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R Recensione

6/10

Airbag

All Rights Removed

In una vertigine assoluta, priva di alcun confine fra la fonte di ispirazione primaria (Pink Floyd) e le influenze di band coeve (Anathema, Gazpacho, Porcupine Tree, RPWL), la musica dei norvegesi Airbag sgorga senza alcun bisogno di sentirsi necessariamente inventiva o unica al mondo. D’altronde l’impronta impressa dalla formazione di Gilmour & Waters è talmente profonda da rendere il viaggio godibile solo qualora si decida di procedere sull’onda di una emozione o più semplicemente di una suggestione. Così, in modo assolutamente pindarico, si potrebbe spiccare il volo già con la title track iniziale e proseguire come in un sogno dove si mescolano elementi e volti noti della vita reale ma in un differente contesto, tale dal fornire un sapore inedito. Quando invece è la ragione a prendere il sopravvento il senso di dubbio che una proposta così legata ad altrui esperienze rende impossibile indugiare in uno stato di trasognatezza. Bisogna cogliere il momento appropriato e così alla fine dell’ennesimo lungo e liquido assolo di chitarra è necessario decidersi: svegliarsi o permanere nella condizione onirica. Per citare “Matrix”: pillola azzurra o pillola rossa? Volete proseguire l'immersione in questa realtà musicale come se non esistessero altre verità più autentiche e godervi quel che viene offerto senza troppe remore? Pillola azzurra. Volete abbandonare questi lidi ammalianti quanto illusori, senza attardarsi oltre, andando a fondo alla tana del bianconiglio, liberandovi dalle catene del conosciuto e aprendovi alla possibilità di scoprire quanto più oscuri e impervi i suoi meandri potranno rivelarsi? Pillola rossa. Ovviamente per star qui a descrivere questi orizzonti, al momento abbiamo deciso di vivere una esperienza di sogno lucido, permanendo coscientemente nel limbo degli Airbag. Le tracce di questo lavoro scorrono, neanche a dirlo, fluidissime ed evolvendo l'una dall'altra: dall’ebbrezza psichedelica della title track posta ad incipit dell'album, come un manifesto di intenti reminiscente com’è dei Pink Floyd era “Animals”, si procede rapidi in White Walls che ruba idee ed emozioni agli Anathema post-fase metal, oltrepassando Never Coming Home e i suoi fremiti gilmouriani ma impastati con le atmosfere elettro-acustiche dei conterranei Gazpacho, fino all'immensa commistione di luci ed ombre della megasuite Homesick (parti I-III), per un totale di sedici minuti di camaleontica, totale invasione di campo nel terreno unicamente appartenuto a Waters & sodali, anche se non privo di fascino e a tratti avvincente, nonché intarsiato di immagini evocate anche dai Marillion dell’era Hogarth.

Mettendo in pausa il lettore, la voglia di non ricominciare è forte: le doti strumentali degli Airbag sono indiscutibili, come anche la cura maniacale nella produzione dell’intero “All Rights Removed” (che costituisce un grande passo avanti rispetto al debut album “Identity” del 2009), ma nell’ascoltare la loro musica si può passare fra due estremi. Da un lato il rifiuto per la pedissequa riproposizione di scenografie che hanno avuto il periodo d’oro più di 35 anni fa, dall’altro una sensazione di irrefrenabile attrazione gravitazionale verso un nucleo luminoso e dai suoni sgargianti. Per ora sarà difficile che chi è alla ricerca di originalità a tutti i costi possa sentirsi gratificato da un album siffatto. Però coloro i quali non sono appagati da quanto già scritto e detto e anelano ad ulteriori coniugazioni di un verbo antico, qui troveranno molti passaggi dal sapore di “deleted scenes”.

A voi la scelta: pillola azzurra o pillola rossa?

V Voti

Voto degli utenti: 6/10 in media su 3 voti.
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C Commenti

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moonwave99 (ha votato 7 questo disco) alle 12:04 del 14 novembre 2011 ha scritto:

Daje

Ciao Stefano, Io mi spingo fino al 7, ben cosciente che siamo nel 2011 e questo è puro manierismo. Però a pelle il disco mi piace molto, ha bei momenti, ed anche se non osa resta valido ^^ - di contro, chi gradisce poco il genere non troverà molti spunti per potervici avvicinare, sfiga.

progmaniaco64 (ha votato 8 questo disco) alle 19:13 del 14 ottobre 2013 ha scritto:

Alleluia, i Pink Floyd sono tornati, reincarnandosi in questa ottima band. Per chi come me ci si è nutrito fin da piccolo dei dischi dei PF non può che godere. Per nuovi suoni mi rivolgo altrove, grazie Airbag per quello che fate.

Totalblamblam (ha votato 3 questo disco) alle 20:19 del 14 ottobre 2013 ha scritto:

proprio brutto ahimé i solos di gilmour non si reggono più