V Video

R Recensione

7/10

David Bowie

The Next Day

Un po’ di fifa c’è. In fondo si tratta del ritorno in pista di uno dei pilastri del pop, del rock, della wave vecchia e nuova. Torna dopo dieci anni di assoluto mutismo e fa subito centro con una trovata mozzafiato, il giorno del suo compleanno (8 gennaio) sul suo sito ufficiale compare una notizia bomba, capace di creare un sensazionale effetto domino in tutto il mondo: tempo sessanta giorni un nuovo disco di inediti e immediatamente il video del nuovo singolo. La corpulenta armata dei bowiefan si infiamma rapidamente sulle note di Where Are We Now?, ed è subito miracolo come fu per le madonnine sanguinanti.

Cerco di rimanere freddo e non farmi coinvolgere troppo dalla gente che scalcia, devo riuscirci a tutti i costi, devo fare in modo che questo ritorno, che senza dubbio mi coinvolge emotivamente, non mi faccia perdere del tutto il senso critico.

Ho sempre ammirato David Bowie per la sua capacità di guardare avanti, per quel suo innato talento nel mescolare pietanze d’ogni sorta da dare in pasto anche all’ascoltatore più svogliato e meno ricettivo, per condurlo poi in territori (pop ma non solo) inesplorati. Tutto questo senza mai guardarsi indietro con nostalgia e rimpianto, riciclando con grande rapidità ed apparente cinismo tutti i suoi collaboratori proprio per non cadere nella trappola di un processo creativo stantio, convenzionale, antiquato.

E’ qui che si palesa l'incertezza di cui accennavo in apertura: i musicisti coinvolti sono grossomodo gli stessi del periodo 1995 – 2003, ovviamente con 10/20 anni di più sulle spalle, il produttore è Tony Visconti - un grande per carità -  ma era già demodè (provare per credere) nel 2002-2003 cosa può offrire oggi che l’asticella del pop rock di vaga fragranza mainstream si è sensibilmente alzata? La copertina poi, potrà anche rivelarsi una genialata ma ricalca ancora qualcosa del passato, passato glorioso beninteso, quello berlinese mica pizza e fichi. I singoli, nel frattempo, sono diventati due :  Where Are We Now? è una gradevole ballata dal battito lento, molto lento, lentissimo; ci presenta un Bowie nostalgico e tenerone intento a rimembrare luoghi e tempi andati della sua Berlino insieme a Iggy Pop (roba da non credersi), mentre il video usa una tecnica di elaborazione del volto dei protagonisti, vecchia di quindici anni e già usata dallo stesso Bowie nel periodo Earthling. Il secondo singolo riesce a peggiorare il mio già precario equilibrio: molto accattivante il video che si avvale della partecipazione dell’attrice inglese Tilda Swinton, la regia è di Floria Sigismondi già collaboratrice di Bowie da udite udite: tre lustri orsono. Il brano The Stars (are out tonight), è un pop rock lineare strofa-ritornello, in verità molto poco originale e molto vicino nel missaggio a quel che è stato l’ultimo lavoro in studio di Bowie: il controverso, per usare un eufemismo, Reality (2003). Sono nel panico più totale, se le premesse sono queste non c’è scampo, mastico amaro ma non lo do a vedere, non voglio rovinare la festa a nessuno.

Fino al primo marzo, quando la ISO Records decide di rendere agibile lo streaming gratuito, via iTunes, dell’intero disco. A questo punto i miei timori si dissolvono istantaneamente, David Bowie è vivo e vegeto e prova inequivocabile sono le prime due tracce del nuovo attesissimo lavoro: The Next Day, che dà il titolo all’album, è un art rock sbilenco come ai tempi d’oro, i tempi di Lodger e Scary Monsters  - suvvia per un rocker della statura di Bowie concedeteci paragoni con le perle del passato -  le liriche sono pungenti, rappresentano una realtà vicina a drastici sconvolgimenti e si poggiano su un fondale di chitarre che friggono acide, avvinghiate come sono a synth lugubri capaci di suscitare uno stato di meravigliosa eccitazione nervosa. La traccia seguente, Dirty Boys, ci restituisce intatto l’ingegno speculativo, quel fondante elemento visionario che ha caratterizzato a più riprese la discografia del nostro e che negli ultimi tre lavori in studio era sembrato essersi smarrito: uno scarnificato incedere di batteria, il basso di Tony Levin e chitarre nuovamente affette da nevrosi, con un sax baritono dalla iniziale mansione ritmica, sono quanto di meglio si sia ascoltato in un disco di Bowie da quindici anni a questa parte. Arte senza intenti pratici, la ricerca di una forma espressiva vicina agli episodi più ritmati di Laurie Anderson.

