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R Recensione

8,5/10

David Bowie

Scary Monsters (And Super Creeps)

Il camaleontismo di David Robert Jones non ha eguali sulle pagine della Grande Enciclopedia Rock. David Bowie ha catapultato ambiguità sessuale, visioni decadenti e gesto teatrale nel conformismo occidentale degli anni Settanta. E’ stato il primo artista post-moderno a contaminare il rock con il cinema, i fumetti, William Burroughs, Nietzsche, Brecht e Lindsay Kemp, Orwell e le arti visive, creando un cortocircuito definitivo tra cultura “alta” e “bassa”, tra consumismo e avanguardia. In parole povere, il sogno pop-art di Andy Warhol applicato al rutilante mondo rock’n’roll.

Ha ucciso on stage il semidio Ziggy, smascherando l’ipocrisia dello showbiz che regola idolatria, arte e commercio, per poi rinascere nell’algida icona del Thin White Duke. Un Fregoli multimediale del ventesimo secolo che ha reinventato il concetto stesso di rockstar, un controverso manipolatore di linguaggi, un esteta di generi musicali e riferimenti intellettuali. Per alcuni un furbo Zelig opportunista, per molti un genio in anticipo sui tempi e le mode. Io, non è un grande sforzo immaginarselo, rientro nella seconda categoria. Glam-rock, post-punk, synth-pop, dark, pop-soul, dance: Bowie fu un precursore riconosciuto da un’infinità di musicisti, chiedete al signor Jones e lui saprà dirvi quando tutto ebbe inizio.

Al giro di boa degli anni ‘80 David ha già vissuto molte vite artistiche, e chiuso un decennio di capolavori ineguagliabile. Dall’alieno-glam che cadde sulla terra al Duca Bianco intossicato di soul-rock e Kraftwerk, dall’embrione new-wave della mitteleuropea “trilogia berlinese” fino al futurista Pierrot lunare dei “Mostri Spaventosi”, che sancisce l’ingresso nella nuova decade (12 settembre 1980). Siamo in pieno clima wave, dominato da quelle band e discepoli che si rifacevano platealmente all’arte bowiana (e che il nostro non avrà peli sulla lingua a stigmatizzare nelle liriche di “Teenage Wildlife”).

Prodotto con il solito Tony Visconti, e registrato nel febbraio-aprile presso gli studi Power Station di New York e Good Earth Studios a Londra, “Scary Monsters (And Super Creeps)” viene spesso citato dalla critica, a sproposito, come l’ultimo grande lavoro del musicista inglese (e “1.Outside”, pardon?). Al crocevia fra l’età dell’oro e lo sterile edonismo del Bowie anni Ottanta, resta indubbiamente un classico ancora in grado di anticipare segnali della propria epoca. Una superba creatura art-rock onnivora di lussuosa dance astratta e visionario pop-sintetico, nel segno della copertina curata da Edward Bell, in cui un David clown-dadaista è disegnato tra citazioni del suo recente e glorioso passato discografico.

Oltre ai fidati Carlos Alomar alle chitarre, Dennis Davis alla batteria e George Murray al basso, la lista degli ospiti è de-luxe: l’onnipresente Robert Fripp, lo springsteeniano Roy Bittan (al piano su “Ashes To Ashes”, “Teenage Wildlife” e “Up The Hill Backwards”), Andy Clark alle tastiere, lo special-guest Pete Townshend alla chitarra ritmica nel rockabilly-cibernetico di “Because You’re Young” e Chuck Hammer al synth. L’attacco di “It’s No Game (Part 1)”, con le tipiche convulsioni elettriche frippiane e lo sperticato canto del Duca, è un claustrofobico brano post-punk aperto dal recitato giapponese di Michi Hirota ( il reprise della “Part 2” finale ne è l’elegante versione pop-rock da salotto borghese e aperitivo). “Up The Hill Backwards” è un’allucinata pop-song trafitta da scheletriche dissonanze e batteria in levare, un compiaciuto Lou Reed in trasferta dai marciapiedi del Lower East Side al Brill Building.

