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R Recensione

8/10

Rhye

Woman

Tra gli esordi più attesi dell'anno, “Woman” conferma le già notevoli impressioni che i Rhye, con i singoli “Open” e “The Fall”, avevano destato in buona parte della critica internazionale (l’attenzione riservata loro, su tutti, da Pitchfork) l'anno passato.

Sostanziale, pienamente estetica la scrittura di Mike Milosh e Robin Braun (aka Robin Hannibal), a farsi intima anche nei momenti di maggior pienezza: ecco melodie passionali, soavi in slanci sexy, composizioni di puro, raffinato “easy listening” soul (Sade); tra sophisti pop (Blue Nile) 10s, beats scarni (the xx), movenze r'n'b/funky, garbate tastiere. Archi elettivi, emotivi.

Dal tratto sensuale, eccitante, la voce di Mike Milosh (già Milosh, nel suo progetto solista) è timbro divino e fortemente femminile (lo si è già detto, qui come altrove mesi fa, Helen Sade Adu): di certo, (non solo) per chi scrive, tra le voci maschili più sorprendenti del pop di oggi. 

Scoperte, nude le liriche: fil rouge l’attaccamento invischiante, il rapporto a due idealizzato (I wanna be your choice/ not just a moan”) romanticismo bisognoso di continui atti, conferme (Don’t call me love unless you mean itShed Some Blood”); l’estasi sensoria (My song says it all to you hear all over in “Verse”; Hungry in the south/ made for all sense/ Can you hear the sound/ It’s calling through the ground da “Hunger”), il corpo come materia amabile/violabile (I’m fool/ for that shake of your thighs; I wanna make this play/ oh I know you’re faded/ but stay/ don’t close your hands Open”)

Sono tanti, e sono intensi gli odori carnali, i momenti come istantanee da imprimere e conservare, di questo “Woman”: viola e violini flessuosi, a gonfiare di erotismo una celestiale linea melodica – il finale di “Open”; l’universale comunicatività di un instant classic come “The Fall” (Make love to me/ One more time/ Before you go away/ Why can't you stay?); l'intreccio, tra apertura d'archi e loop ritmico, in “Shed Some Blood”. E poi la linea di chamber pop, tiepido soul, e le tastiere minime (dalla 'misura' anche orientale) di “Verse”; la ricorsività seducente, dancy e glamour, di “3 Days”; Il raccoglimento (un sax triste) senza luce, e gli archi introiettivi, vibranti, nella posa jazz pop di “One of Those Summer Days”. “Hunger” è momento sfumato in senso disco-pop e funky, episodio più a contrasto, dinamico (Blondie) del disco. 

Non c’è oscenità così esposta in questo “Woman” (video permettendo); più spesso calore, sì soave, come corpo di donna (la copertina) che, inondato in chiaroscuro di grazia, attende e freme. Poco altro, davvero, da aggiungere: un disco da amare incondizionatamente.

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Voto degli utenti: 7,2/10 in media su 22 voti.

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salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 21:19 del 15 marzo 2013 ha scritto:

MERAVIGLIOSO!!!! Se ne è parlato già abbondantemente nel forum, quindi mi sembra inutile aggiungere altro, anche perché la recensione di Mauro (un nome, una garanzia ) dice tutto e lo dice benissimo. Riferimenti, coordinate, mood generale: c'è tutto! Questo cd lo adoro e l'ho adorato sin dal primo ascolto. "The Fall", poi, è una delle canzoni più belle ascoltate negli ultimi anni!

hiperwlt, autore, alle 13:00 del 16 marzo 2013 ha scritto:

quoto su "the fall", davvero. il disco lo si è metabolizzato da un pezzo, nel 2012 era già tra il meglio del 2013 ehehe. ps: gentilissimo Sal

Corra31 alle 0:05 del 20 marzo 2013 ha scritto:

lo sto ascoltando ora...bello, merita davvero tanto.

eppure c'è qualcosa...c'è un che di già sentito...forse è solo una fissazione mia, per carità...ma certe sonorità mi sembra di averle già sentite nel Sussidiario illustrato della giovinezza dei Baustelle. può essere che mi stia sbagliando??

comunque sia non lo reputo un male, visto che il Sussidiario mi piace parecchio come album, e anche questo Woman devo dire che mi ha preso...però c'è sempre quella sensazione di già sentito...