L’inizio del disco è un susseguirsi di felici intuizioni: Love Is Lost ad esempio, con la sua andatura da tragedia imminente, puntellata da un perfido organo e aggressivi accordi stoppati di chitarra, la linea vocale filtrata da effetti ma ancora capace di evocare suggestioni ipnotiche, siamo a quote altissime di ispirazione artistica.

Certo non tutto il disco è su questi livelli, meglio così altrimenti ci saremmo visti costretti a tirar fuori di nuovo la trousse e le paillettes troppo a lungo riposte nei cassetti. Vero è che i momenti minori di questo The Next Day risultano meglio “orchestrati” di molti episodi del recente passato bowiano. Prendete Valentine’s Day, giusto per citare un potenziale singolo radio-friendly, nonostante una certa ruffianeria di fondo con tanto di coretti stile Marc Bolan glitterato, è prodotta con gusto e suonata senza l’eccessiva melassa di alcuni singoli di inizio anni ’00.  Riguardo The Stars (are out tonight) sarò tranchant e me ne scuso in anticipo: se a sessantasei anni devi cimentarti in un pop rock dritto, lineare, tradizionale, conservatore, quattro quarti….. o tiri fuori la nuova Starman o meglio lasciar perdere. Tra le quattordici tracce che compongono la raccolta inevitabilmente incappiamo in pezzi che scorrono via dignitosamente senza però offrire particolari sussulti (If You Can See Me, I’d Rather Be High, Boss Of Me), altri invece, sono decisamente insignificanti ed ogni riferimento a Dancing Out In Space e You Will Set the World on Fire è puramente voluto.

Nel finale vanno ad accumularsi gemme di spessore assoluto: How Does The Grass Grow? conserva la cadenza cantilenante e quel tono beffardo che riconducono idealmente alla Up The Hill Backwards di Scary Monsters (ho detto idealmente), mentre You Feel So Lonely You Could Die è la definitiva ballad dai residui polvere-di-stelle che attendevamo da anni. La semiacustica Heat, già accostata dagli attenti ricercatori allo Scott Walker più affranto è, per l’appunto, sintesi suprema di armonia ed equilibrio melodico e porta a termine un lavoro indiscutibilmente soddisfacente, impervio ed accessibile allo stesso tempo, passionale, a tratti illuminante. Ecco il Bowie Comeback Special!

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Voto degli utenti: 7,4/10 in media su 42 voti.
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lizarking 7,5/10
giank 8/10
ROX 7,5/10
loson 7/10
FeR 8/10
BC_U11 8/10
mavri 7,5/10
hiperwlt 6,5/10
inter1964 8,5/10
brian 6,5/10
Gio Crown 7,5/10
D10S 6,5/10
lev 7,5/10
4AS 7/10
salvatore 6,5/10
REBBY 7,5/10
gcicalese 7,5/10
max997 6,5/10
B-B-B 7,5/10
Lelling 7,5/10
albypol 7,5/10
luca.r 6,5/10

C Commenti

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nebraska82 (ha votato 7 questo disco) alle 22:14 del 11 marzo 2013 ha scritto:

Un gradito e inaspettato ritorno, un disco che è un piacevole bignami di una carriera inimitabile ma che riesce ugualmente a suonare fresco aldilà dell' effetto saudade. Dirty boys, You feel so lonely you could die e Heat gli episodi più riusciti. Bella e lucida la recensione.

bill_carson (ha votato 6,5 questo disco) alle 0:32 del 12 marzo 2013 ha scritto:

buona rece. passione ed equilibrio.

io non sono mai stato un fan di Bowie. lo stimo, ma non l'amo. confesso che sentivo puzza di ciofeca, invece il duca è riuscito a sfornare un disco dignitisossimo, che in alcuni momenti denota una vivacità creativa che non credevo possedesse ancora.