Le proverbiali staffilate oblique di Mr.Fripp percuotono anche il ritmo tribale e i cori gothic dell’ossessiva traccia omonima, mentre nei sette minuti della rock-ballad “Teenage Wildlife” le note del Re Cremisi creano scie luminose e romantiche (“new romantic”?), quasi fosse una nostalgica “Heroes” adolescenziale. Indimenticabile il singolo “Ashes To Ashes”, uno dei gioielli del dandy di Brixton, con il synth-guitar suonato da Hammer a tracciare i ricordi di un Major Tom ormai relitto umano disperso nello spazio. Non è più tempo di utopici trip-interstellari, il presente è un incubo narcotico avvolto nei fumi della pazzia. Videoclip storico (diretto insieme a David Mallet). L’electro-funk della polemica “Fashion” è il suono degli annoiati yuppies di Bret Easton Ellis e “American Psycho” in un depravato party sulla Fifth Avenue, requiem discotecaro di una società agonizzante. Innegabile il fascino che eserciterà sull’industrial a venire dei Nine Inch Nails. L’epica “Kingdom Come” di Tom Verlaine testimonia ai posteri il sincero tributo a quella stagione new-wave che ha sempre eletto l’ex glam-rocker tra i suoi numi tutelari.

“Scary Monsters (And Super Creeps)” contribuirà a riportare il nome di David Bowie in alto nelle charts al di qua e al di là dell’Atlantico, dopo l’esistenzialismo cupo e sperimentale della triade “Low”, “Heroes” e “Lodger”. Sarà l’addio al Maggiore Tom di “Space Oddity”, alla deriva in una depressione cosmica senza ritorno: “Do you remember a guy that's been in such an early song…I've heard a rumour from Ground Control…Oh no, don't say it's true…”

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Voto degli utenti: 7,8/10 in media su 24 voti.

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benoitbrisefer (ha votato 8 questo disco) alle 23:42 del 15 settembre 2010 ha scritto:

"viene spesso citato dalla critica, a sproposito, come l’ultimo grande lavoro del musicista inglese".

Perché a sproposito? Non è esattamente così?

REBBY alle 8:09 del 16 settembre 2010 ha scritto:

No, non è così anche per me. 1.Ouside del 95 è un

gran disco. Forse la critica era precedente a questa uscita.

NathanAdler77, autore, alle 15:43 del 16 settembre 2010 ha scritto:

Abbiamo tutti ragione, ragazzi...Beh, "a sproposito" si riferisce proprio al fatto che "1.Outside" è indubbiamente il miglior lavoro bowiano degli ultimi 30 anni (da "Scary Monsters", appunto), ma alcuni critici-musicali pare non se ne siano accorti, bontà loro. Peccato che la rinnovata liaison\concept del '95 con Eno non abbia avuto un seguito, ci saremmo risparmiati robetta come "Reality" & co.

REBBY alle 16:10 del 16 settembre 2010 ha scritto:

Da uno che ha preso il nick da 1.Outside mi sarei aspettato maggiore considerazione per quest'album.

Per me non è semplicemente il migliore fatto da

Bowie negli ultimi 30, ma tra i 7/8 migliori fatti da Bowie.

Dr.Paul alle 16:15 del 16 settembre 2010 ha scritto:

la colpa di 1. outside è stata quella di uscire quando ormai tutti avevano deciso che l'ultimo bowie era quello del 1980. 1.outside viene subito dopo low, heroes e ziggy nella mia classifica!!! 4° posto!!

Totalblamblam (ha votato 10 questo disco) alle 18:23 del 16 settembre 2010 ha scritto:

RE:

beh di suo ci aveva anche messo di mezzo ben 15 anni di fischi e fiaschi e una credibilità artistica sputtanata ...alché per chiunque è difficile risalire la china anche se ti chiami bowie per non dire di un progetto quello outside a cui non ha saputo dare seguito e quindi alla fine inconcludente

NathanAdler77, autore, alle 17:32 del 16 settembre 2010 ha scritto:

Pane Al Pane & Ashes To Ashes.

Infatti tengo fede al mio nick, Rebby: ho scritto che "1.Outside" è il miglior Bowie dal 1980, ergo

tra i 7\8 migliori album mai realizzati da Sua Maestà...Più chiaro di così.

REBBY alle 17:46 del 16 settembre 2010 ha scritto:

Adesso per me è più chiaro. Prima poteva sembrare

che per tefosse solo il migliore degli ultimi 30 anni. Forse Benoit non la pensa come noi ...

