R Recensione

6/10

Malcolm Middleton

A Brighter Beat

Terzo disco da solista per Malcom Middleton, ormai chiusa definitivamente l’esperienza degli Arab Strap. Questo “A Brighter Beat” mostra, forse anche più delle sue prove precedenti, come Middleton rappresentasse l’anima più squisitamente pop rock del duo di Glasgow, laddove Aidan Moffat era quello che può essere definito il lato folktronico del gruppo. La perfetta alchimia tra i due ha prodotto risultati memorabili che le prove soliste di entrambi hanno sempre stentato a pareggiare.

Non fa eccezione quest’ultima uscita di Middleton, che ha comunque il merito di provare a mettere ordine nelle sue attitudini musicali, anche se al prezzo di perdere molta incisività rispetto al precedente “Into the Woods”. Pur nelle evoluzioni stilistiche, il mood è un po’ quello di sempre e il memento mori di “We’re All Going to Die”, con cui si apre il disco, non fa rimpiangere gli incipit spiazzanti degli album targati Arab Strap. L’upbeat-rock della title-track sembra quasi promettere un'iniezione di leggerezza e luminosità, poi negata nei fatti. Del resto lo stesso Middleton descrive questo album, a dispetto del titolo, come un “disco di canzoni d’amore per persone depresse che ha volte trovano difficile persino uscire di casa”.

Una definizione che si potrebbe agilmente estendere a tutta la discografia degli Arab Strap. E se una piena emancipazione da quella ingombrante esperienza pare ancora lungi da venire (e forse mai verrà), non manca però il tentativo di introdurre elementi di novità e di provare a conquistarsi una propria peculiare identità. Ecco allora fare capolino in varie occasione certi inediti ritmi twee pop in cui è possibile ritrovare forti assonanze con la musica del recente compagno d’avventure (e di imminente tour) Badly Drawn Boy. Ascoltare “Fuck It, I Love You” o “Stay Close, Sit Tight” per credere.

Somebody Loves You” riprende invece la passione ampiamente dichiarata per Elliott Smith e le sue oscure acusticità, ma il vero, genuino Malcom Middleton viene finalmente a galla tra le coinvolgenti note di “Four Cigarettes”. Una ballata notturna dalla strofe quasi recitate sulla chitarra acustica e il bel giro di piano, che si schiude nel crescendo di un refrain corale. Una sorta di Nick Cave cresciuto alla scuola della Chemical Underground.

Alla fine è po’ poco per potersi ritenere pienamente soddisfatti, soprattutto in relazione alle due prove soliste già licenziate e che, se forse peccavano di dispersività, riuscivano a dare libero sfogo ad un talento che qui finisce per stare troppo al guinzaglio.

Middleton ha alle spalle un decennio di musica di eccelsa qualità e non deve dimostrare più nulla, ma noi vogliamo credere che abbia ancora voglia di scommettere molto sulla sua dimensione solista e che “A Brighter Beat”, pur con qualche passaggio a vuoto, ne rappresenti la consolante testimonianza.

V Voti

Voto degli utenti: 7,2/10 in media su 5 voti.
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REBBY 6/10

C Commenti

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Alessandro Pascale (ha votato 8 questo disco) alle 18:57 del 3 marzo 2007 ha scritto:

Un album eccellente

Che ho apprezzato davvero molto. Sinceramente faccio fatica a individuare punti deboli. MI mancano le due prove precedenti quindi vedrò di rimediare ma se come dici sono migliori di questo album allora corro a procurarmeli.

The_Boy_Racer (ha votato 8 questo disco) alle 17:24 del 21 luglio 2007 ha scritto:

Forse leggermente inferiore a Into The Woods, ma un bell'album...nella speranza che gli Arab Strap tornino insieme

fabfabfab (ha votato 8 questo disco) alle 15:44 del 25 giugno 2008 ha scritto:

Uno dei migliori chitarristi indie rock di sempre.