V Video

R Recensione

7/10

Anathema

We're Here Because We're Here

Ne debbono aver passate di traversie gli Anathema per portare a compimento questo album che veniva dichiarato pronto da almeno un paio d’anni. Da quell’autentico capolavoro di A Nature Disaster del 2003 (un perfetto “blend” di psichedelia, metal, post-metal, alt-rock, elettronica, progressive etereo e tanto ispirato songwriting), l’unica interruzione del silenzio radio è stato quel live semi-acustico in studio dal titolo Hindsight del 2008, al quale poi è inspiegabilmente seguita una tournée elettrica. Ed è proprio durante questa tournée che abbiamo avuto modo di ascoltare in anteprima molti dei nuovi pezzi: è bene ricordare che nel 2008 gli Anathema, stanchi di vedere il proprio materiale accumulare polvere digitale in qualche hard disk, hanno deciso di rendere disponibile gratuitamente, attraverso il loro sito ufficiale, un EP con tre brani (Everything, A Simple Mistake, Angels Walks Among Us) che ritroviamo anche in questo We’re Here Because We’re Here, sebbene ovviamente rielaborati (ma non più di tanto).

Il tocco della formazione di Liverpool rimane incorrotto e, sotto molti aspetti, unico nel suo genere. L’album riesce a dare continuità agli assestamenti sonori introdotti già pesantemente con A Fine Day To Exit nel 2001, volgendo da un metal epico e introverso (e fortunatamente mai propriamente prog-metal) a questa alchimia trasversale e realmente “cross-over”: per molti fan il punto più alto della loro discografia resta quel Judgement del 1999, ancorato ancora alla prima fase del loro percorso sonoro. Sotto diversi punti di vista mi viene di comparare al loro, il sentiero intrapreso dagli olandesi Gathering, approdati ad una personalissima via espressiva, dopo un esordio di schietto gothic metal: eppure anche nel loro caso, molti fan continuano ancora a ritornare con piena fiducia solo alla prima produzione. Come al solito non ci sono compromessi nei giudizi degli appassionati: o si cambia troppo o troppo poco. Resto dell’idea che per entrambe queste band il desiderio di “mutare pelle” le abbia spinte verso vertici che difficilmente avrebbero raggiunto senza.

Tuttavia in We’re Here Because We’re Here gli Anathema sembrano aver fatto un piccolo passo indietro, riuscendo a concretizzare un perfetto album di sintesi fra il loro passato remoto e quello recente, e dubito che sia i fan degli esordi tanto quelli di A Natural Disaster mancheranno di esaltarsi per brani come Universal (le orchestrazioni fortunatamente non l’appesantiscono), A Simple Mistake, Dreaming Light. C’é persino spazio per gli appassionati del post-rock, con quella Hindsight posta in chiusura, che non sarà (per forza di cose) originale, ma almeno da l’idea di come gli Anathema sentano il bisogno di sporcarsi le mani anche in ambiti differenti.

Ascoltando la loro musica è possibile cogliere schegge sonore, di diverse proporzioni, che appartengono a realtà anche molto differenti fra loro: Porcupine Tree, Gathering, O.S.I., Oceansize (e qui il parallelismo diviene più stringente), Isis, Anekdoten, (naturalmente) Pink Floyd sono solo i più visibili corpi celesti nell'universo sonoro del quintetto inglese. Il focus principale degli Anathema resta quello di realizzare melodie dal forte impatto e, in un secondo momento, di arricchirle sorreggendole con una struttura compositiva tale da lasciarle ariose laddove necessario (qui è fondamentale l’uso evocativo delle voci), e allo stesso tempo sapendo tendere il filo emozionale al momento opportuno, spingendo il pedale sugli sviluppi strumentali.