ROX (ha votato 7,5 questo disco) alle 17:27 del 12 marzo 2013 ha scritto:

bella recensione... anche a me il secondo singolo aveva fatto storcere il naso... ma l'ascolto completo dell'album mi ha fatto ricredere. Un buon ritorno, meglio di Reality senza ombra di dubbio

FeR (ha votato 8 questo disco) alle 22:26 del 12 marzo 2013 ha scritto:

sarà, ma per me The Stars è il vertice del disco è uno dei suoi più grandi pezzi di sempre, capolavoro fatto e finito Nel disco non tutto fila liscio ma le idee sono tante e i pezzi belli pure, avercene di ritorni così.

misterlonely (ha votato 8 questo disco) alle 23:16 del 12 marzo 2013 ha scritto:

Disco di altissimo livello, ma perché questa copertina terribile?

Totalblamblam (ha votato 8 questo disco) alle 23:38 del 12 marzo 2013 ha scritto:

ma se è la cosa più geniale per la quale questo disco sarà ricordato in futuro? the white square has turned into a viral internet meme! a me aveva folgorato subito

Jacopo Santoro alle 2:05 del 13 marzo 2013 ha scritto:

Ma l'intro del video di "The stars" che brano è?

Jacopo Santoro alle 2:16 del 13 marzo 2013 ha scritto:

L'ho scoperto: è "Plan", bonus track (così ho letto in un sito inglese)

D10S (ha votato 6,5 questo disco) alle 10:42 del 13 marzo 2013 ha scritto:

Mi aspettavo di peggio e invece non è affatto male, certo pur con qualche ciofeca qua e là. Più o meno siamo sullo stesso livello di Earthling e tutto sommato va bene così.

loson (ha votato 7 questo disco) alle 11:54 del 13 marzo 2013 ha scritto:

Però su Earthling Bowie entrava in piena sintonia coi '90s, cercava nuove soluzioni, insomma era molto più coraggioso. The Next Day è più una pregevole ricapitolazione della sua carriera, non lo vedo come un ritorno in pista (d'altronde non credo sia possibile nè giusto chiedere a un musicista ormai settantenne di "ripartire"). Almeno quattro canzoni sono bellissime (Dirty Boys, The Stars Are Out Tonight, Where Are We Now, Dancing Out In Space), il resto standard Bowie, a mio modo di vedere.

loson (ha votato 7 questo disco) alle 11:55 del 13 marzo 2013 ha scritto:

Ah, dimenticavo: ottima recensione, Paul.

FeR (ha votato 8 questo disco) alle 12:26 del 13 marzo 2013 ha scritto:

Ri-sarà, io lo trovo un disco freschissimo e molti pezzi potrebbero tranquillamente essere intestati a band di spicco dell'indie-rock attuale.

Dr.Paul, autore, alle 14:41 del 13 marzo 2013 ha scritto:

ognuno ha le sue preferite accipicchia!! assolutamente imprevedibili poi la 2° - 3° - 4° di loson!! )) Fer e tu? migliori/peggiori?

FeR (ha votato 8 questo disco) alle 18:23 del 13 marzo 2013 ha scritto:

The Stars lo trovo uno dei suoi migliori pezzi di sempre come ho detto, svetta proprio, un colosso. Mi sono piaciute moltissimo anche: Boss of Me, Dancing out in Space, Love is Lost, Heat, Where are we now. I'd Rather be High bella ma più per l'arrangiamento mansuniano (a proposito, è pronta ) che per la canzone in sé. Il resto se ne può fare a meno ma come sottofondo sono brani piacevoli. Non capisco perché tutti stravedano per Dirty Boys invece.

NathanAdler77 (ha votato 7 questo disco) alle 14:41 del 19 marzo 2013 ha scritto:

Fifa condivisa, Paul. Volevo proprio vederlo tornare tra noi comuni mortali con un'altra pastetta alla Reality. Questo è il suo bignamino perfetto, quello che aveva cercato invano per tre album (Heathen il meno insipido). Qui c'è un po' tutto il classic Bowie dei nostri ricordi: dal pop-glam di "Valentine's Day" alla wave ciondolona di "The Next Day" fino all'art-funk ipercinetico di "If You Can See Me". La doppietta "Dancing Out In Space", un simulacro di "Let's Dance" per adolescenti selvaggi "...silent as Georges Rodenbach, mist and silhouette...", e "How Does The Grass Grow", favoloso post-cabaret ibrido di scintille frippiane, è semplicemente micidiale. Mezzo voto in meno per la copertina troll.

