R Recensione

8/10

Giorgio Canali

Tutti Contro Tutti

Giorgio Canali è sicuramente una delle personalità più importanti dello scenario rock italiano degli ultimi quindici anni. Inizia la sua esperienza nel campo della musica come tecnico del suono dei Litfiba e dei CCCP. Il passo successivo è l’ingresso nei CSI, a fianco dello storico duo Ferretti-Zamboni e di altre importanti personalità come Maroccolo e Magnelli.

Naturalmente Canali sarà un punto fermo anche della successiva esperienza targata PGR. Nel frattempo ha avuto modo di contribuire allo sviluppo del panorama musicale nelle vesti di produttore per diversi gruppi quali Marlene Kuntz, Verdena, PFM, Timoria, Tre Allegri Ragazzi Morti e altri.

Quasi inevitabile la decisione di avviare una carriera solista per un artista così pieno di energie. L’esordio data 1998 e porta il nome di Che fine ha fatto Lazlotòz. Seguono  Rossofuoco (2002) e Giorgio Canali & Rossofuoco (2004). A giudizio del sottoscritto tre dischi enormi (soprattutto l’ultimo) che dimostrano la fertilità artistica di un autore capace di far sentire una musica forte, vera, in cui trionfano emozioni primarie e contrapposte come la rabbia e la dolcezza, la violenza e il sentimento romantico, alternando lingua italiana e francese nei primi due lavori prima di soffermarsi sulla sola lingua di Dante di cui l’artista emiliano sembra davvero riprendere la grazia poetica.

Accompagnato dai Rossofuoco (Claude Saut-basso, Marco Greco-chitarra, Luca Martelli-batteria) Giorgio Canali torna con un lavoro dedicato a Federico Aldrovandi, giovane ferrarese morto in circostanze misteriose nel 2005 dopo un controllo della polizia. E si capisce già da questo come la rabbia e la violenza sonora e testuale si siano molto accresciute rispetto al passato. C’è molta politica e critica sociale in Tutti contro tutti, a cominciare da Verità, la verità, un atto d’accusa contro tutti quegli organismi che pretendono di imporre la propria verità più o meno assoluta sull’inerme individuo.

C’è poi la vibrante Falso bolero, un’esortazione sensuale e vitalistica che diventa anche un atto di accusa alle forze dell’ordine (accomunate neanche troppo implicitamente agli skinheads) oltre che un invito più generale a pensare con la propria testa, erigendo il dubbio a sistema di vita. Piccoli mostri crescono denuncia l’ipocrisia di un mondo che nonostante i reiterati appelli non riesce e non vuole cambiare. Canzone della tolleranza e dell’amore universale segue lo schema della vecchia Questa è una canzone d’amore (Giorgio Canali & Rossofuoco) ossia l’antitesi tra un titolo pacifico e cordiale e un testo invece graffiante e polemico in cui l’ironia di Canali sfoggia un lungo elenco delle diversità spesso futili che dividono gli uomini.

Nonostante l’alto spessore dei testi non va sottovalutayo l’aspetto strumentale, di qualità sempre elevatissima e mai banale nelle sue soluzioni. Si spazia dal rock-blues al punk senza problemi, mostrando in generale uno stile rock maturo e tecnicamente impeccabile che sa adeguarsi a musica d’accompagnamento (nei momenti più “delicati” e sensibili quali Non dormi e Settembre, aspettando) o a sfuriate sonore degne dei migliori One Dimensional Man e Marlene Kuntz.

Tutti contro tutti è un disco aggressivo e quasi apocalittico, un disco politico se vogliamo (anche se non ai livelli dei CCCP), più rigido e rabbioso ma meno compatto di Giorgio Canali & Rossofuoco, che per il suo equilibrio compositivo e stilistico resta probabilmente il capolavoro del rocker emiliano.

V Voti

Voto degli utenti: 6,9/10 in media su 7 voti.
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londra 6/10
Cas 5/10

C Commenti

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Cas (ha votato 5 questo disco) alle 20:40 del 5 ottobre 2007 ha scritto:

sinceramente non la penso propiro come te. non apprezzo ne i testi (spesso scontati) ne la musica (pura imitazione e virtuosismo)...forse non ho la giusta chiave di lettura?

kiarab11 (ha votato 9 questo disco) alle 10:11 del 29 maggio 2008 ha scritto:

Non si può certo parlare di testi scontati, Cas.

E dove trovi queste imitazioni?

A mio modestissimo parere non serve una chiave di lettura, i testi sono chiari e comprensibili e mi chiedo invece perché certi cantanti riempiano gli stadi con roba trita e ritrita e sole-cuore-amore.

bargeld (ha votato 8 questo disco) alle 0:25 del 28 gennaio 2009 ha scritto:

bravissimo e umile giorgio. ti voglio bene.