Essendo il lavoro nato in un arco temporale piuttosto lungo, la composizione risente di ispirazioni differenti e l’amalgama fra i brani è meno forte che in passato (Steven Wilson ha fatto il possibile in tal senso in fase di missaggio). Non ritroverete quel poderoso senso di coesione di A Natural Disaster che, pur inglobando elementi elettronici piuttosto evidenti, costituiva uno tra i più credibili compendi di possibili evoluzioni di molte intuizioni del metal. Ve lo dico con il cuore in mano: troverete “tanta” musica in We’re Here Because We’re Here, ma la cristallina bellezza di una A Natural Disaster, di una Are You There, di una Electricity proprio non fanno parte del programma. Come i lampi di genio di una Closer e la triste veemenza di una Violence. Ciò che c’è sarà sufficiente a consolarvi, ma non pensate di comprare questo disco senza cercare sugli scaffali anche il precedente lavoro!

V Voti

Voto degli utenti: 7/10 in media su 13 voti.
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Tizio 4/10
Teo 7/10
alby66 8/10
giank 7/10
ElisaDay 10/10
datrani 9,5/10
luca.r 5/10
GiuliaG 7,5/10

C Commenti

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luca.r (ha votato 5 questo disco) alle 15:07 del 7 giugno 2010 ha scritto:

welcome back my friends..

un bentornato è d'obbligo per la band dei fratelli Cavanagh.. ciò detto, non ho ancora ascoltato il nuovo lavoro. Bella ed esaustiva la tua recensione, che sicuramente mi mette addosso una certa curiosità. Nel merito, sono d'accordo a metà con te per quel che riguarda il precedente A Natural disaster, a mio modesto avviso molto, troppo derivativo (con citazioni al limite del plagio dei vari radiohead, sigur ros etc.) e al contempo troppo poco 'anathema' il che me lo fa mettere una buona spanna sotto i citati afdte e judgement (attenzione.. non sto dicendo che sia un brutto album in assoluto, ci sono almeno 2-3 pezzi splendidi e che ne giustificano comunque l'acquisto, sempre imho). Spero davvero di ritrovarli in forma ed in grado di regalarmi ancora le emozioni che hanno saputo darmi in passato

swansong (ha votato 8 questo disco) alle 18:58 del 9 giugno 2010 ha scritto:

Ecco uno dei dischi che aspettavo da anni! (ormai avevo quasi perso la speranza..), da parte di uno dei gruppi più interessanti e sottovalutati del pianeta...non l'ho ancora ascoltato e non mi pronuncio, ma dico solo che per me l'ascolto del trittico "Alternative 4", "Judgement" e "A Fine Day To Exit" è un'esperienza quasi mistica...una musica che non passa nemmeno dal cervello, mi và dritta al cuore..

Roberto (ha votato 8 questo disco) alle 11:17 del 19 giugno 2010 ha scritto:

Precipitatomi ad acquistare quest' album senza indugio, sono stato ampiamente ricompensato. Allontanatomi dagli Anathema dai tempi di "Alternative 4" e "Judgement", l' ascolto di quest' opera sancisce definitivamente la grandezza di questa band. Mai come in questo caso la cover dell' album rispecchia la musica. Qualcuno poi dovrà spiegarmi con quale criterio viene stilata la classifica dei migliori album del sito . . .

Dr.Paul (ha votato 6 questo disco) alle 11:36 del 19 giugno 2010 ha scritto:

con quale criterio viene stilata la classifica

con la tombola! esce sempre il 23 (bucio de culo) che corrisponde ai four tet, subito dopo esce il 47 (morto che parla) abbinato ai beach house! è target che smucina la tombola, secondo me ce l'ha truccata!! ) scusate stamattina mi sento particolarmente loquace, il disco a me sembra troppo prevedibile! un 6.

synth_charmer alle 11:46 del 19 giugno 2010 ha scritto:

RE: con quale criterio viene stilata la classifica

eeeh è il popolo che sceglie. Curioso che così tanta gente è in disaccordo con la classifica, però se si va a guardare i voti ricevuti dagli album in vetrina, sono spaventosamente alti. Poi però si chiede se quei dischi piacciono, e tutti dicono "neanche un po'!" ripeto, è come per Berlusconi in Italia, tutti dicono di non votarlo, ma intanto è sempre lì

target alle 12:03 del 19 giugno 2010 ha scritto:

