Xiu Xiu
Women As Lovers
Cinque album ufficiali, un paio di ep, un live, una raccolta di remix e due collaborazioni (che molto probabilmente aumenteranno) con i torinesi Larsen sono un ottimo bilancio se si pensa che il tutto è stato realizzato solamente in sei anni. Se poi ci aggiungiamo che gli Xiu Xiu sono uno dei gruppi più importanti del decennio, la cosa comincia a farsi davvero interessante.
La creatura di Jamie Stewart è stata capace creare un sound dissonante, folle e stridente, partendo da alcune delle migliori idee della new wave (Suicide), passando per un folk oscuro e soffertissimo ed ancora per territori noise, sintetizzando il tutto con un uso copioso, ma mai stancante o fuori luogo, di componenti elettroniche.
Dopo la travolgente deflagrazione, nel 2002, dell’esordio Knife Play, era davvero difficile capire le future intenzioni della band californiana; ne è seguito un album ancora più spiazzante, se possibile, A Promise con una svolta “intimista” ma nello stesso mood straziante e di ispirazione avant.
La voglia di sperimentare non si è fermata di certo nel successivo Fabulous Muscles, forse la loro vetta massima finora, e si è continuato a disquisire sulla straordinaria e quanto mai bizzarra miscela di generi con cui Stewart giocava (e gioca tuttora) per forgiare uno stile senza precedenti, capace di lasciare assolutamente a bocca aperta e di emozionare anche i più incalliti detrattori delle nuove band che ripescano ampiamente nell’oceano del post-punk. Perché fra le (poche) critiche che si possono muovere agli Xiu Xiu, è inconcepibile la scelta di vie accomodanti o la mancanza di innovazione.
Eccoci quindi giunti alla sesta fatica di questi folli pionieri del nuovo millennio: Women As Lovers. E c’è ancora da stupirsi. Neanche a dirlo, i Nostri non sono scesi minimamente a compromessi con tutto ciò che viaggia nel panorama mainstream ed anche con quello che popola il sottobosco indie/alternative (o che vorrebbe esserlo), ma sono rimasti fedeli al loro modus operandi senza tradirsi (e non è poco), fieri della loro unicità.
È bene chiarire subito che Women As Lovers è un album semplicemente stupendo, che sa farsi perdonare anche i pochi momenti in cui sembra essere autoreferenziale, meravigliando con una bellezza fuori dal comune.
Dopo la chiarissima dichiarazione d’intenti di I Do What I Want When I Want, esplode la concitata In Lust You Can the Hear Axe Fall con la voce di Stewart in uno dei suoi momenti migliori, che dona al pezzo un tono dolce e drammatico e che sa lasciare spazio a trascinanti movimenti di synth. F.T.W alterna rilassati momenti di chitarra acustica a ripartenze brusche e dissonanti, mentre subito dopo prendono piede il bizzarro indie-pop di No Friend Oh! ed il trionfo di campionamenti di Guantanamo Canto.
Si arriva così all’irresistibile Under Pressure, cover mutante dei Queen, con l’ospite d’eccezione Micheal Gira nei panni di un David Bowie sotto acido. C’è tempo di tirare un po’ il fiato con le oscure Black Keyboard e Master of the Bump prima della tirata finale in cui vengono sfoderati tutti i migliori numeri a disposizione dai californiani, con You Are Pregnant, You Are Dead e Child at Arms in testa.
Si conclude l’ascolto spaesati e felici, con la voglia di ripetere al più presto l’esperienza; ulteriore prova di puro talento da parte del marchio Xiu Xiu.
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