Dr.Paul, autore, alle 14:52 del 19 marzo 2013 ha scritto:

condivido tutto, anche la copertina insipida! le tue peggiori?

NathanAdler77 (ha votato 7 questo disco) alle 16:03 del 19 marzo 2013 ha scritto:

"I'd Rather Be High" strappa la sufficienza, una estemporanea divagazione sixties tra Beatles e Kinks che forse gli era rimasta fuori dalle sessions abortite di "Toy". Poi vabbé, "You Will Set The World On Fire" è un chiaro rigurgito Tin Machine\"Cat People". ghghgh

"Dirty Boys" e il clone scottwalkeriano "Heat" vanno sicuramente nel carniere dei suoi migliori brani dal 1980.

ROX (ha votato 7,5 questo disco) alle 14:54 del 20 marzo 2013 ha scritto:

per me le peggiori sono "You Will Set The World On Fire", "Dancing out inspace" e "Boss of me"... quelle che preferisco sono "Heat" e "Love is lost"

Franz Bungaro (ha votato 8 questo disco) alle 11:05 del 28 marzo 2013 ha scritto:

Disco delizioso. Ho sentito molte affinità, oltre a tutte quelle già citate, anche con l'ultimo Byrne. Ma questo è meglio. Credo che in certi casi il giudizio ed il voto debbano essere più entusiasti. Perchè se un artista in età da pensione post riforma Fornero, che ha già dato e ricevuto tutto, riesce a riproporre standard qualitativi di questo livello, va premiato. Premiarne uno per spronarne mille.

brian (ha votato 6,5 questo disco) alle 11:09 del 13 aprile 2013 ha scritto:

E' sicuramente un ritorno gradito e tutto sommato positivo, anche se credo che un minimo di equilibrio non guasterebbe. Ci sono pezzi decisamente buoni e inaspettati (The Next Day, Love is Lost, Heat, Dirty Boys), ma ce ne sono altri a mio modo di vedere penosi e retorici al massimo (Boss Of Me, You Will Set The World On Fire, Dancing Out In Space). Credo che il ritorno dopo dieci anni abbia tirato un brutto scherzo emotivo a molti.

tramblogy (ha votato 9 questo disco) alle 13:31 del 13 aprile 2013 ha scritto:

Il voto e' anche troppo basso!!il disco e' solare , spensierato, pieno di poesia, magnifico!

Totalblamblam (ha votato 8 questo disco) alle 14:26 del 13 aprile 2013 ha scritto:

sono d'accordo! bowie ha rialzato l'asticella solo che dr paul è rimasto con apicella ghhgh

Dr.Paul, autore, alle 14:37 del 13 aprile 2013 ha scritto:

ahah oddio il voto di brian è eccessivamente basso, quello di tramb mostruosamente alto. disco "solare e spensierato" sono decisamente in disaccordo, basta scorrere le liriche e ascoltare i brani meglio riusciti per farmi propendere per l'esatto contrario di "solare e spensierato"! stoked, non è perfetto sto disco dai, tra la titletrack e una di quelle citate come peggiori non senti differenze? e poi 7 è un disco della madonna, 7 è imponente come voto, Bowie 7. )

Totalblamblam (ha votato 8 questo disco) alle 14:49 del 13 aprile 2013 ha scritto:

io non trovo canzoni brutte o peggiori...anzi heat è l'unica che "stona" nel contesto generale. speriamo possa essere l'aggangio sonoro giusto per il prossimo lavoro. poi the stars è favolosa: lascia stare i 4/4 la tua idiosincrasia che altrimenti prendi il 90% del rock è lo butti nel cess. quei pezzi che dicono brutti o citati come peggiori per me sono geniali. solo che il disco necessita di più ascolti ( non dico che tu non l'abbia entito bene e più volte eh...) per coglierne tutte le sfumature. il lavori di drumming per esempio è eccelso ( cosa che non è successa con l'ultimo di nello per esempio)