4AS (ha votato 7,5 questo disco) alle 20:35 del 27 marzo 2013 ha scritto:

Certo che c'è il già sentito! Come indicato sapientemente nella recensione. Shed Some Blood sembra un tributo a Sade (strizza l'occhio a The Sweetest Taboo). Ci sono anche i vacui (ma già influenti?) xx. Ottimi i singoli, e anche One of Those Summer Days. Mi ha convinto

Franz Bungaro (ha votato 6,5 questo disco) alle 18:26 del 9 aprile 2013 ha scritto:

L'ascolto da giorni, e da giorni sono indeciso sul giudizio finale. Diciamo che momenti esaltanti si alternano a vere e proprie "lagne". Oltre a tutti i riferimenti fatti sapientemente (e sono quelli, soprattutto Sade...mi sembrava di dover ascoltare "Smooth operator" da un momento all'altro) c'ho sentito molti rimandi al sound blue-eyed soul europeo di fine anni 80/90, alle atmosfere ovattate di George Micheal, alla vocalità di Tracey Thorn degli Everything but the girl in salsa chill-out/wave, solo che alla fine non era mai niente di questo nè qualcosa di veramente accattivante e in più occasioni non riuscivo ad ascoltare fino in fondo, noia. Ottimo però da sottofondo per aperitivo. Cosa che ho fatto pure, solo che poi mi hanno "detto di togliere sta lagna"...con il tempo però è cresciuto ed il giudizio è ora positivo. Sufficienza piena.

Alessandro Pascale (ha votato 6,5 questo disco) alle 14:57 del 12 giugno 2013 ha scritto:

sostanzialmente d'accordo

target (ha votato 8 questo disco) alle 18:53 del 9 aprile 2013 ha scritto:

E' vero che il disco ha alti e bassi. E' vero anche che "3 days" è una canzone perfetta, di una classicità marmorea, eppure aerea, sempre pronta a sfuggire. E che "The fall", "Open", "The last dance" e "Hunger" stanno poco sotto.

FrancescoB (ha votato 7 questo disco) alle 11:22 del 14 aprile 2013 ha scritto:

Un buon lavoro, non sempre continuo e frizzante al punto giusto, ma - per quanto mi riguarda - decisamente al di sopra della scialba mediocrità che caratterizza troppo "pop" contemporaneo (sì, anche alternativo). Al solito, bravo Mauro.

casadivetro (ha votato 9 questo disco) alle 11:03 del 16 aprile 2013 ha scritto:

Un aggettivo su tutti: COOL.

forever007 (ha votato 8,5 questo disco) alle 10:05 del 6 maggio 2013 ha scritto:

è sorprendente, uno stile del genere è difficile che raggiunga tali livelli di profondità emotiva, eppure...

REBBY (ha votato 6 questo disco) alle 18:35 del 25 giugno 2013 ha scritto:

Raffinato easy listening anni '80, soul-jazz (lounge) oriented, piacevole sottofondo perfetto anche per spot televisivi (ed io volto eheh). La cosa più sorprendente sembra essere la bella voce femminile, a metà tra Sade e la Thorn, visto che canta un maschio.

Scelgo Woman, una delle 2/3 canzoni che non sento rappresentate dalla mia sintetica descrizione.

andrea-s (ha votato 9 questo disco) alle 11:03 del 5 luglio 2013 ha scritto:

Perchè sostieni che uno stile del genere non possa raggiungere profondità emotiva? Stramba interpellanza la tua. Io trovo questo disco pura seta pop, tra sophisti-pop 80 e downtempo anni '00. Sarà impossibile dargli un seguito, questo è il guaio.

forever007 (ha votato 8,5 questo disco) alle 12:42 del 5 luglio 2013 ha scritto:

Valutazione soggettiva! In genere questo soul, ai limiti del Funky, non suscita il tipo di emozioni che magari può dare la musica classica o quella più dark (sempre secondo i miei gusti) ma piuttosto un'euforia legata al fatto che è musica più "ballabile" che triste o incisiva sotto quel punto di vista. Mentre questo Cd riesce a valicare questi limiti e ad entrarmi dentro,emozionandomi (Open e 3Days su tutte)

forever007 (ha votato 8,5 questo disco) alle 12:43 del 5 luglio 2013 ha scritto:

Non volevo sancire un principio universalmente giusto

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 11:59 del 18 agosto 2013 ha scritto:

Ho dovuto aspettare diversi mesi, ma alla fine sono stato accontentato: "3 Days", nuovo singolo. L'album continuo ad ascoltarlo con infinito piacere.

casadivetro (ha votato 9 questo disco) alle 16:22 del 10 marzo 2014 ha scritto:

Splendore.

Jacopo Santoro (ha votato 8,5 questo disco) alle 15:43 del 14 gennaio 2016 ha scritto:

Disco stupendo, sinuoso, colpevolmente da me ignorato, a suo tempo. Dieci chicche, con autentiche vette, a comporre il suono del miglior orgasmo della tua vita, presagito da quel corpo femminile ricolmo d'estasi, in copertina. Il soul è "DONNA".