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R Recensione

4/10

Oneida

Absolute II

Totalmente irriconoscibili e impalpabili.

La prima grande delusione data dagli Oneida arriva a distanza di 14 anni dall'esordio A Place Called El Shaddai's che ne sanciva l'ingresso glorioso nel mondo underground newyorkese, cui la band avrebbe contribuito con capolavori come Each one teach one, Secret Wars e Rated O. Proprio quest'ultimo disco, ultima uscita discografica prima del presente, faceva parte della trilogia Thank your parents di cui fa parte anche il valido Preteen Weaponry.

Trilogia all'interno della quale, a posteriori, è lecito leggere sia i lavori precedenti che il presente Absolute II, i cui suoni e stili risultano completamente inediti per la band: lasciato da parte sia il celebre intreccio tra post-punk e kraut-rock, che le escursioni techno-troniche di Rated O, gli Oneida concentrano tutta l'attenzione sull'aspetto più Kosmische Musik delle avanguardie tedesche dei '70s (Popol Vuh, Tangerine Dream), approfondendone il legame con le “nuove” (ma in realtà già abusate abbondantemente nell'ultimo decennio) tendenze della drone-music, dell'elettro-ambient, del cyber-industrial.

Detto così sembra chissà quale grande cosa... in realtà si assiste ad un impaludamento terrificante della dinamicità e del virtuosismo scattante che hanno sempre caratterizzato le opere del gruppo. Sintetizzatori, suoni liquidi e loop catartici (Pre-human) vengono mandati in ripetizione totale variandone lentamente il volume e inserendovi qua e là fischi, rombi di aeroplani o rumori metallici (Horizon). Effetti che diventano violentemente spettrali nel cantiere di Gray Area o piatti ed immateriali nella scheletrica Absolute II.

L'effetto è ovviamente alienante ma anche assai soporifero, specie per chi non ama particolarmente opere di minimalismo post-qualcosa che possono rientrare nello stile più sperimentale di Brian Eno o, per restare nel recente, di autori come Kevin Drumm e Stars of the Lid.

Per carità, tutto rispettabilissimo. Ma per quel che ci avevano abituato a sentire gli Oneida non c'è proprio paragone: i ringraziamenti ai “parenti” precedenti erano di ben altra fattura.

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Voto degli utenti: 5,5/10 in media su 2 voti.
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C Commenti

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paolo gazzola (ha votato 7 questo disco) alle 10:25 del 11 luglio 2011 ha scritto:

Lo dico sottovoce: a me è piaciuto parecchio!

Ivor the engine driver alle 15:26 del 11 luglio 2011 ha scritto:

leggo pareri contrastanti su sto disco, a me già rated o era piaciuto, ma con riserve. E non sono in grande periodo lobotomia cosmica tedesca come 5/6 anni fa. Spero dal vivo rimangano grandiosi come ai bei tempi, visto che passano l'11 agosto dalle mie parti.

bestropicalia alle 14:43 del 17 luglio 2011 ha scritto:

Absolute

A un primo ascolto mi sembra un grandissimo album

gull alle 16:51 del 17 luglio 2011 ha scritto:

Anche a me la traccia messa sopra, "horizon", me gusta mucho! Vedremo il resto....

gull alle 1:52 del primo agosto 2011 ha scritto:

Continuo ad ascoltarlo e lo trovo molto emozionante. A me questi suoni e queste atmosfere spettrali e minimali piacciono un casino. Secondo me hanno fatto un lavoro ottimo.

Poi certo, è verissimo che questa musica è lontanissima da quanto fatto prima dagli Oneida e può spiazzare o non piacere affatto ai vecchi affezionati del gruppo.