Dr.Paul, autore, alle 15:08 del 13 aprile 2013 ha scritto:

be' stoke non siamo d'accordo. io credo che qui di geniale non ci sia niente, delle ottime canzoni sì, ottime veramente ma non geniali, come dice nathan che è un fan anche lui....questo è un bignami del bowie che fu, quindi di geniale non può esserci niente, anche rox che è fan di provata fede trova alcuni passaggi non pienamente riusciti diciamo cosi. So bene di essere uno dei pochi a cui non piace The Stars...ci può stare, ma a questo punto faccio una domanda agli ammiratori di The Stars: ma come fate a schifare l'album Reality e amare The Stars? la pappa è quella, il missaggio la produzione, i suoni, i turuttuttu nella intro, quei coretti tanto odiati in reality qui non danno fastidio? cosa ha The Stars più di New killer Star? la risposta è: niente. solamente The Stars è arrivata nel momento giusto, dieci anni di silenzio e al tuo pubblico puoi dargli in pasto quel che vuoi ...sarà un successo. )

Totalblamblam (ha votato 8 questo disco) alle 22:07 del 13 aprile 2013 ha scritto:

dr pual lasciamo stare nathan che è della roma e non credo che abbia la verità rivelata come nessuno e ti chiedo perché un bignami non può essere geniale? Non è mica una operazione così semplice costruirlo con ottime canzoni. Ma se fossero solo ottime canzoni ben confezionate per intenderci il disco non mi risulterebbe alla fine nulla di che. Trovami solo uno dei mostri sacri con una carriera così longeva che sia riuscito a tirare fuori dal cilindro un bignami decente della sua carriera in tempi recenti e poi ne riparliamo. Il biondino non è nuovo a queste operazioni: SM lo fu per la trilogia, WTBN per altri versi anche ma questo raccoglie quasi 50 anni di carriera con una classe sbalorditiva. Non ci sono momenti di stanca e di passaggi stanchi o non pienamente riusciti io non li sento. Ci sono pezzi quelli appunto "brutti "che sono invece molto strambi nella ritmica e nei cambi di tonalità . Pensi che il pezzo debba seguire una certa sequenza e invece poi sballa in modo obliquo ( if you can see me per prenderne una) Per the stars ha una freschezza e un coro che killer non ha quindi si può essere che la pappa sia quella ma suona decisamente più buona. Poi basta how does the grass grow per gridare alla genialità: parte con no pussyfooting-evening stars e arriva backwards agli shadows mentre nel frattempo si è risciroppata la ritmica di ashed to ashes mixata con boys keep swinging ... sti cazzi questo è puro genio. Ripensaci che Bowie is on fire…

Dr.Paul, autore, alle 14:35 del 14 aprile 2013 ha scritto:

"Pensi che il pezzo debba seguire una certa sequenza e invece poi sballa in modo obliquo ( if you can see me per prenderne una)". Stoke, secondo me dipende da quale prospettiva si vuol vedere la cosa, anche io se la guardo con occhio indulgente posso avvicinarmi al tuo modo di sentire, d'altro canto dico che ce ne sono migliaia di brani di gruppi contemporanei che seguono lo stesso percorso da te indicato e anche meglio riuscite (questo era il riferimento all'asticella del pop ormai alzata da tempo, ricordi?). io credo che loson volesse intendere proprio questo in un suo precedente intervento: tu presti orecchie solo x quel che piace a te (giustamente accipicchia), ma nel 2013 o anche 2012 o anche 2011 o anche 2008 non c'è niente di sbalorditivo in tutto ciò, brani che svoltano in obliquo li trovi anche nel disco dei Peace (e dico Peace solo xche è l'ultima band di cui abbiamo parlato), ok che di latte devono ancora berne a tonnellate, ok che sono dei cazzoni, ok che sono roba da teenager (LOL), ok tutto.....ma il pop si è smaliziato da tempo. per questo dico che a me, parlo per me, alcune cose cazzone fatte da un 66enne non piacciono. prendi you will set the world on fire, io nella rece mi sono tenuto...ma è brutta forte, una tamarrata finto-rock da lato b di never let me down o lato b di let's dance! )) e non è l'unica!

Totalblamblam (ha votato 8 questo disco) alle 15:31 del 14 aprile 2013 ha scritto:

boh secondo me stava riascoltando il periodo tin machine e omaggiando i fratelli sales. io non la trovo affatto tamarra anche perché il primo tin machine è bello assai. l'asticella pop si è alzata definitivamente nel 67 con il sergente non abbiamo bisogno di altri ascolti tanto che anche il duo bowie visconti ogni volta che entra in operazione vuole fare qualcosa di simile.

