R Recensione

6/10

Pearl Jam

Backspacer

Un vecchio treno che sbuffa e macina chilometri: i Pearl Jam sono ancora in giro. Come i moschettieri di Dumas, vent’anni dopo l’epopea di Gossard e Ament nei Mother Love Bone e i pieni di benzina di Eddie Vedder sulla via del surf a San Diego. Per chi li ama è la conferma della solidità di un progetto capace di resistere anche alla fine della Golden age di Seattle ( unici coi Mudhoney, sedute spiritiche degli Alice in Chains a parte) e di confermare il proprio status di infallibile macchina da tour. Per chi li detesta, è solo un residuato bellico tenuto in piedi da una ineffabile aurea mediocritatis in un rock mainstream privo di nuove icone credibili.

 L’ennesima fatica dei nipoti di nonna Pearl non cambierà di un millimetro le posizioni dei due schieramenti. La carriera di un gruppo che da quasi una decade ormai ha smesso di rischiare si sposta di un’altra tacca, grazie anche all’astuto ripescaggio del mestiere di Brendan O’Brien in cabina di regia.

 “Backspacer” e’  difatti il solito, altanenante disco dei Pearl Jam maturi, fatto di chiaroscuri che spaziano dai consueti rock and roll all’arma bianca, da qualche impennata folk lisergica dalle velleità sempre meno sperimentali e dal rinnovato, virile intimismo acustico di Eddie Vedder, apprezzato anche da parecchi storici detrattori recentemente via Sean Penn.

 Proprio il carismatico vocalist apre le ostilità, firmando di suo pugno l’arrembante “Gonna see my friend”, che reporta ai tempi delle scorribande con Neil Young, subito doppiata dalla vibrante “Got some”. Peccato che i suddetti siano gli unici pezzi riusciti in tal senso:  “The Fixer”, “Johnny Guitar” e “Supersonic” presentano inquietanti tinte da radio FM più che la freschezza power-pop cui vorrebbero anelare. E pure i fragori vagamente AOR degli intrecci chitarristici targati Gossard-McCready di “Force of nature” risultano onestamente prescindibili.

Nel cuore dell’album alberga “Amongst the waves”: la classica, solenne composizione di Stone Gossard, che in coppia con “Unthought Known” evoca brandelli mitici del passato tipo “Garden ” o “Present tense” generando al massimo un gradevole effetto amarcord per i nostalgici della flanella. Assai meglio il mid tempo di “Speed of Sound”, che approda nelle magioni di Tom Petty trainata da pennellate d’organo particolarmente insidiose.

 Sorte alterna, infine, per i momenti in zona Into the Wild: “Just breathe” appare alquanto piaciona e involuta, avvitandosi subito in un cliche’. Splendido invece il mantrico crepuscolo di “The End”, che risplovera un Vedder deluxe, col respiro delle storie epiche d’annata dal sapore vagamente springsteeniano. E un’interpretazione sublime, librata come il fogliame reso terso dalla brina irrorata da un soffice arrangiamento d’archi.

V Voti

Voto degli utenti: 6,4/10 in media su 22 voti.

C Commenti

Ci sono 45 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

ozzy(d) (ha votato 7 questo disco) alle 12:21 del 6 ottobre 2009 ha scritto:

Il loro miglior album da almeno 10 anni: il fatto che superi di poco la mezzora e' un gran pregio, permette di ammortizzare i soliti 3-4 brani del cazzo e di evidenziare i pregi del disco ( soprattutto nella scrittura di Vedder, autore di tutti gli episodi felici).

simone coacci (ha votato 5 questo disco) alle 12:32 del 6 ottobre 2009 ha scritto:

Zoppicante. Li salva Vedder.

lev (ha votato 8 questo disco) alle 13:06 del 6 ottobre 2009 ha scritto:

quoto gulliver. anche se secondo me i brani del menga sono solo un paio (e neanche poi tanto del menga ). era dai tempi di yield che un disco dei pearl jam no mi divertiva così tanto (anche se ho apprezzato molto rio act). direi che dopo la mezza delusione del precedente disco, sto giro posso dirmi soddisfatto. probabilmente non sono molto attendibile, visto che faccio parte di quelli che i pearl jam li amano. .

Stipe alle 14:43 del 6 ottobre 2009 ha scritto:

Io devo ancora ascoltarlo bene bene, ma non mi sembra minimamente ai livelli di Binaural, cioè il loro miglior disco dai tempi dei primi, innarrivabili, 4 dischi.

