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R Recensione

8/10

Eels

Tomorrow Morning

Mr E è un ineffabile compagno di viaggio. Un amico prezioso. Di quelli da tenerseli stretti. Di quelli a cui piace starsene per i fatti propri, che si fanno sentire di rado, ma che quando hai bisogno di loro ci sono sempre e sanno sempre cosa dire. Così è stato per almeno tre lustri. Poi, improvvisamente, quel silenzio s’è gonfiato di così tante parole, suoni ed emozioni - non nuovi ma impellenti, incontenibili - che un disco solo non bastava più a sorreggerne la catarsi giaculatoria. Morale della favola: prima appena cinque album in quasi quindici anni di carriera, ora tre nell’arco di poco più di un’ orbita terrestre attorno al sole.

Una trilogia di concept album iniziata con Hombre Lobo e continuata con End Times che trova ora il suo ideale compimento, la sua sintesi hegeliana, per così dire, con il nuovo Tomorrow Morning. Lavoro che riassume in sè e sublima i tratti salienti dei due predecessori: il vitalismo irsuto del primo e il riflusso ciclotimico del secondo. Coniugandoli in una forma che rilegge il passato in una chiave più tersa e pop di quanto eravamo abituati ad ascoltare. Atmosfera insieme aurorale e crepuscolare. Senso di sollievo e di speranza, guardando al futuro sicuri che, qualunque cosa accada, il peggio è già alle spalle e anche se il male dovesse ripresentarsi troverà una fitta schiera di anticorpi esistenziali e musicali a sbarrargli la strada.

Arrangiamenti che riscoprono il piacere della classicità (un coro, una piccola sezione d’archi e di fiati) e rimandano alla sua fuggevole ma memorabile esperienza di compositore per il cinema (Levity misconosciuto piccolo film americano pieno di commozione e di poesia, uscito nel 2003 e interpretato da Billy Bob Thornton, Kirsten Dunst, Holly Hunter e Morgan Freeman, uno più bravo dell’altra, per inciso). Così come l’elettronica che punteggia in sottofondo molti degli episodi più riusciti rimanda al suo primo grande capolavoro Beautiful Freak, ai tempi in cui l’elettro-folk era l’ultima nuova indie e lui e Beck (liscio, biondo, solare questi, barbuto, cupo, introverso il Nostro) gli araldi più significativi.

Tomorrow Morning è lo squarcio bianco, fragile e luminoso fra un temporale e l’altro. Ed è un momento caduco e fuggevole ma osservato con tale intensità da stancare gli occhi e ricamarne indelebilmente l’immagine sul fondo della retina. Qui le asprezze di My Baby Loves Me, elettro-garage viscerale e compiaciuto, e Looking Up, jump blues pentecostale, si stemperano nel pop insieme ruvido e gentile, digitale e cameristico di brani come la brumosa Spectacular Girl o la rauca e dolcissima What I Have To Offer, nell’ouverture solenne di I’m The Hummingbird, nel passo dinoccolato per mellotron e vibrafono di That’s Not Her Way, nel rullo di tamburi che apre il sontuoso ritornello, da oratorio corale, di Mistery Of Life, nel valzer aereo e trepidante di Oh So Lovely.

“Tomorrow is a long time”, come diceva un poveraccio amico mio, abbiamo quindi tutto il tempo - prima che il sole sorga ancora sulle nostre miserie - per gustarci il vecchio-nuovo E. L’amico ritrovato.

V Voti

Voto degli utenti: 6,5/10 in media su 14 voti.

C Commenti

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ozzy(d) alle 9:46 del 5 ottobre 2010 ha scritto:

Coacci for president

Mister E è sempre nei nostri cuori, vedremo un po' che ha combinato questa volta....

salvatore (ha votato 7 questo disco) alle 11:16 del 5 ottobre 2010 ha scritto:

Non so se l'ho letto da qualche parte o è un mio pensiero: se invece di una trilogia, Mr.E avesse fatto un unico album con le migliori trovate presenti nei tre dischi, il risultato sarebbe stato altissimo e potremmo stare a celebrare il nuovo Electro (voto 9.5), beautiful (voto 9) o blinking (voto 7.5). Purtroppo non è così... Ad ogni modo, credo che questo sia il migliore della trilogia, nonché album di indubbio valore. Profondo, sentito e ricercato con fantastiche melodie, come sempre...

