Qualunque
Mafalda, il meteo e tutto il resto
Non esistono più le mezze stagioni, in Russia il comunismo è stato mal applicato, nei ristoranti in cui vanno i camionisti si mangia bene, in Italia ci vorrebbe un dittatore, la Dc ha mangiato per mezzo secolo, aiutiamo gli immigrati a casa loro: tutto becero qualunquismo. Ma ora abbiamo questo Luca Milani che luomo qualunque sembra voglia rappresentarlo in tutta la sua bonaria ingenuità, sin dal moniker. Italiani brava gente, insomma. La verità è che Qualunque è un emo che non si taglia, è un gay che non va al pride, è un rumeno che non ruba, è un camionista che non va a troie. Egli ostenta qualunquismo per distaccarsene il più possibile, invitandoci forse alla riflessione prima che il solito chiacchiericcio casalingo, fatto di luoghi comuni, stereotipi e salvinate, prenda il sopravvento.
Il disco si intitola Mafalda, il meteo e tutto il resto e, come i vecchi long playing, contiene otto pezzi (e una traccia fantasma), per trentacinque minuti di durata. Qualunque ammette che la sua opera prima è un disco di pioggia poiché «cè chi aspetta la pioggia per non piangere da solo» ma è pure un disco di neve e ghiaccio, ché «quando il buio si avvicina vorrei rapire il freddo in un giorno di sole». In questo senso, Siberia e Domenica sono due brani emblematici di questa tensione verso le basse temperature: in entrambi cè una sorta di raffreddamento del desiderio, di annichilimento della volontà, una fase down come dopo lirruzione in vena della merda marrone («non ci smentiamo mai, / amico mio sono ventanni che / morire assieme è comodo e funzionale a qualche tipo di clichè / morale»). Qualunque canta male, la voce gli trema e la chitarra crea mulinelli di rock graffiante e postatomico: mi sento di poterlo assimilare al Bugo lo-fi dei primordi. Testi noir da fallito di primordine in Nove maledetti millimetri e La pioggia sul divano, brandelli di cuore strappato ne Il sole tramonta a casa tua, Centomila leghe e Libellula. Infine il cardiopatico post rock di Iceberg, da cui si evince lidea musicale di Qualunque: uscire vivi dagli anni 90 marchiati a fuoco da Slint e Nirvana per vivere con disincanto questi adolescenziali e nauseabondi anni 10.
Mafalda, il meteo e tutto il resto è quindi uno scarico di fredda acqua piovana, un doccione gelato sotto cui riprendersi dopo il coma dei 90s. E in una giornata di sole, su di un viottolo di campagna, Luca se ne sta sotto lombrello con quellinguardabile acetato. Insomma: a Qualunque piacerebbe essere un uomo qualunque, ma proprio qualunque non è.
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