Crystal Fighters
Star of Love
“Voi dovete recuperare il gusto di ascoltare la musica tanto per fare, di ascoltare la radio, di usare la musica come sottofondo, come disimpegno, come cazzeggio...”
“Dovete smetterla di farvi tutte ‘ste pugnette mentali, ‘sti giri di parole, ‘sti riferimenti al passato, ‘sti pensieri da intellettuali vecchi e rincoglioniti...”
“Dovete godervela la musica che vi piace, dovete ballarla, cantarla e divertirvi. Mi sembrate quelli che quando guardano i film di Christian De Sica si sforzano di non ridere; che se gli piace una canzone di Madonna la ascoltano di nascosto; che tifano Juve ma dicono in giro di tifare Cagliari; che vanno in vacanza a Taormina ma poi scaricano da internet due o tre foto del Venezuela per farle vedere agli amici su Facebook … ”
Questi i migliori (e pubblicabili) estratti da una lunga conversazione serale avuta con un amico di vecchia data, iniziata con i suoi complimenti al nostro/vostro amato sito web e terminata con alcune “critiche”. Alla fine della serata, durante la quale il mio amico si è rivelato un discreto conoscitore delle nostre pagine, conclude dicendo: “Per tornare al discorso di prima (musica e “snobismo”, nda), uno che ho conosciuto in vacanza (Barcellona - immancabilmente, nda) mi ha dato questo cd qua: dice che sono amici suoi. A me piace un casino, ma non chiedermi che musica sia perché non ne ho idea. Anzi, dimmelo tu che musica fanno.”
Questo osa sfidare me. Il cd – ovviamente – è masterizzato e non ha alcuna indicazione. Non so il titolo, non so chi sia l’artista, non so niente. Ascoltandolo alcune volte (disco stranissimo, divertente e molto “cool”, le prime impressioni) riesco ad estrapolare alcune frasi ripetute nei testi: “I Love London”, “In the Summer” … ricerchina su Google e .. bam! “Crystal Fighters, La next big thing del pop transalpino”; “Una delle realtà più hype e promettenti dell’attuale scena Indie/Dance/Electro”; “Crystal Fighters stands out as one of the most interesting possibilities of a mile something completely new-sounding” (e questo è il NME, nda).
Insomma, abbiamo capito che l’hype c’è tutto e che questi cinque ragazzi spagnoli (trapiantati a Londra) hanno il successo a portata di mano. Successo meritato, perché “Star Of Love” è un disco che riesce a divertire senza rinunciare ad arrangiamenti complessi, a soluzioni ritmiche ricercate e ad un senso di “weirdness” straniante e suggestivo. Per usare le loro parole (visto, amico mio, non è colpa nostra!) i Crystal Fighters fanno “musica dance veloce con strumenti Baschi, sintetizzatori e voci”.
Quaranta minuti belli carichi di beats marziali (“Solar System”), elettronica sintetica e “pompatissima” (“Xtatic Truth”), electro-punk (“I Do This Everyday”), folktronica (“Champion Sound”), nu-rave (“In the Summer”), “London’s party music” (“Follow”) e dance da impasticcati (“I Love London”, preparatevi al tormentone). Il tutto condito da un non meglio definibile “elemento latino” fatto di arrangiamenti acustici tratti dal folk dei Paesi Baschi. E già che ci siamo tiriamo fuori anche i riferimenti “colti” che tanto indispettiscono il mio amico. Tutti insieme: Animal Collective (“Plage”), Klaxons, Yeasayer, LCD Soundsystem, Four tet, Caribou, Hot Chip, The Bloody Beetroots, Buraka Som Sistema, Soulwax.
Musica difficile da definire, per noi pseudo-intellettuali con la puzza sotto il naso. Tanto che il mio amico, dopo aver letto in anteprima questo mio sproloquio (“giri di parole e pugnette mentali”), mi chiama e mi fa: “tutto sto casino per quel cd? A me sembravano solo dei Black Eyed Peas un po’ più sfigati!”. E alla fine mi sa tanto che è stato più bravo lui di me.
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