R Recensione

6/10

Sean Noonan's Brewed by Noon

Boxing Dreams

Bel tipo, questo Sean Noonan. Compositore e percussionista, una laurea al Berklee College ed un curriculum fitto di collaborazioni. Qualche anno fa, un brutto incidente occorsogli in Italia rischia di mettere a repentaglio una carriera nata sotto i migliori auspici. Poi, nel 2004, la rinascita. Noonan prende in mano le redini del suo percorso artistico e fonda il collettivo Brewed by Noon.

Questo “Boxing Dreams” è il quarto album ufficiale e prende vita dal solco tracciato dal precedente “Stories to Tell”, uscito nel 2007. Qui, oltre ai fidi Aram Bajakian (chitarra) e Thierno Camara (basso), Sean Noonan affida le proprie composizioni ad una vera e propria mini-orchestra.

Difficile definire il sound della band, dedita ad una particolare forma di free-jazz elettrico, spesso virato in chiave prog (“Courage” e “Morpheus”), insaporito con densi sapori tribali (“Crazy legs”, con la voce e le congas di Abdoullaye Diabatè) o con ascendenti ritmiche funky (“The Return of the Peanut Butter Queen”). Il tutto sembra essere composto e suonato per saziare la testa più che i sentimenti, come se le composizioni si limitassero a indicare poche direttive (spesso ritmiche) sulle quali sfogare le capacità e l’ispirazione viva dei singoli musicisti. Valgano in questo senso, “Mayrose”, quasi interamente incentrata sui fraseggi della viola di Mat Maneri, i bassi afro dell’ottima “Big Mouth” (ma cos’è, prog-reggae?) e, soprattutto, le chitarre della special guest-star Marc Ribot (in “Mouth of Tea”, nella conclusiva “Over-n-Out”, e un po’ ovunque).

Ottanta minuti di tecnica, improvvisazione, cambi di tempo, deliri tribali e progressioni encefaliche.

Forse proprio per questo, giunti alla fine dell’album, i momenti che si riascoltano con maggior piacere sono il country-blues impazzito di “Look” ed i dieci minuti di duetto basso-viola di “Story of Jones”.

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Marco_Biasio alle 23:09 del 26 novembre 2008 ha scritto:

Lo cerco, assolutamente. Da come la descrivi sembrerebbe quasi in linea con il tipico mood zorniano. Il che, almeno per me, non è un bene. E' un benissimo. Bravo Fabio!

fabfabfab, autore, alle 9:35 del 27 novembre 2008 ha scritto:

RE:

Penso proprio che potrebbe piacerti. Tra l'altro io, grazie a te, ho riscoperto Zorn e soprattutto i suoi splendidi Filmworks.