo. Provare per credere: partecipazione di Jay Randall in "You'Re Enough" e prossima apertura in Italia per Merzbow e Napalm Death, Non esattamente un divertissement...

bargeld, autore, alle 13:15 del 27 febbraio 2012 ha scritto:

RE: boh..

Swan, il foglietto illustrativo raccomandava di "di assumere in un’unica soluzione senza decontestualizzare i singoli elementi" ghghgh! Scherzi a parte, l'ascolto è ostico ma nemmeno tanto, il flusso di coscienza che ne deriva è tremendamente reale, il disco è definitivo, totalizzante, pazzesco.

@VomitoImpagliato: ci tengo a precisare che non è la metà marcia ad autoincensarsi, ma la metà buona a sparar cazzate.

Vomito Impagliato alle 13:04 del 27 febbraio 2012 ha scritto:

Splendido Dr. Mengoli, meglio solo che mal accompagnato.

fabfabfab alle 13:22 del 27 febbraio 2012 ha scritto:

RE:

Quanto ci sei mancato! Lunga vita al Sig. Impagliato!

gull alle 18:21 del 27 febbraio 2012 ha scritto:

Grande bargeld, proprio bella l'idea del bugiardino! Progetto interessante Bologna Violenta, già mi prese parecchio "il nuovissimo mondo", sono pronto a ricevere robuste dosi in un'unica soluzione di questo nuovo.

bargeld, autore, alle 19:42 del 29 febbraio 2012 ha scritto:

Grazie a tutti!

Alessandro Pascale (ha votato 9 questo disco) alle 19:05 del 31 marzo 2012 ha scritto:

uno dei dischi dell'anno

splendida recensione (davvero sorprendente!) per un disco altrettanto estasiante, che cresce con gli ascolti in maniera enorme, tanto da diventare una vera e propria droga. L'incontro tra mondo "core" e musica classica riesce sempre a sorprendere. Quand'ero più giovine andavo pazzo ad esempio per questo pezzo (e relativo disco): che però è assimilabile solo idealmente (nell'idea cioè di coniugare la sinfonia romantico-ottocentesca minimale con le ruvidità del black metal), ma non raggiunge i picchi di puro estremismo core che riescono a raggiungere Marzan e soci. Straripanti davvero. E compagni. Il che aggiunge un tocco in più che non guasta mai

tramblogy alle 20:56 del 2 aprile 2012 ha scritto:

Pesissimo

Mi ha lasciato un filo di depressione....che sia che ho sbagliato le dosi?

bargeld, autore, alle 10:27 del 3 aprile 2012 ha scritto:

RE: Pesissimo

Più probabilmente è un effetto desiderato.

tramblogy alle 13:39 del 3 aprile 2012 ha scritto:

Si...

E' quello che ho pensato anche io, per questo mi piace...ma si ascolta in solitudine....e brucia subito.

squareunion alle 22:45 del 20 luglio 2012 ha scritto:

ancora non ho capito l'hype di Bologna Violenta: ovvero, hipster che ascoltano "rumore", ignorando quel che è stata la storia del rumore nella musica (soprattutto in Italia).

Personalmente poi credo sia un prodotto scadente.

bargeld, autore, alle 17:12 del 21 luglio 2012 ha scritto:

Boh, io di hipster (quello che si intende oggi per hipster) ai concerti di BV non ne ho mai visti, credo anzi si guardino bene dal presenziare a un evento dall'appeal così degradante/degradato. E non parlerei di 'rumore' per definire questo concept, piuttosto di tenace rifiuto dell'armonia, che pure è ben presente nel disco e fa a cazzotti con la componente violenta dello stesso, uscendone (non sempre) sconfitta. Proprio in quel punto di rottura sta il fascino maggiore dell'ascolto. Ovviamente è un'opinione personale, e come tale vale quanto la tua.

squareunion alle 20:31 del 21 luglio 2012 ha scritto:

mi è capitato di assistere ad un paio di concerto di BV in club decisamente "indie"; ricordo di una data con Il Teatro degli orrori in un locale dove la band più "estrema" mai esibita sono stati i Liars.

Al di là del gusto musicale, spesso chi ascolta BV (come ho già scritto precedentemente) ignora un pò la storia del genere, ho scritto "rumore" per banalizzare il concetto.

bargeld, autore, alle 21:55 del 21 luglio 2012 ha scritto:

Oddio, il TdO si che ha (aveva?) un'utenza farcita di hipsterismo! Comunque non c'è più il pericolo che Manzan faccia da spalla a Capovilla e compagni eheh! Per il resto, credo che ignorare la storia del rumore in Italia non sia una discriminante per apprezzare o meno questo disco (cioè, esempio, avrò il diritto di adorare il Teatro degli Orrori anche senza aver mai ascoltato i Jesus Lizard no?)... Ma poi cosa intendi per storia del rumore in Italia? Parli di industrial? Perché in questi solchi ci sono chitarre elettriche, distorsioni, violini soavi, patchwork tagliuzzati, urla selvagge, cori gregoriani, qualche synth, ma industrial sinceramente pochino.

Marco_Biasio (ha votato 8 questo disco) alle 11:06 del 22 luglio 2012 ha scritto:

Boh, parlandoci onestamente: passi l'industrial, passi certamente l'hardcore, passino le freaketterie jazzcore e il crossover sparato, ma non che l'Italia abbia tutta questa storia del grind dietro alle spalle, se togliamo i mostri sacri formatisi alla fine degli anni '80 e i milioni di gruppi underground che nascono e muoiono alla velocità della luce. Non credo sia un caso che i Napalm Death abbiano voluto Nicola come opening act delle loro ultime date italiane, come non credo sia un caso che nel disco partecipi Jay Randall, che della musica estrema oltreoceano è una vera e propria istituzione... BV apriva per il TDO quando lui stesso era parte della formazione del tour di A Sangue Freddo, l'accoppiata si è disgregata ancora mesi se non anni fa. Poi, per il resto, concordo: spesso chi ascolta Bologna Violenta - come chi ascolta qualsiasi cosa in Italia, mi verrebbe da aggiungere... - non ha un adeguato retroterra musicale alle spalle. Ma lì non è certo colpa dell'autore che, anzi, ha creato un disco perfettamente, coerentemente anticommerciale, taglientissimo e decadente, sinfonico e cacofonico assieme.

Giuseppe Ienopoli alle 0:12 del 21 luglio 2012 ha scritto:

... è almeno mutuabile??!!