E poi con le canzonette wannabe Who e Ramones hanno rotto il cazzo.

lev (ha votato 8 questo disco) alle 19:08 del 6 ottobre 2009 ha scritto:

BINAURAL??!! ma va là va là va là!!!! bè, a parte gli scherzi, quel disco per me ha due o tre pezzi davvero memorabili, ma nel complesso non mi ha mai acchiappato del tutto. nella mia classifica sui pearl jam, è davanti solo all'omonimo del 2006.

sia chiaro comunque che adoro questa band, e che tutto quello che hanno fatto finora lo trovo come minimo più che dignitoso. lo so, lo so, ho il paraocchi . i primi quattro, anzi cinque, effettivamente sono di un altro livello rispetto a tutto il resto. podio: ten, vitalogy, no code.

hiperwlt alle 22:17 del 6 ottobre 2009 ha scritto:

premetto che l'ho ascoltato poco e male, ma per ora non mi trasmette assolutamente nulla. s.m.a.c.: come giudichi "rio act"?

lev (ha votato 8 questo disco) alle 23:25 del 6 ottobre 2009 ha scritto:

come giudico rio act? bè è un disco che all'epoca ho apprezzato molto. poi l'ho un pò ridimensionato, forse è un pò confuso. però trovo che rispetto a binaural ed all'omonimo successivo sia più originale. è un disco che oggi riascolto molto volentieri, che mi da belle senzazioni. questo però pur non avendo niente di particolarmente originale, mi piace di più. mi da la carica dei pearl jam dei vecchi tempi. anche se quelli come ho già ribadito erano un'altra cosa. comunque io musicalmente mi sento piuttosto ignorante, sono solo un grande appassionato di musica. non sono musicista, e vado a sensazioni. certo dopo 20 anni che ascolto con attenzione spesso riesco a capire alcune differenze, però di sicuro al cospetto di molta gente che scrive qui mi sento veramente inferiore. tutto questo per dire che a me piace esprimere la mia opinione ma se quello che mi chiedevi era di fare una disamina approfondita su rio act, bè... scordatelo. va bè prima di andare completamente in paranoia, ti saluto.

lev (ha votato 8 questo disco) alle 23:28 del 6 ottobre 2009 ha scritto:

per questo, intendevo "backspacer". va bè, buonanotte

hiperwlt alle 23:40 del 6 ottobre 2009 ha scritto:

no, ci mancherebbe! ti ho messo alle corde? non chiedevo una disamina sul disco, ma una tua impressione, che ho prontamente ricevuto chiedevo perchè so che conosci bene (da appassionato) i dischi dei pearl. beh, io giudico rio act (copertina più brutta della storia a mio avviso, più insignificante di quella di "our love to admire" degli interpol)come un buon disco, circa la prima metà...il resto lascerei perdere. c'è una canzone in questo disco,però, che mi rimarrà per sempre cucita addosso. è "Thumbing My Way". sono proprio noioso, ma avevo voglia di scriverlo!

saluti s.m.a.c!

lev (ha votato 8 questo disco) alle 23:55 del 6 ottobre 2009 ha scritto:

RE:

no no, tranquillo, non mi hai messo alle corde. ci mancherebbe, mi hai fatto solo una domanda. diciamo che alle corde ci sono andato da solo.

Stipe alle 23:45 del 6 ottobre 2009 ha scritto:

Riot Act sarebbe un ottimo album senza 5-6 pezzi e con l'aggiunta di Sad e Down che vennero inspiegabilmente messe da parte.

Binaural invece tranne un paio di filler (come in ogni album dei PJ, tranne probabilmente Ten) per me resta un signor album con in più la miglior canzone degli ultimi 13 anni assieme a Man of the hour e cioè Light Years.

Invece non mi ha mai fatto impazzire Yield, trovo un pò sopravvalutato.

otherdaysothereyes (ha votato 5 questo disco) alle 12:47 del 7 ottobre 2009 ha scritto:

Strano: per alcuni questo è il migliore pearl jam della decade, per altri è Bianural, altri preferiscono riot act come si vede anche dai commenti. per me invece è l'omonimo pearl jam. In quanto a questo, semplicemente,non mi piace.

enribell (ha votato 7 questo disco) alle 15:31 del 7 ottobre 2009 ha scritto:

NON MALE!!!!!!!

Buon album, sono d'accordo sull'unicità del suono negli ultimi dieci anni, purtroppo la fantasia musicale di Gossard ed Ament è ormai andata in pensione e l'arrivo di Cameron non ha migliorato la situazione compositiva, anzi peggiorandola(è meglio che faccia il batterista e lasci agli altri la composizione). Eddie invece ci mette il suo con grandi pezzi lenti o stile Ramones (qualche volta The Who). E' difficile dire il migliore album da Yeld in poi, sicuramente ci sono state grandissime canzoni in album meno belli.

ciao E.

swansong alle 16:45 del 7 ottobre 2009 ha scritto:

Questo non l'ho ancora ascoltato e mi riservo..anche se, dovessi limitare il giudizio all'orrendo singolo, non sarei molto alto col voto; tuttavia, a fare meglio dell'avocado (quello sì, in assoluto, il loro peggior lavoro!)non è che ci volesse poi molto!