Dr.Paul, autore, alle 15:43 del 14 aprile 2013 ha scritto:

sempre parere mio i tin machine erano antichi allora figuriamoci oggi. nel bel mezzo della rivoluzione grunge tirar fuori un hard rock macho e ortodosso è stata una pessima mossa per uno abituato a guardare avanti come lui )) cmq si il brano è un miscuglio di TM e NLMD un rock falso dalla testa ai piedi, stava bene vicino al duetto con mickey rourke, lol! imho ovviamente sempre meglio specificare.

Totalblamblam (ha votato 8 questo disco) alle 15:55 del 14 aprile 2013 ha scritto:

antichi in che senso? se i riferimenti di bowie erano i pixies non credo...nel sound forse ma non è l'hard rock stereotipizzato alla deep purple per intenderci...inoltre mi pare che il boom grunge nel 89 ancora non c'era ...forse nel sottobosco stava bollendo ma con tin machine I non siamo nel bel mezzo della rivoluzione grunge...nevermind è del 91 e quello è l'abum simbolo dell'epoca ...comunque non sono un esperto del grunge

Dr.Paul, autore, alle 16:49 del 14 aprile 2013 ha scritto:

forse boom no... ma nel 1989 è uscito il debutto nirvana, subito dopo quello alice in chains....su altro versante rock-crossover c'erano i chili peppers a guidare una nuova corrente...insomma TM era assolutamente antico e passatista, poi sale il rammarico xche la band era tutta americana, possibile che non riuscirono a cogliere l'umore del momento? Under the God, Heaven's in Here....solo i titoli dicono tutto!

Totalblamblam (ha votato 8 questo disco) alle 16:54 del 14 aprile 2013 ha scritto:

il debutto nirvana è uscito dopo tin machine! under the god è un pezzo anti nazi scritto in un preciso momento come crack city vabbè esco ora tnto non ti convinco ghghhg e l'inter ha perso vado felice ghhghg

Dr.Paul, autore, alle 17:07 del 14 aprile 2013 ha scritto:

un mese dopo è uscito, ma cavolo hai una band tutta americana che non sa in anteprima cosa frigge in pentola? colmo dei colmi proprio!

Totalblamblam (ha votato 8 questo disco) alle 21:49 del 14 aprile 2013 ha scritto:

ma lascia stare le fritture che fanno male al fegato ma era quello un bowie che diceva guardate che io ste cose le facevo già nel 77 con iggy e i sales e voi non state inventando nulla

loson (ha votato 7 questo disco) alle 15:21 del 13 aprile 2013 ha scritto:

Le sfumature le trovi anche nei lavori di molte artisti contemporani, solo che a Bowie gli concedi più ascolti perchè è Bowie, mentre gli altri se lo pigliano in quel posto e divengono oggetto di scherno. Inutile girarci attorno, è così! LOL

loson (ha votato 7 questo disco) alle 15:22 del 13 aprile 2013 ha scritto:

mi stavo rivolgendo a gassed&stoked...

FeR (ha votato 8 questo disco) alle 19:38 del 13 aprile 2013 ha scritto:

Mah, sfumature o no questo disco meritava forse un po' più entusiasmo, perché tiene davvero dei pezzi da Novanta. The Stars è una roba che più la ascolto e meno mi capacito di come possa averla tirata fuori uno di 66 anni.

Totalblamblam (ha votato 8 questo disco) alle 22:10 del 13 aprile 2013 ha scritto:

cioè vuoi dire che dovrei dare più ascolti alle tue kyle rihanna britney e compagnia bella ?

loson (ha votato 7 questo disco) alle 22:36 del 13 aprile 2013 ha scritto:

sfotti pure, se ti fa piacere. hai capito benissimo il discorso...

Totalblamblam (ha votato 8 questo disco) alle 23:08 del 13 aprile 2013 ha scritto:

si l'ho capito il discorso mah reality l'ho sentito due volte e l'ho cestinato subito hours 5 6 ascolti non di più quindi non è proprio come dici tu matteo che a bowie conceda molto di più...quelli che se lo prendono in quel posto sono molti indi che cantano in modo che a me non piace l'ho già detto . per non dire poi che non ho molto tempo da dedicare agli ascolti : se tutto va bene sono non più di due ore al giorno quindi ovvio che devo scremare molto.

loson (ha votato 7 questo disco) alle 12:53 del 14 aprile 2013 ha scritto:

capito... evidentemente avevo frainteso...

