R Recensione

8/10

Marcilo Agro e il duo Maravilha

Sono Uscite Le Materie

Immaginate di riguardare le vostre vecchie foto del liceo. Quelle che vi ritraggono nel periodo dell’adolescenza. In quel mondo strano in cui si provavano le emozioni più spontanee, ma anche acerbe, o meglio acri. Qulle stesse sensazioni che sono rimaste vivide per anni, fino a che l’ineluttabilità della vita adulta non le ha sopite nel profondo.

Ecco, i Marcilo Agro e il Duo Maravilha riescono a scovare queste suggestioni e a riversarle nelle loro canzoni. Così, lievemente, i brani di “Sono uscite le materie” (Halidon, 2009) del duo indie-folk si insinuano nella mente, a scandagliare quell’universo nascosto di semplicità e innocenza che avevi scordato.

Mini biografia. L’esodio datato 2005 con l’EP “Tra l'altro” (Room Service Records) è senza dubbio incoraggiante. Una pausa di due anni e arriva la conferma della validità della formula acustica alla Kings of Convenience con “Viva a Ilusao” (I Dischi dell'Amico Immaginario, 2007), ottimamente recensito sia sulle riviste cartacee che nel web. Così gli arpeggi calcolati, le linee vocali attorcigliate con raffinatezza e le storie di una profondità tenue non passano inosservate, consentendo alla band anche un’apparizione sul palco dell’Alcatraz di Milano come opening act per nientemeno che gli Oasis dei fratelli Gallager. 

Ma torniamo in tema. Questo nuovo album prosegue appunto sulla via del minimalismo acustico. 

L’apertura del disco è prodiga di atmosfere intriganti con la poesia pura di “Amarti”, con la  fresca ingenuità di “Bagnino” e con l’evocativa “Mi ricordo”. Perde poi un po’ della sua spontaneità pop nel finale, con una forse eccessiva ostinazione per le citazioni colte e la costanza nel voler meravigliare l’ascoltatore quasi ad ogni costo. 

Circa i rimandi contenuti nell’album si è già detto dei norvegesi Kings of Convenience. Ma si può anche ritrovare il gusto per i temi intimi, sentimentali e colti delle liriche degli Smiths di Morrissey e Marr. Peraltro il richiamo agli anni ’80 c’è comunque, con la bella “versione maravilha” di “It’s A Sin” dei Pet Shop Boys. Per finire la carrellata internazionale, certe soluzioni rievocano in qualche modo le ballate acustiche più riuscite e malinconiche degli Smashing Pumpkins. Sul versante della musica nostrana l’attrazione magnetica rispedisce a certe sonorità di stampo Moltheni periodo “Splendore e Terrore” (“Amarti”). Mentre qualche gioco di parole richiama alla mente i testi di Morgan (“Futuri Coniugali”, “Futa Yemenita”). 

Non si frantenda questa lunga lista di riferimenti, il disco della band piemontese è un un piccolo prodigio. In un panorama indie in cui la canzone d’autore e il folk acustico vengono riscoperti e riproposti anche a sproposito, i Marcilo Agro e il Duo Maravilha si scorgono nitidamente per personalità, semplicità e ispirazione.

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