Per il resto io sto con Stipe. Per me Binaural è senz'altro uno dei loro dischi più riusciti e contiene, oltretutto, 2 delle loro canzoni più belle: Parting Ways e Insignificance, anche se in realtà si mantiene su livelli eccellenti per tutta la durata (Light Years, Nothing as it seems,..non sono canzoni da tutti, dai!)

sarah (ha votato 7 questo disco) alle 20:47 del 8 ottobre 2009 ha scritto:

Dato che le cose migliori di questo disco sono di Vedder, mi chiedo come mai non abbia fatto un disco solista. "The End" e' stupenda.

loson alle 19:25 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

Ma sono ancora vivi? Che tristezza...

lev (ha votato 8 questo disco) alle 20:32 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

RE:

ma perchè, vorresti morissero?!

loson alle 20:42 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

RE: RE:

Ahah... No, intendevo "vivi" in senso artistico (anche se il senso era ambiguo e quindi ho pensato di fare un'uscita da caciara ). Ho ascoltato adesso un paio di canzoni, ma c'è d'aver freddo. Li ho amati davvero, e per una breve stagione (diciamo dal 1994 al 1996) hanno fatto grandi cose. Adesso solo interfacciarmi con questa pochezza mi rattrista oltremodo... Non so se proseguire con l'ascolto! ;D

lev (ha votato 8 questo disco) alle 20:53 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

RE: RE: RE:

va bè, allora mi vuoi proprio provocare?! adesso anche i pj!!! dimmi che lo fai apposta!

loson alle 21:01 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

RE: RE: RE: RE:

Ahah, ma coi pj ho sempre avuto un rapporto di odio-amore... "Ten" l'ho sempre considerato una ciofeca, ma "Vitalogy" e "No Code" ancora oggi mi conquistano. Erano riusciti a controbilanciare con una certa arditezza formale (e un atteggiamento più defilato, quasi sfuggente) il respiro epico della loro musica. Erano riusciti a "raccogliersi", farsi piccola comunità semi-indipendente, sperimentare. Yield mi piaciucchia, idem "Binaural". Da lì in poi è un mortorio, cazzo...

simone coacci (ha votato 5 questo disco) alle 21:07 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: RE:

Si concordo anch'io abbastanza, tranne che su "Ten" ma ne parlammo già a lungo nella sezione grunge. Il più cesso dei cessi comunque è "Riot Act", che però aveva un pezzo come "I Am Mine" che era un po' la "For What's Worth" di Vedder.

simone coacci (ha votato 5 questo disco) alle 19:33 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

Los, mi piace l'avatar nuovo, che roba è?

loson alle 20:30 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

RE:

Sarà splendida? ;D E' la copertina di un'edizione di "Night of the Living Dead" su vhs. Mi sfugge l'anno di pubblicazione, però...

simone coacci (ha votato 5 questo disco) alle 20:53 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

RE: RE:

Figo. The original di Romero. Non l'avevo mai vista in effetti. Bella proprio. Devo concordare, (una tantum, stranamente ihihih) con l'esimio Loson, comunque, a parte due o tre cose di Vedder e qualche altro spunto passabile, il resto genera, se non tristezza, perlomeno indifferenza.

loson alle 21:06 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

RE: RE: RE:

"comunque, a parte due o tre cose di Vedder e qualche altro spunto passabile, il resto genera, se non tristezza, perlomeno indifferenza." ----> Già. Ovviamente l'una o l'altra sensazione dipendono dal grado di affetto che ti lega alla band. Negli ultimi otto-nove anni manco li ho considerati, tanto mi erano diventati "distanti". In quest'ultimo periodo li ho un pò ripresi, e l'affetto per quei due-tre dischi è tornato. Cmq sì, questo disco proprio non và, però qualcosa di Vedder - per quanto mooolto formale e "safe" - si salva. Si mettesse in proprio, a 'sto punto...

simone coacci (ha votato 5 questo disco) alle 21:13 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

RE: RE: RE: RE:

è quello che gli dico sempre pure io, a Eddie. Cazzo hai vinto pure un Golden Globe con la bella "Guaranteed" che ci stai a fare ancora qui? Vai! Ma non mi ascolta...ghghgh...

lev (ha votato 8 questo disco) alle 20:54 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

faccio una carneficina!!!