ROX (ha votato 7,5 questo disco) alle 14:43 del 13 aprile 2013 ha scritto:

per i tempi che corrono 7 è tutto grasso che cola

tramblogy (ha votato 9 questo disco) alle 1:06 del 14 aprile 2013 ha scritto:

Si, vabbhe...allora sarà mostruosamente triste. Ci ho preso?per me una valentine's day raccoglie anni di storia musicale....struggente magnifica suite di 3 minuti perfetti. (io sono uno di quelli che ama tonight.....sorry)

Gio Crown (ha votato 7,5 questo disco) alle 9:42 del 14 aprile 2013 ha scritto:

"Questo è il suo bignamino perfetto...Qui c'è un po' tutto il classic Bowie dei nostri ricordi.." cito uno di voi con il quale sono perfettamente d'accordo. Per questo e per la vena creativa ancora così viva questo album è bello come non te lo aspetteresti da chi ha dato così tanto alla musica. Trovo alcuni pezzi migliori di altri (valentine's day, I'd rather be high, the next day) ma è davvero un ritorno alla grande, almeno per chi come me lo aveva un po' perso di vista E questo dimostra un principio che sa tanto di luogo comune ma che immancabilmente prova di essere vero "la musica non ha età".

Totalblamblam (ha votato 8 questo disco) alle 15:57 del 14 aprile 2013 ha scritto:

e comunque hai dato otto ai nuovi cloni dei cure che asticella hanno alzato quei burini? no dimmi tu che ti ho sgamato subito ghghgh

tramblogy (ha votato 9 questo disco) alle 22:37 del 14 aprile 2013 ha scritto:

Ioooo??...chi sono?

salvatore (ha votato 6,5 questo disco) alle 9:04 del 15 aprile 2013 ha scritto:

Credo che Stoked si riferisca all'ultimo album dei Girls Names:

tough_love-2013).html" target="_blank">http://www.storiadellamusica.it/classic_rock-psichedelia-wave/post_punk/girls_names-the_new_life(tough_love-2013).html

lev (ha votato 7,5 questo disco) alle 10:24 del 20 aprile 2013 ha scritto:

le prime 5 canzoni sono una più bella dell'altra, che culminano con where are we now? emozionante fino alle lacrime. nella seconda parte cala con pezzi più "normali", ma anche ottimi spunti come dancing out in space, boss of me e soprattutto heat.

Totalblamblam (ha votato 8 questo disco) alle 11:30 del 21 aprile 2013 ha scritto:

no dai heat è una presa per il culo ironica ma sempre presa per il culo...bowie sembra dire: regà di dischi come quelli di walker ne posso cacare uno dietro l'alto è un giochino davvero semplice e mi riuscirebbero anche meglio

Totalblamblam (ha votato 8 questo disco) alle 11:30 del 21 aprile 2013 ha scritto:

no dai heat è una presa per il culo ironica ma sempre presa per il culo...bowie sembra dire: regà di dischi come quelli di walker ne posso cacare uno dietro l'altro è un giochino davvero semplice e mi riuscirebbero anche meglio

loson (ha votato 7 questo disco) alle 13:54 del 21 aprile 2013 ha scritto:

Concordo, e il pezzo in sè non mi esalta.

4AS (ha votato 7 questo disco) alle 13:39 del 20 aprile 2013 ha scritto:

Un Bowie meno coraggioso, che forse, più che rischiare, ormai ha bisogno di certezze. Via gli sperimentalismi, canzoni dirette che non scendono mai sotto la sufficienza. Ci sono alcuni brani sorprendenti. The Stars (are out tonight) e Where Are We Now? sono fantastiche.