RE: con quale criterio viene stilata la classifica

Ihihi, in effetti è meglio che vada a fare il tombolaro! Roberto, cliccando sulle stelle accanto ai titoli dei dischi vedi tutte le votazioni degli altri utenti. Unite a quella del recensore e fatte passare attraverso un algoritmo diabolico creato da un matemago di Calcutta, danno vita alla beneamata (!) classifica.

salvatore alle 12:55 del 19 giugno 2010 ha scritto:

RE: con quale criterio viene stilata la classifica

Ed eccomi a (ri)dire la mia: Lungi dal voler fare polemica, io credo che il metodo di classifica abbia un problema di fondo: non tutti i voti hanno lo stesso valore. Mi spiego: se il voto dei recensori deve avere più peso, lo capisco, poiché io sono il primo spesso a farmi prendere dall'entusiasmo e a perdere un po' di oggettività. Però i voti di TUTTI i recensori devono avere lo stesso valere. Prendiamo il caso dei Four Tet: il voto di Luca Minutolo (Luca non me ne volere, cito il tuo caso solo perchè ad oggi è un tuo disco a stare in vetta. Domani questa considerazione potrebbe riguardare chiunque altro)non dovrebbe valere più di qualsiasi altro voto di qualsiasi altro recensore (Loson , Target, Dr. paul, tre nomi a caso) Non ha molto senso. Secondo me le possibilità sono due: o bisogna fare in modo che i voti dei recensori abbiano lo stesso peso, oppure che debba essere il voto del recensore che ha scritto il testo ad avere lo stesso peso di qualsiasi altro voto (recensori, semplici utenti e mentecatti, come il sottoscritto ) Poi, lo so, le classifiche non sono così importanti (a parte i beach house e i villagers, gli altri miei cd preferiti non sono in griglia e alcuni neppure recensiti)... ma il fatto è che se questa benedetta griglia c'è, deve avere un senso. Perchè se poi, non è così importante, si può anche levarla, no?

In parole povere, io discuto il peso del giudizio del singolo (cosa che non è mai un bene )

E adesso, tutti al mare!!!

simone coacci alle 11:59 del 19 giugno 2010 ha scritto:

Se sono in disaccordo, possono liberamente esprimere tale dissenso votando i loro dischi preferiti. Questo è un sistema di voto democratico, non uno dove l'ultimo arrivato comincia a comandare e a dettare lui la classifica, così perchè gli gira. Dietro il voto dei recensori (lo posso garantire) e degli utenti (si spera) c'è un giudizio ponderato, non un numerino buttato lì tanto per fare.

synth_charmer alle 12:04 del 19 giugno 2010 ha scritto:

RE:

perfettamente d'accordo, la vetrina è l'indice di gradimento del grande pubblico. Che non sempre coincide con la classifica personale (ovvio), ma nemmeno con quella della redazione o dei recensori. Però il paragone con l'elettorato italiano regge benissimo

synth_charmer alle 12:08 del 19 giugno 2010 ha scritto:

tra l'altro, Roberto, se vai a vedere i voti dati al primo in classifica, ci trovi anche il tuo altissimo 8! Dai, sei un berlusconiano, ammettilo..

synth_charmer alle 12:59 del 19 giugno 2010 ha scritto:

RE: "Però i voti di TUTTI i recensori devono avere lo stesso valore"

c'è qualcosa che mi sfugge. Non è così?

salvatore alle 13:07 del 19 giugno 2010 ha scritto:

Ohi Carlo, no, è più probabile che mi sia spiegato male io (sono un maestro in questo ). Vado con un esempio pratico: il voto di Luca Minutolo ai Four Tet ha più valore del tuo voto ai Four Tet. O almeno credo che sia così, giusto?

Beh io credo che il tuo voto debba avere lo stesso peso (qualora, ripeto giustamente, si voglia dare maggior valore al giudizio dei recensori) di quello di Luca Minutolo (sebbene abbia recensito lui il disco). Perché altrimenti conviene che tutti i voti (e intendo tutti:recensori e lettori) abbiano lo stesso valore.

