R Recensione

6,5/10

Haiku Salut

Etch and Etch Deep

Elettronica da cameretta e fascinazioni balcaniche, nel sophomore delle Haiku Salut.

Gli elementi messi in gioco in “Etch and Etch Deep” (dagli effettaggi vintage, ai beat e la fisarmonica, ai movimenti di piano arpeggiato o di glockenspiel) si armonizzano in strutture bucoliche, tese ad assecondare melodie e arrangiamenti elementari. Ad ogni modo solidissimi, per gestalt dream ed electro pop

Folktronica strumentale easy listening (Mùm), quella proposta del terzetto del Derbyshire - tutto al femminile: Louise CroftGemma e Sophie Barkerwood: minimale ed emotiva, animata da aperture balkan (“Bleak and Beautiful”: Beirut e Yann Tiersan, per flavour) e da tastiere e linee di piano a riflettersi in specchi ambient (“Divided by Surfaces and Silence”, “Doing Better”).

La ritmica incalza fluida nei loop e nei pattern, non dando mai, ad ogni modo, la sensazione di appesantire le composizioni. Composizioni che, su certi intarsi (“Hearts Not Parts”) o temi sfiorano bui primordiali (“Things Were Happening and They Were Strange”); in altri, assecondano un effetto drama reso senza mai scadere in eccessi. 

Si prenda “The No-Colour of Rain and Dust” (apice): apocalisse appena sfiorata.

Disco di fughe minime, oniriche e irrequietezze normalizzate, “Etch and Etch Deep”; forse non totalmente compiuto, ad ogni modo (melodicamente, esteticamente) ispirato. 

V Voti

Voto degli utenti: 7,5/10 in media su 1 voto.
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gcicalese 7,5/10

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