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R Recensione

7/10

Amerigo Verardi Marco Ancona

Il Diavolo Sta nei Dettagli

Amerigo Verardi è uno dei tanti artisti che in questi anni hanno realmente fatto il rock italiano. Dall’esordio con gli Allison Run nel 1987, passando per formazioni quali Betty’s Blues, Lula e Lotus, senza dimenticare l’esperienza solista con la Cyclope Records del mitico Francesco Virlinzi (un altro personaggio a cui il rock italiano deve molto), le collaborazioni con Manuel Agnelli, Federico Fiumani, Francesco Bianconi, Giovanni Ferrario, Carmen Consoli, e il lavoro di produzione artistica (tra gli altri, per i Baustelle di Sussidiario illustrato della giovinezza e La moda del lento, e per i Virginiana Miller di La verità sul tennis) in questi venticinque anni di carriera ha scritto alcune delle pagine più belle del rock italiano.

Con Marco Ancona (già nei Bludinvidia e Fonokit e nel progetto Lotus) ha iniziato una proficua collaborazione, da cui è nato il brano Mano Nella Mano, inserito poi nel cd raccolta organizzato dagli Afterhours Il paese è reale (e inclusa in questo nuovo cd), ed un tour che ha portato alla realizzazione del loro primo album autoprodotto Bootleg – Oliando la macchina live tour 2009, premiato come miglior autoproduzione dell’anno al MEI.

Partendo da queste premesse, le aspettative per il primo album in studio del duo erano ovviamente alte. E non vanno deluse. Ci sono infatti in questo lavoro alcuni punti forti. Colpisce la capacità di restare a metà tra i suoni acustici e quelli elettronici, creando una sonorità delicata e di impatto ad un tempo. Esemplare in questo senso Baby Sitter, una ballad dai suoni acustici / elettronici e ottimi soli di chitarra, e un testo tra l’ironico e il desolato sulla ricerca di un lavoro. E colpiscono nel segno anche i testi dei brani, che sanno giocare sapientemente con l’ironia.

Non poteva mancare ovviamente la Mano Nella Mano di cui sopra, un lento dotato di un gran testo sulla fine di un rapporto, un brano intenso, uno dei più riusciti del disco. Un altro centro pieno è rappresentato da Contatto, un altro brano lento con echi dei Beatles ed un testo intimo e lirico, e con nel mezzo una parte recitata in cui Vincenzo Assante interpreta il famoso articolo di Pier Paolo Pasolini “Io so i nomi …”.

L’ironia sgorga velenosa in Majorindielosersuperstar un rock tirato, un testo acido sul mondo della discografia (sentirsi sporchi e anonimi, sempre meglio che addestrare una platea, a godere delle sue miserie in televisione …..) e in I Figli Dei Mirafiori, ballata acustica dalla bella melodia pop su un tempo passato e sullo lo spaesamento di chi, figlio del boom economico, oggi si trova in stato di semi povertà.

Ma anche la versione più rock e meno cantautorale del duo sta ampiamente sopra la media, con bordate come il brano di apertura, Un’Onda Non Frena, con una ritmica incalzante, chitarre dure e suoni vagamente beatlesiani nel finale, e un testo splendido, o la seguente Stanco Stufo Stupido E Da Solo, un  rock poppeggiante che ricorda le cose migliori degli Afterhours, dotato di grandi chitarre e  ottima melodia, o ancora Pure Questo È Amore, un brano pop, che nasconde un anima rock cattiva e un testo altrettanto acido.

Ora non resta che verificare se anche nella versione live Verardi e Ancona faranno centro.

Nota finale: il disco è promosso con il sostegno di Puglia Sounds. Quante decine di ottimi dischi stanno arrivando dalla Puglia grazie a questi finanziamenti europei e regionali? Onore al merito ad una Regione che investe in cultura.

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Teo 7/10

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