Marco_Biasio alle 13:14 del 19 giugno 2010 ha scritto:

RE:

Ciao Daniele. L'ipotesi che profili tu, ovvero il voto del recensore equiparato a quello di un utente che esprime il suo gusto, è stato un modello in vigore per un paio d'anni, fino a qualche tempo fa (forse un anno, o meno). Si è dovuto "potenziare" il peso del recensore quando ci si è accorti che, sovente, la democrazia di poter mettere qualsiasi voto a qualsiasi disco metteva in atto un pericoloso giochino di "franchi tiratori", per cui chiunque poteva crearsi un fake, dare voti altissimi (9 o 10) ai suoi preferiti per farli salire più in alto e nel contempo stroncare (con 1 o 2) i suoi diretti concorrenti. Capisci che è un trucchetto che va bene una, due, tre volte, ma dopo comincia a stancare perchè falsifica completamente quello che è il gradimento del sito. Ora, è vero che se a uno non piace Four Tet e lo vota male troverà più difficoltà nel scalzarlo dal primo posto, ma è altrettanto vero che vi sono molti utenti (tra i quali io) che hanno votato positivamente il disco e contribuiscono a tenerlo su. Precisazione: io il disco l'ho ascoltato e mi è piaciuto, eh, nessuna partigianeria di bassa lega. Spero di essere stato chiaro!

synth_charmer alle 13:16 del 19 giugno 2010 ha scritto:

RE:

ah ora capisco. Credo che la ragione di ciò stia nel fatto che dietro il voto associato alla recensione non c'è solo il recensore, ma un confronto interno con i membri della redazione. Il voto ha un maggior peso perchè gode di una certa condivisione da parte di vari recensori della redazione. Almeno, così è come mi è stato spiegato

Dr.Paul (ha votato 6 questo disco) alle 13:11 del 19 giugno 2010 ha scritto:

si ma recensori lo siamo solo nel momento in cui scriviamo la rece, sotto gli anathema l'unico voto che conta di piu è quello di fasti, io o loson votiamo da utenti (il nostro voto in questo caso è meno "pesante")!

salvatore alle 13:19 del 19 giugno 2010 ha scritto:

RE:

Eh sì Paolo, ed è proprio questo che contesto: IL VOTO DI UN SINGOLO HA TROPPO VALORE.... Io penso che il vostro voto debba avere sempre un peso maggiore (anche nel caso non abbiate recensito personalmente il disco in questione), per avere un voto, come dire, più democratico. O se questo non fosse possibile, sarebbe auspicabile che tutti i voti avessero lo stesso valore. Perchè i Four Tet stanno prima dei Beach House? Per il voto di un singolo, quando invece complessivamente i Beach house, su questo sito, sono piaciuti più dei Four Tet (ora ve lo giuro, non dico questo perchè vorrei vedere primi i Beach House... non vorrei che la mia fissa per il gruppo di Baltimora, mi rendesso poco credibile. Questo discorso l'ho fatto anche l'anno scorso quando primo ci stava il disco di Wolf che ho molto apprezzato)

salvatore alle 13:39 del 19 giugno 2010 ha scritto:

Marco capisco perfettamente il problema dei "franchi tiratori", Almeno, allora, il voto del singolo disco dovrebbe scatutire dalla media dei voti di tutti i collaboratori del sito o, per lo meno, da una giuria composta da un tot di persone (magari i collaboratori che da più tempo scrivono sul sito o quelli che hanno il maggior numero di recensioni o non so che altro parametro adottabile). Magari la mia idea è un po' sconclusionata, non so. Però forse così si potrebbe ovviare a un problema (che quest'anno riguarda i primi due gruppi in classifica e che ho spiegato nel precedente messaggio, ma che vuole essere generico) che rende la classifica un po' meno attendibile di quanto dovrebbe e - forse - potrebbe essere. Ripeto, non lo so... Pensateci un po' su, magari...