Totalblamblam (ha votato 8 questo disco) alle 16:44 del 21 aprile 2013 ha scritto:

io avrei azzancato plan alle stelle (sarebbe stata ancora più spettacolare una celestron edit version per l'album) e messo heat nelle extra tracks come una oddity. qualcuno ha sentito god bless the girl presente chissà perché poi solo nella versione giapponese...in tal modo il disco sarebbe stato da 8.5. il prossimo lo produco io al biondino ghghhg

4AS (ha votato 7 questo disco) alle 15:19 del 9 maggio 2013 ha scritto:

Simpatico, no?

salvatore (ha votato 6,5 questo disco) alle 11:47 del 30 maggio 2013 ha scritto:

C'è energia, c'è stile (con qualche caduta) e lui è indubbiamente in forma, ma non sono molte le canzoni che lasciano veramente il segno, a mio modesto avviso (ci vanno vicine "Where are we now" - anzi questa fa centro - "Dirty boys" e "Dancing out in space")...

andrea-s (ha votato 6 questo disco) alle 11:05 del 13 settembre 2013 ha scritto:

sapere che è ancora in forma fa piacere ma il disco soffre di troppi momenti di stanca per come la vedo io.

REBBY (ha votato 7,5 questo disco) alle 16:52 del 25 ottobre 2013 ha scritto:

Concordo con chi dice che quest'album sia una sorta di bignami della sua carriera (spesso i singoli brani sono loro stessi antologici nei riferimenti). Fossi stato in Visconti (ammesso che potesse lui veramente decidere) avrei selezionato con cura solo una decina di canzoni, tagliando sicuramente You will set the world on fire (su questa potatura ci sarebbe quasi unanimità). Ma anche così (tanto c'è lo skip eheh) come bignami mi sembra oltre che piacevole e nostalgico, anche geniale, sia per il sapiente mix dei riferimenti passati, sia per l'età da pensione del nostro eroe. Non un album "rivoluzionario" ( e lui n'è ha fatti quando era il suo tempo), ma un album che trasmette, ovattate, antiche emozioni. Giù il cappello, non come quando uscì 1.Outside, che è un capolavoro, ma come si deve fare di fronte ad un buon disco.

Richardo (ha votato 8 questo disco) alle 20:41 del 20 maggio 2014 ha scritto:

Disco di ottimo livello e con singoli interessanti accompagnati da video mozzafiato. Non è il migliore del Duca, ma mi sento di promuoverlo anche perché è tutta musica di qualità.

Paolo Nuzzi (ha votato 8,5 questo disco) alle 12:40 del 8 settembre 2014 ha scritto:

Disco meraviglioso perchè inaspettato. The Next Day riesce ad essere ciò che i pur pregevoli Heathen e ...Hours non erano riusciti ad essere: retrò ma allo stesso tempo moderni, compendio dei tempi che furono e voglia di mettersi in gioco, rischiare e (ri)affermare il proprio ruolo nella Musica contemporanea. Uno Statement chiaro e semplice: Io sono David Bowie ed è questo ciò che so fare e non è poco, specie di questi tempi. Podio: Heat, The Stars are out tonight, Where are we know?, Love is lost, Boss of me (sì, mi piace, è sinuosa, ha un basso della madonna - Tony Levin- un tiro assurdo e un ritornello che ti si stampa in fronte immediatamente). Anche i pezzi che possono sembrare più scialbi ed insignificanti come I'd Rather be high, You'll set the world on fire o Dancing out of space, sono invece assolutamente ottimi. Questo disco non ha momenti di stanca, nè calo. E' tutto incredibilmente bilanciato alla perfezione, suonato da dio, arrangiato meglio e cantato in maniera eccelsa, specie se si pensa ciò che David ha passato negli ultimi anni. Siamo dalle parti di 1.Outside, per me - comunque l'ultimo, vero capolavoro del Nostro - ma comunque ad esso inferiore e meglio di Earthling, che aveva alcuni momenti di calo, per me. Se decidesse di pubblicare pure 2.Contamination potrei pure uscire di testa, ma non accadrà mai e va bene così. Grande David

Paolo Nuzzi (ha votato 8,5 questo disco) alle 13:01 del 8 settembre 2014 ha scritto:

Aggiungo: Unico pezzo che davvero non mi fa impazzire è: You feel so lonely you could die, troppo gigiona, anche se molto buona. Menzione d'onore per You set the world on fire, il pezzo più bello mai scritto dai Tin Machine. Non butto via nemmeno le bonus: Una I'll take you there che ci sarebbe stata da dio in Tin Machine 2, la Harrisoniana So She, davvero deliziosa e una Plan, che si colloca tra le strumentali più interessanti di David da vent'anni a questa parte, altro che Brilliant Adventure...