Royal Headache
Royal Headache
Ed ecco che laria revival garage punk che dallAustralia soffiava sempre più forte solleva il suo stendardo più glorioso con questa band da Sydney al suo debutto sulla lunga distanza. Pubblica la RIP Society, già dietro il precedente singolo dei Royal Headache (Eloise/Girls), e grande movimentatrice di questa renaissance punk made in AU (cfr. Circle Pit, Bad Wettin Bad Boys, Straight Arrows, Boomgates). Ma dietro cè anche Mikey Young dei veterani Eddy Current Suppression Ring, coproduttore del disco e, con la sua band, modello di un recupero che non rinuncia a qualche gustoso incrocio, senza esagerare nellabbassare il livello della fedeltà (niente shit-gaze, ecco).
In questi 12 pezzi fulminanti, allora, si trovano schegge della rabbia rappresa del garage recente (Reigning Sound, Tyvek) sublimate al pop, ma anche malinconie surf 60, virate power pop, tirate Ramones di un minuto e mezzo, melodie da inneggiare stile Buzzcocks in gloria, proto-punk spedito, cazzeggi college rock. Cè, soprattutto, un mucchio di canzoni da instant-classic del genere, roba da spararsi a volumi folli almeno una volta al dì, roba esaltata dalla voce calda, come se fosse la prima volta che si suona punk, del leader Shogun. È lì dove nasce il fascino di questi pezzi che sa di piccoli locali sfasciati (pare che live i Royal Headache siano eccellenti) ma anche di lungomare al tramonto, sui saliscendi vocali leggermente sgranati che sprigionano energie e anni giovani. Credendoci davvero.
Sicché, alla fine, quanto spingono a fare questi pezzi è uscire e sbattere contro laria, dalle travolgenti pennate in minore di Never Again ai Replacements in versione nostalgica di Down the Lane (con un ritornello, diomio, persino sentimentale), dalla carica anthemica di Psychotic Episode e Back and Forth (voto totale: 20) alla sparata tutto-pogo di Girls. Ma non ci sarebbe nulla da passare sotto silenzio, neppure i due momenti strumentali (Two Kinds of Love, Wilson Street, che sa quasi di Ducktails) o dove si gioca al revivalismo surf più in voga (Distant and Vague).
Lalbum esce per tre etichette diverse (RIP Society: Australia; Goner: America; XVIII Records: Europa). Per chi ama il genere, un must-have dellanno. Per chi non lo ama, forse il modo migliore, oggi, per avvicinarvisi.
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