Marco_Biasio alle 21:06 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

Ma ti piace "Night of the living dead", Matteo? Boh, a me è sempre sembrato un film gigantescamente sopravvalutato...

simone coacci (ha votato 5 questo disco) alle 21:07 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

RE:

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

Marco_Biasio alle 21:37 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

RE: RE:

Eh... non mi piace Romero

simone coacci (ha votato 5 questo disco) alle 21:41 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

RE: RE: RE:

Eheheh, mi ricordo. Me lo dicesti che non ti garbano gli zombie. Neanche quelli di Fulci.

Marco_Biasio alle 22:16 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

RE: RE: RE: RE:

Di Fulci non mi piace il remake di "Zombi", moltissimo invece cose come "Paura nella città dei morti viventi". Non chiedermi perchè, ma almeno sai cosa regalarmi per il compleanno

simone coacci (ha votato 5 questo disco) alle 22:34 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

RE: RE: RE: RE: RE:

"Paura" è bellissimo, in effetti. Anche se lì zombie a parte, c'è più Lovecraft che Romero.

loson alle 22:29 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

RE:

"Ma ti piace "Night of the living dead", Matteo? Boh, a me è sempre sembrato un film gigantescamente sopravvalutato..." ---> Nooo... Io l'adoro. Perchè dici che è sopravvalutato?

Marco_Biasio alle 17:01 del 12 ottobre 2009 ha scritto:

RE: RE:

Diciamo che, oltre all'idea di fondo comunque apprezzabile (il fatto che i morti si trasformino in zombi è dovuto ad un errore umano, quello delle radiazioni) mi ha davvero annoiato e ho trovato ridicola, inoltre, la parte della tipa piagnucolosa (quella a cui ammazzano il fratello all'inizio, per capirci): un'ora e un quarto a non fare un cazzo su di un divano e poi giù di violenza sugli zombi, salvo essere fagocitata in tempi olimpionici. L'unica cosa che davvero mi è piaciuta è stato il finale!

lev (ha votato 8 questo disco) alle 18:12 del 12 ottobre 2009 ha scritto:

RE: RE: RE:

per un attimo ho creduto che stessi parlando dei pj. e mi son chiesto: "ma che cazzo ci disco ha ascoltato??!!"

Roberto Maniglio (ha votato 6 questo disco) alle 23:28 del 11 ottobre 2009 ha scritto:

niente di speciale

NathanAdler77 (ha votato 6 questo disco) alle 22:27 del 15 ottobre 2009 ha scritto:

The End

In "Force Of Nature" sembrano la versione incazzosa dei Toto... Questo loro atteggiamento degli ultimi anni da classic band-ammeregàna AOR ha ormai perforato ogni residua speranza a chi li amava nei '90. Non fosse per Vedder siamo sui livelli dei Gallagher, forse anche meno. Ispirazione ai minimi termini anche per la scelta dei titoli (la tracklist pare un disco di covers). "Binaural" l'ultimo album PJ degno, "Riot Act" migliore degli inutili "Pearl Jam" e "Backspacer" già solo x "I Am Mine" e "All

Or None".

P.S. -"Night Of The Living Dead" è un horror epocale, uscito in un anno epocale: Romero rules!

Alessandro Pascale (ha votato 5 questo disco) alle 22:56 del 18 ottobre 2009 ha scritto:

bruttino

dario1983 alle 15:53 del 22 ottobre 2009 ha scritto:

cos'è sta storia delle sedute spiritiche degli alice in chains???

chinaski (ha votato 6 questo disco) alle 17:31 del 22 ottobre 2009 ha scritto:

Non aggiunge nulla a ciò che già sapevamo. Gli unici pezzi da segnalare sono quelli in cui Vedder è da solo con la sua voce e la sua acustica mentre nei pezzi con la band a tratti si rischia di tornare inesorabilmente indietro(vaghi echi punk).

gigino (ha votato 7 questo disco) alle 12:52 del 5 maggio 2010 ha scritto:

discreto

Album discreto. Tra gli ultimi dei PJ non sfigura affatto.

La mia classifica album PJ

1) ten

2) vitalogy

3) vs.

4) no code

5) binaural

6) yeld

7) backspacer

avocado

9) riot act (pietoso, unico dei PJ che rinnego)

bestropicalia (ha votato 5 questo disco) alle 14:58 del 5 agosto 2010 ha scritto:

playlist

Vitalogy poi a grande distanza VS, Ten e No Code...tutti gli altri mai approfonditi più di tanto (per fortuna).

The musical box alle 20:20 del 13 agosto 2013 ha scritto:

Questo album e' poco curato,poco ispirato e per la prima volta nella loro discografia suonato alla come viene per il resto chi parla di riot act come un album brutto davvero non è in grado di ascoltare musica

The musical box alle 12:32 del 24 ottobre 2013 ha scritto:

Album deludente ...per il resto Riot Act e' un album stupendamente ispirato in tutti i suoi episodi anche quelli di contorno