Bella recensione, Simon! E poi mi procuro "Levity", non lo conoscevo. Da come ne parli sembra meritevole E anche Kirsten Dunst sembra meritevole

simone coacci, autore, alle 13:04 del 5 ottobre 2010 ha scritto:

kirsten dunst

Lei merita sempre. 4 stelle e mezzo. ghghgh

simone coacci, autore, alle 13:06 del 5 ottobre 2010 ha scritto:

ihihih troppa grazia gully. Al massimo vicepresident. Della Juve: facciamo la nuova triade con Andrea e Pavel. ghghghgh

REBBY alle 15:54 del 5 ottobre 2010 ha scritto:

Giusto Simone, una trilogia di concept (quindi

molto diversi tra loro), ma per la prima volta

(riferito alla tua trilogia di rece) non mi trovo

pienamente d'accordo con te. Questo per me è meglio del secondo, ma non di Hombre lobo. Inoltre

penso che, anche scegliendo da ognuno le migliori

canzoni non saremmo arrivati ai livelli di Blinking lights and other revelations (voto .

Voto alla trilogia: 7 + 6 + 6,5

NathanAdler77 (ha votato 6 questo disco) alle 16:04 del 5 ottobre 2010 ha scritto:

Preferisco i toni + dimessi e "cantautorali" del precedente "End Times", quest'episodio finale della trilogia mi suona un po' manierista (quasi una versione 2010 di "Daisies Of The Galaxy", ma senza "quelle" canzoni). Comunque il barbuto Mr.E è sempre un bel sentire. Voto 6,5 e puntuale ottima rece esaustiva di Mr.Coacci.

TexasGin_82 (ha votato 5 questo disco) alle 17:18 del 6 ottobre 2010 ha scritto:

Io la vedo in un altro modo ancora. I loro album più belli sono sicuramente i primi 2, come dice anche salvatore. Dopodiché niente di così esaltante per me, fino all'uscita di Hombre Lobo, che non solo è il migliore della trilogia, come dice rebby, ma è il loro terzo capolavoro (che per me non vuol dire 10... beh più di 8 sicuramente).

Questo qui per ora l'ho ascoltato una volta sola, quindi non voto. Mi sembra carino, ma credo che il mio voto oscillerà tra il 6 e il 7.

Stipe alle 10:26 del 7 ottobre 2010 ha scritto:

ennesimo colpo di Mr. E.

Probabilmente degli ultimi 3 album quello che preferisco è End Times, ma questo si avvicina molto.

bill_carson (ha votato 7 questo disco) alle 19:12 del 10 ottobre 2010 ha scritto:

niente male...

Concordo con chi sostiene che Hombre Lobo sia un gran disco. End Times e discontinuo a troppo deprimente. Questo è più vivace, con qualche brano davvero riuscito, qualcuno meno efficace.

ThirdEye (ha votato 6 questo disco) alle 21:50 del 10 ottobre 2010 ha scritto:

Gli EELS

Non riescon piu a convincermi appieno da anni oramai..Sembra le armonia girano sempre attorno a quelle 4 melodie da troppi anni ormai. Un ottimo debutto, poi Electro-Shock Blues era uno dei piu bei dischi dei '90, poi Daisies cosi' cosi', un ultimo sussulto positivo con Souljacker e poi a mio avviso solo mestiere...Pur sempre fatto al meglio, ma mestiere...

TexasGin_82 (ha votato 5 questo disco) alle 10:56 del 25 ottobre 2010 ha scritto:

mi sbagliavo, il mio voto non può andare oltre il 5.