R Recensione

7/10

Gliss

Devotion Implosion

Ladies and gentlemen, ecco a voi i Gliss, ultimi discendenti illegittimi della grande famiglia Jesus & Mary Chain. Che poi in realtà non è del tutto vero, nel senso che è senz’altro un’etichetta limitativa per un gruppo che al contrario mostra una certa eterogeneità nei riferimenti stilistici. D’altronde è indubbio che l’alone dei fratelli Reid impregna l’aria un po’ dappertutto, a partire dall’opener Morning light, indie pop romantico il cui languore delizioso fa pensare anche ad altri nipotini non riconosciuti come i Pains of Being at Pure Heart.  

Ma li troviamo soprattutto in Anybody inside, nel garage-rock indolente di The patrol (che però ha un groove che puzza così tanto di rock da far paura!), nonché nell’indie-pop di Lovers in the bathroom, dove lo stile di canto languido e sognante (eppure così vitale e sincero) accompagna splendide partiture strumentali con intrecci di chitarroni davvero deliziosi.  

Ma, lo dicevamo, i Gliss non sono tutto qua, anzi, mostrano di essere cresciuti davvero bene catturando quanto di meglio gli ha potuto concedere il mondo alternative-indie di questo decennio ormai agli sgoccioli. 29 Acts of love ad esempio è un indie rock elettronico che pare una partita a flipper tra i primi Music e i Kasabian.  

Sleep e Love songs invece coniugano in maniera impeccabile la psichedelia sognante degli ultimi Warlocks (e non per niente i Gliss aprono i loro concerti) con il biascicume lisergico e low-fi dei primi Black Rebel Motorcycle Club (che dei Jesus & Mary Chain sono probabilmente i figliocci più illustri). Beauty poi è il ricordo degli esordi di Strokes e Libertines, quando erano ancora fichi, non si davano alla bottiglia o ai synth (oddio alla bottiglia già si davano ma vabbè, si è capito) e si trascinavano recalcitranti su melodie pop sghembe con cantati spesso incantevolmente incomprensibili.  

E così via insomma, passando per il garage-rock’n’roll spensierato e svagato di Sad eyes e arrivando alla sublime conclusione di Sister sister, ballatona classica e sentimentale che poggia su uno squisito tappetino di organo. Tornano in mente alcuni pezzi gloriosi dei Vines (che fine hanno fatto i Vines?!) come Mary Jane e Homesick…. . Altri tempi neanche così distanti. Eppure Devotion Implosion sembrano riportarne alla ribalta le cose migliori. Onore dunque a questi tre ragazzotti di Los Angeles che sembrano avere tutti i numeri buoni per far parlare di sè nel prossimo futuro.

Sito ufficiale: http://www.gliss.tv/   Myspace: http://www.myspace.com/gliss   Video:    Lovers in the bathroom - http://www.youtube.com/watch?v=7RIztIdUcOk   Morning light - http://www.youtube.com/watch?v=lhJqER5Kouo&feature=related  

Sad eyes - http://www.youtube.com/watch?v=Tf4LoUNFEcI&feature=related

V Voti

Voto degli utenti: 7/10 in media su 2 voti.
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C Commenti

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otherdaysothereyes alle 12:26 del 3 dicembre 2009 ha scritto:

Gli ho visti live proprio due settimane fa, facevano da gruppo spalla agli Horrors e mi hanno dato un'ottima impressione...un baccanale di rumori impreziosito da buone intuizioni melodiche: sembravano i figli ribelli e darkettoni degli Yo la tengo. Il disco però non me lo sono ancora procurato.

target (ha votato 7 questo disco) alle 12:59 del 3 dicembre 2009 ha scritto:

Bello (più, per me, dove suona indie pop sporcato, stile Raveonettes, tipo in "Morning Light")!

salvatore alle 16:29 del 3 dicembre 2009 ha scritto:

Questo è il classico disco che ascolterò perchè rapito dalla copertina... spero che la sostanza sia all'altezza dell'immagine!