R Recensione

6/10

Ear

Asfodeli da Conservare

Gli Ear sono una band romagnola composta da Cristiano Sapori (voce e chitarra), Andrea Barlotti (chitarra e cori), autori, il primo, dei testi e, entrambi, delle musiche, ed Eulalia Grillo (violino).

In “Asfodeli Da Conservare” la band percorre un sentiero, quello dell’indie-pop di tipo cantautoriale “all’italiana”, che potremmo considerare abbastanza “sicuro”, in quanto, oltre a discendere da illustri progenitori degli anni sessanta e settanta, negli ultimi dieci anni è stato intrapreso con successo di critica da svariati cantautori e band nostrane.

L’elemento di originalità degli Ear è costituito dall’espressione spiccatamente melodica, sviluppata in chiave prevalentemente acustica.

In “Asfodeli Da Conservare” sono le atmosfere malinconiche a farla da padrone, con rari momenti più giocosi (la prima parte di “Mia Di Me” e la “Cose (La Mia Altalena)”).

Rispetto alla qualità, sebbene l’album si srotoli in maniera un po’ discontinua, si evidenziano diverse potenzialità.

Le melodie risultano immediatamente godibili, per quanto certe volte sfiorino il rischio di apparire un po’ troppo ammiccanti. In particolare, è difficile resistere alle dolci armonie di “Uscire Di Qui”, “Ame Dorme” e “Hic Et Nunc (Capo Mannu)”, in cui compaiono alcune tra le idee migliori dell’album.

Generalmente interessanti i testi e bella anche la voce, nonostante in alcuni momenti dia l’idea di essere un po’ troppo impostata.

Nota positiva anche per gli arrangiamenti che perseguono l’obiettivo di proporre tonalità piuttosto intimistiche, anche se certe volte mantenere un profilo strumentale più basso avrebbe reso più soffici e delicati certi passaggi che appaiono, invece, un po’ appesantiti dall’incursione delle percussioni o dal sovrapporsi di violino e chitarre.

In conclusione, un lavoro tutto sommato gradevole, se si escludono le imperfezioni appena citate. L’impegno per gli Ear nei prossimi lavori è quello di sviluppare le potenzialità espresse in “Asfodeli Da Conservare” e perfezionarne le imprecisioni. In tal modo avrebbero la strada spianata verso un prodotto artistico qualitativamente senza nulla da invidiare ai colleghi afferenti al genere in questione.

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