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R Recensione

7/10

Ed Wood Jr

Silence

Sono solo in due ma fanno abbastanza rumenta da sembrare almeno il doppio. Questo è il primo dato da sottolineare: gli Ed Wood JR sono un duo francese, nati nel 2008, anno in cui danno alle stampe un ep (2008), e fattisi conoscere soprattutto con un tour europeo seguito all'ellepi d'esordio, Ruban de Mobius, datato 2010.

Il secondo aspetto interessante è che si tratta di rumenta di un certo livello, calibrato con una precisione algebrica degna di Euclide. Si parla insomma di un math-rock con due palle quadrate (o cubiche, tanto per alimentare le metafore matematiche), che svaria tra diverse sfumature.

Maila Nurmi, traccia d'apertura, è giù un simbolo eloquente e significativo del loro stile: grande energia, incastri geometrici, riverberi strumentali, graffianti chitarroni. Don Caballero e Battles mixati dallo Steve Albini epoca Shellac, anche se meno brillanti dal punto di vista compositivo e melodico (e di fronte a simili nomi non sembra il caso di fargliene un colpa...). Sullo stesso stile è Thème 0, mentre andando avanti si scoprono varianti altrettanto notevoli: Minitel e Walkwoman sono brani più raffinati ed elettronici, ma contenenti un'estetica urlata e rabbiosa post-core tipica dei primi anni '90 (Fugazi, Unwound). Nomi impegnativi, me ne rendo conto.

La presenza più gettonata però è senz'altro quella dei Don Caballero, il cui stile viene ripreso per filo e per segno in pezzi come Badtrip (la sentite quella crescente sovrapposizione di ritmiche diverse? E l'improvvisa bordata heavy?), It in ut (dalle frastagliature armoniche assai notevoli per complessità e incisività), Oktobre e Quincunx.

In mezzo (interlude) e in fondo (Giulisine) un paio di strumentali non proprio altisonanti e l'eccezione del lotto (IVCV) in cui al post-core elettronico si aggiungono sfumature psichedeliche che rendono il brano molto vicino a certe cose degli Oneida.

In definitiva un disco che merita quanto meno un'occasione, specie per la qualità tecnica e lo studio metodico che ne traspaiono. Adatto soprattutto per chi non dimentica i primi esiti successivi all'ondata post-rock...

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