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R Recensione

8/10

Esterina

Come Satura

Caso davvero strano quello degli Esterina. Prodotti al loro esordio (lo splendo Diferoedibotte uscito nel 2008 su Nopop e distribuito dalla major EMI) da Guido Elmi, l’uomo dietro la macchina da soldi Vasco Rossi, tutto faceva presupporre un successo immediato. E invece, passato quasi sotto silenzio il cd, gli Esterina azzardano per il secondo cd una vera follia per il mercato musicale italiano: un cd più dvd live acustico (Indecorose Esterinasenzacorrente, 2010), confezionato in uno splendido box di cartone con artwork geniale. Un disco splendido, assolutamente da recuperare.

 

Ed oggi arriva il nuovo capitolo, Come Satura, che non solo conferma tutte le ottime impressioni scaturite dall’ascolto dei dischi precedenti, ma si pone come un ulteriore passo in avanti nella ricerca musicale della band toscana. Registrato live in una cascina lucchese, con la direzione artistica di Fabio Magistrali, il nuovo lavoro, liricamente intenso, musicalmente ci propone la band intenta a giocare tra canzone d’autore e post rock, tra ballate e musica elettronica. Su tutto, la voce toccante di Fabio Angeli, autore anche dei testi, sempre molto ispirati, impressionisti e a volte quasi ermetici

 

Tra i brani più cantautorali, sicuramente da citare La Casa, con un intro acustica, chitarre e tastiere, cantata quasi sottovoce, ed una coda finale più elettrica, un brano dall’impatto emotivo molto forte, che descrive con un uso parco delle parole sentimenti profondi. Sempre sul versante della canzone d’autore, spicca 12 agosto, una rock ballad originale nel testo (si parla della strage nazista del 12 agosto 1944 a Sant'Anna di Stazzema) e nei suoni. E questa originalità è proprio il tratto distintivo comune dei brani del disco, tanto che risulta difficile trovare i classici nomi da paragonare agli Esterina in sede di recensione.

 

L’attesa è invece un brano a due facce. Intro pianoforte e voce sussurrata, parte come una grande ballata intensa emotivamente, acustica, dalla grande atmosfera, ma si trasforma, dopo una breve pausa di silenzio, con suoni duri e rock, e un cantato urlato, quasi punk. Lato rock che emerge in maniere fragorosa in La Tua Voce, il brano che apre il disco, con la voce toccante di Fabio Angeli, e in Un Amore Eterno, che in un rock ruvido, dai suoni potenti, nasconde un ritornello quasi pop e accattivante.

 

Il rock più di avanguardia, che potremmo definire post-rock, lo troviamo in Oceano, dove la voce e la chitarra ci introducono ad un brano lento, con batteria e poche note di piano nel ritornello (sei un animale nato per fare male) fino all’esplosione di suoni nel finale con la chitarra elettrica che dialoga col piano, e in La Teoria del Veleno, brano più rock, con cambi di ritmo che dividono la parte più tirata da una più riflessiva nel finale (come il diserbo nell’aiuola, brucia l’erbaccia brucia il fiore, così t’importa veramente, fare il deserto e che sia per sempre).Testi che scavano nel profondo dell’animo umano, duri, a volte tanto da far male, come ne Il vuoto intorno la cui durezza dei testi va di pari passo con la durezza dei suoni.

 

Chiude il disco il lento Salutarti, con la voce inizialmente quasi da sola, accompagnata da poche note di chitarra, poi la musica cresce, entrano gli altri strumenti, la voce sale ma senza gridare, quasi trattenuta, nel ripetere la frase finale.

 

Qualcuno li ha già definiti il segreto meglio custodito dell’indie rock italiano. Cerchiamo di farli diventare famosi. Se lo meritano.

 

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Voto degli utenti: 6,5/10 in media su 2 voti.
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Teo 8/10

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