Numero 6
Quando Arriva la Gente si Sente Meglio
Solo un piccolo ep per i Numero 6, in attesa del terzo album. Il trio genovese, capeggiato dall’ex Laghisecchi Michele Bitossi, mette sul piattino di questo antipasto solo tre brani inediti e due riedizioni di brani già pubblicati.
“Io non faccio poesia/verticalizzo e bado al sodo”. L’ep si apre con queste parole, che rappresentano quasi una dichiarazione d’intenti. Le liriche di Bitossi si rivelano divertenti e intelligenti, rinunciando spesso alla prevedibilità della rima per seguire l’incalzare ritmico-melodico della musica. Il brano, “Da piccolissimi pezzi”, già pubblicato sul precedente “Dovessi mai svegliarmi”, presenta qui una gustosa novità. La bella melodia, sostenuta da beats elettronici e chitarre fluide, è reinterpretata da Will Oldham. Poco importa sapere come i nostri siano riusciti a coinvolgere lo strambo folk-singer statunitense, ma sentirlo cantare (in italiano!) “È mio pieno diritto andarmene senza aver/salutato gli altri” è un regalo che renderà il sottoscritto eterno sostenitore dei Numero 6.
A partita già vinta, il resto dell’ep si rivela comunque interessante. Sinceramente sembra trascurabile “Navi stanche di burrasca”, impreziosita dal testo di Enrico Brizzi ma vicina a certe sonorità di matrice italian-folk-pop (meglio non fare nomi). Bella, invece, la riedizione di “Aspetto”, presa dal repertorio dei Laghisecchi, pop sghembo e sognante, come se avessero definitivamente messo le briglie a Bugo. Pura scuola genovese in “Quel giorno cosa avevo?” e un'altra gemma nel finale, “Un segnale debole”, bella ballata pianistica dall’incedere classico.
Una bella conferma nell’asfittico panorama indie-pop italiano. Dal prossimo album ci si aspetta davvero molto.
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