Dr.Paul (ha votato 6 questo disco) alle 14:01 del 19 giugno 2010 ha scritto:

Magari la mia idea è un po' sconclusionata

nono, proproste sono sempre ben accette! certo...per evitare di falsare la classifica bisognerebbe star li ad ascoltare tutti i dischi che escono, qualsiasi disco (dalle 3 stelle e mezzo in su) per un motivo o l'altro potrebbe trovarsi in pole position per la top10. ecco in questo caso spingere (almeno) tutta la redazione ad ascoltare gli anathema....mmmmmm difficile eh...

salvatore alle 14:18 del 19 giugno 2010 ha scritto:

RE: Magari la mia idea è un po' sconclusionata

Ahahah c'hai ragione pure tu Paolo! Io non lo farei... Solo il nome Anathema mi mette l'ansia (mi danno di metallari pazzeschi e il mio fragile cuore non potrebbe reggere ) E allora forse l'unica soluzione pottrebbe essere quella di avere una classifica in cui non solo il voto del recensore, ma anche quello degli altri recensori che in quel momento sono solo lettori, abbia un peso maggiore. E visto che con le buone non ha funzionato, ora divento un "franco tiratore" e vi demolisco i Four Tet...

bargeld alle 15:20 del 19 giugno 2010 ha scritto:

Daniele, considera comunque che l'altra faccia delle classifiche si materializza a fine anno con la classifica, probabilmente più ponderata, dei recensori. Wolf l'anno scorso è stato impossibile da scalzare, ma la classifica dei recensori a fine anno per il lupino ha detto sesto posto, incoronando i Flaming Lips.

Sono comunque osservazioni condivisibili quelle che porti, ma presumibilmente ciascun metodo scelto si accompagnerebbe a falle fisiologiche. Per dirti, l'anno scorso io recensii Edda con un 9 (oggi sarebbe probabilmente , ma il disco finì al numero 28 della classifica utenti. Questo mi sembrò democratico, anzichè no.

synth_charmer alle 15:22 del 19 giugno 2010 ha scritto:

RE:

barge, quest'anno coi These New Puritans ci sta andando anche peggio

Dr.Paul (ha votato 6 questo disco) alle 15:26 del 19 giugno 2010 ha scritto:

"Wolf l'anno scorso è stato impossibile da scalzare, ma la classifica dei recensori a fine anno per il lupino ha detto sesto posto"

n.1 tra gli utenti, n.6 tra i recensori, bargeld diciamo la verità questo wolf è un portento, un genio!)

bargeld alle 15:45 del 19 giugno 2010 ha scritto:

Eh si, Carlo, ma ti dirò in fin dei conti me ne importa poco. Cioè, mi può far piacere la visibilità che la classifica può portare ad una band italiana meritevole, ma i TNP ce li godiamo senza bisogno che questo venga sancito nei rolling records di SdM (per questo sto pensando di aprire una ventina di fake per pompare Hidden).

Ehm Paolo, d'accordo ho una prevenzione atavica nei confronti di Wolf, magari a torto, ma già s'era capito! Piuttosto se esce l'altro capitolo della saga in questo 2010, vediamo di stroncarlo senza pietà a prescindere! )) scherzo. Tra lui e Four Tet avrò poco di che sollazzarmi...

swansong (ha votato 8 questo disco) alle 18:01 del 22 giugno 2010 ha scritto:

E' permesso?

Non c'è che dire..sono sempre loro. Grandi Anathema! Secondo me non all'altezza dei 3 capolavori citati nel precedente mio intervento ("Alternative 4"; "Judgement" e "A fine day to exit"), ma della loro fama senz'altro sì! Il solito rimarchevole caleidoscopio di emozioni e melodia profuse a volontà e con classe da vendere..caspita, ce ne fossero di gruppi così! Quello che manca, piuttosto, è un pizzico di coraggio (che, invece, c'era eccome nel loro ultimo lavoro "A natural disaster", come giustamente osservato dall'ottimo Fasti..). Che dire, forse non è un disco per il quale 7 anni di attesa valgono la pena, ma ai mitici Anathema si perdona questo e altro e poi, "Thin Air" e "Universal" (guarda caso, forse i due brani che provano a dare i migliori segnali di innovazione stilistica) si candidano a canzoni dell'anno! P.S. Scusate se sono ritornato sulla rece del disco in questione..chessò, magari, sui criteri di valutazione, si potrebbe pure aprire un thread ad hoc sul forum. O chiedo troppo?

