R Recensione

3/10

Jah Wobble and the Chinese Dub Orchestra

Chinese Dub

No vabbè ma uno poi non deve chiedersi il perché? Cioè, ok non è l’attacco migliore per una recensione né per uno scritto in generale ma capite che è lecito rimanere giusto un tantino sconvolti dopo l’ascolto di Chinese Dub? Uno conosce Jah Wobble, lo giudica una leggenda vivente del dub, praticamente lo venera come uno dei bassisti più importanti di tutti i tempi e ogni volta che vuole rilassarsi non ha che da prendere uno qualsiasi dei suoi dischi da solista, ottimi almeno fino all’eccellente Radioaxom (2001).

Poi vieni a sapere che gli è preso lo sfizio di tentare l’azzardo del dub cinese e ti viene un po’ di perplessità, però pensi che possa essere una ficata, che in fondo lui è un genio e blablabla. Invece niente. Altro che fottuto genio. Solo una gran cialtronata, che sotterra di svariati punti la mia stima per il bassista britannico, uscitosene con un passo falso troppo incredibile per essere vero.

No ma dai, davvero, basta sentire brani come Walking the horse, Kang ding love song e Horse mountain song per capire che Wobble si dev’essere fumato qualcosa di troppo prima di decidere di far partire un simile progetto. Non ci vuole una scienza infatti a capire che l’inserto di un cantato femminile cinese e più in generale di motivi ed intrecci tipici della tradizione orientale in contesti musicali afro-occidentali come quelli di un dub alquanto variegato appiono per ora nient’altro che un’enorme forzatura cui probabilmente non siamo pronti. E francamente spero di non essere mai pronto ad una simile porcheria, chè il giorno in cui mi piacerà una roba del genere sarà quello in cui mi sarò arreso del tutto alla globalizzazione culturale più spietata che così come tenta di conciliare il monaco buddista con la cola cola e la connessione wireless così tenta di unire dub e canzone popolare cinese.

Dio ce ne scampi insomma, per questo non posso indulgere neanche un po’ con Wobble per il mio spietato moralismo politico-culturale. Anche se ad essere propriamente onesti non è tutto da buttare via questo Chinese Dub. Space e Silence sono due innocenti esercizi spaziali psycho-orientali di meditazione ambient e in generale i vari strumentali (la ritmata Solitude, le suggestioni dub imperiali di Dragon and Phoenix nonché la sua prosecuzione Dragon and Phoenix dub praticamente reggae) non sono così intollerabili da ascoltare. Così come si apre il disco poi così si chiude, con due brani di psichedelia easy listening estremamente soft che ben si addicono ad esercizi di spiritualità new age. Niente di trascendentale insomma, però neanche così pessimo.

È poi quanto meno interessante la comparazione tra L1 dub e L1 che mette in evidenza la differenza qualitativa e quantitativa tra due tipi di approcci alla contaminazione culturale: indecente il risultato della prima per un ascoltatore occidentale, totalmente incapace di accettare un motivo suonato come se fosse un accompagnamento ad uno spot per lavatrici cinesi. Segno senza dubbio di prepotente pregiudizio culturale, ma anche di una critica più ragionata che mette in risalto gli enormi dubbi che sollevano questo forzato inserimento di strutture musicali occidentali (con i suoi ritmi brutali e moderni dell’elettronica) nella schietta e soffice tradizione musicale popolare cinese, con le sue delicate armonie e melodie.

Non per niente quando Wobble utilizza motivi cinesi solo in secondo piano, usandoli di fatto come utensili originali per modellare strutture musicali più consuete i risultati sono di molto migliori, come in Happy Tibetan Girl e nella già citata L1. Il giudizio rimane in ogni caso ultranegativo, sia per ragioni musicali (l’amalgama è riuscito solo in pochi frammenti sparsi qua e là e con i limiti già descritti) sia morali e culturali. Forse a voi non ve ne frega niente delle ragioni morali e culturali perché siete persone estremamente tristi che avete ormai accettato tutta la merda che vi piove in testa ogni giorno. In tal caso ascoltatevela voi sta paccottiglia-truffa e poi se non vi siete addormentati tornate a esprimere il vostro educato dissenso.

sito ufficiale:www.30hertzrecords.com

myspace: http://www.myspace.com/jahwobble

Video: http://www.youtube.com/watch?v=VcXIzA-KD3w

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IcnarF alle 14:32 del 21 agosto 2009 ha scritto:

Jah Wobble è uno dei miei bassisti preferiti. Ascolterò per verificare, ma son di parte