Roberto (ha votato 8 questo disco) alle 19:07 del 22 giugno 2010 ha scritto:

Precisazioni

Scusate il ritardo nella replica, ma dopo essere stato definito berlusconiano, ho avuto per 3 giorni la febbre a 40 gradi. Adesso, dopo una cura a base di Benigni e Travaglio, sto meglio. Premesso ciò, vorrei sottolineare come la mia considerazione riguardante i criteri con cui viene stilata la classifica, partiva essenzialmente dal personale rammarico nel vedere Joanna Newsom, con rispetto parlando, ai primi posti, e gli Shearwater indietreggiare giorno dopo giorno. I gusti non si discutono; ma almeno parliamone. L' album degli Anathema non è un capolavoro, ma per il sottoscritto un grande album che dovrebbe stare tra i primi 10.

swansong (ha votato 8 questo disco) alle 10:31 del 23 giugno 2010 ha scritto:

RE: Precisazioni

Sono d'accordo con te Roberto...sia per quanto riguarda il valore - in sè - del disco in questione, sia per quanto riguarda l'eventuale collocazione dell'album nella classifica di SdM, ma quest'ultimo argomento, francamente, mi lascia abbastanza indifferente. Piace a me. Contento se piace ad altri. Vivo bene lo stesso..piuttosto, hai detto di aver smesso di seguirli dopo Judgement..beh, ascolta un consiglio: prenditi subito, senza alcun indugio, "A fine day to exit". Non te ne pentirai!

alby66 (ha votato 8 questo disco) alle 9:55 del 19 novembre 2010 ha scritto:

Sino a una settimana fa non conoscevo assolutamente questo gruppo.Convinto(e spinto) da mio figlio quattordicenne(che li adora) ci siamo recati ai Magazzini Generali di Milano(posto infame per ascoltare musica di qualità) e sono rimasto piacevolmente colpito.Questi signori sono bravissimi e dal vivo l'hanno dimostrato ampiamente.Detto questo, da una settimana sto ascoltando a ripetizione questo disco.Cercherò di essere sintetico.Proprio perchè non conoscevo nulla degli Anathema e non so nulla del loro percorso artistico, esprimo senza pregiudizi un giudizio sull'album.Lo reputo emozionante, ben suonato, ben scritto.Un gran bel disco di "rock alternative" con venature prog e floydiane, ma riassemblate in una cornice originale.Completo il giudizio dicendo che se questo disco fosse stato realizzato da nomi altisonanti del panorama musicale internazionale(vedi voce Coldplay, Radiohead), molti critici musicali oggi griderebbero al miracolo.Così non è, e mi auguro che gli Anathema continuino a lavorare magari con meno intoppi di produzione rispetto a quelli degli ultimi anni.

swansong (ha votato 8 questo disco) alle 11:44 del 9 febbraio 2011 ha scritto:

Ahhh caro Alby quanta ragione che c'hai! Adesso però non devi assolutamente mancare l'ascolto anche dei precedenti lavori, mi raccomando! Anche perchè - se ti è piaciuto questo - non oso immaginare di fronte ad Alternative 4, o Judgement o, mioddio!, A fine day to exit o Natural Disaster..beh, insomma, nei hai per un bel po'. Dì a tuo figlio che te li passi, và e buon ascolto..poi, se vuoi ripassare da 'ste parti per commentare...

Utente non più registrat (ha votato 3 questo disco) alle 10:39 del 13 luglio 2018 ha scritto:

Gli Anathema sono uno dei gruppi più noiosi e banali che abbia mai ascoltato. Siamo seri, Pink Floyd e King Crimson ce li avevamo 40/50 anni fa, a che serve questa musica nata vecchia? Semplicemente ridicolo nel 2010 far uscire album così