REBBY alle 19:05 del 16 settembre 2010 ha scritto:

Tutto giusto Stoke. Io ho smesso di comprare dischi di Bowie quando avevo 20 anni, proprio dopo questo (ma mia sorella qualche anno più tardi

mi ha regalato Let's dance). 1 Outside l'ho scoperto in ritardo e concordo che sia l'unico

gran disco che ha fatto negli ultimi 30 anni, ma

l'ha fatto. Certo non ha poi dato seguito, ma non che sia facile a 50 anni. E' per me più sorprendente (e inaspettato) il fatto che abbia fatto nel 95 un disco di tale levatura, piuttosto

che il fatto che non l'abbia bissato. A proposito

complimenti per la prima vittoria (w lo stoke city

eheh)

Totalblamblam (ha votato 10 questo disco) alle 19:55 del 16 settembre 2010 ha scritto:

RE:

grazie ci crediamo sempre ghghg

ma i capolavori escono se ti circondi di gente giusta non è solo frutto del caso...ovvio che avesse anche lui le tensioni giuste per tal ambizioso progetto con eno e che finalmente abbia avuto un momento di orgoglio resosi conto che era diventato un phil collins qualunque cioè un idiota del circo pop... ma manca il seguito tutto le non so più quante ore registrate per completare il dramma artistico che la leggenda dice esistano

REBBY alle 9:58 del 17 settembre 2010 ha scritto:

Ricordati che è stato David a far conoscere donna

supper a Brian. Sarà sempre in debito con lui ghghgh

Totalblamblam (ha votato 10 questo disco) alle 21:38 del 17 settembre 2010 ha scritto:

RE:

non mi pare proprio fu eno a gridare a bowie this is the future (a meno che tu non abbia altre fonti che non conosco) e ricordati che ha sempre fatto tutto eno ghghgh

ozzy(d) alle 22:19 del 17 settembre 2010 ha scritto:

stoke e rebby quando discutete su Baui e dintorni siete proprio due lavandaie ghghgh

Totalblamblam (ha votato 10 questo disco) alle 14:35 del 18 settembre 2010 ha scritto:

RE:

non ti dico tu quando discuti di vampire e monnnezze metalliche a cosa somigli ghghgh

ozzy(d) alle 14:47 del 18 settembre 2010 ha scritto:

vampire che? vampire weekend? no, quelli li lascio ai syntpoppettari eheheh

Totalblamblam (ha votato 10 questo disco) alle 14:52 del 18 settembre 2010 ha scritto:

RE:

ma no quelle! tutte le altre vampire che vedi sui dischi metallici... pure quel cialtrone di ozzy ha una cover vampiria

benoitbrisefer (ha votato 8 questo disco) alle 17:50 del 18 settembre 2010 ha scritto:

Ok, ammetto che mi ero dimenticato di Outside che in effetti considero anch'io il miglior Bowie dell'ultimo trentennio, ma continuo ad essere del personalissimo parere che sia lontano dai capolavori degli anni '70. Anche Let's Dance non è un album da disprezzare se non altro per il tributo di Bowie a quella favolosa meteora musicale che furono i Metro, ma mai mi sognerei di metterlo alla pari con i dischi del decennio precedente...

Dr.Paul alle 21:57 del 18 settembre 2010 ha scritto:

bonoit però tra 1.outside e let's dance...c'è la stessa dofferenza tra beggars banquet e dirty work! ))

benoitbrisefer (ha votato 8 questo disco) alle 15:58 del 20 settembre 2010 ha scritto:

Citavo Let's Dance non per confrontarlo con Outside ma per dire che non sono aprioristicamente prevenuto nei confronti del Bowie post seventies; rimango tuttavia del parere che quello che conta Bowie l'ha detto fra il 1971 e il 1980 senza voler negare che del buono c'è anche dopo (d'altra parte che in 30 anni qualcos'altro di buono ci fosse era probabilisticamente a suo favore). Trovo che vi sia qualcosa di simile nella carriera di Lou Reed che dopo Street Hassle ha fatto non poche ciofeche, diverse cose discrete e un grande disco come New York, ma quest'ultimo non riesco proprio a pensarlo superiore o anche solo sullo stesso livello di album come Transformer, Berlin o Coney Island Baby: Comunque sempre di gusti personali si tratta...

Dr.Paul alle 22:49 del 20 settembre 2010 ha scritto:

sì capisco, anche se...ok new york è il miglior disco di reed degli utlimi anni, pero quel disco conserva i clichè del solito reed di sweet jane e vicious (re-la-sol-sol-la-re), dirty blvd ad esempio ne è una ottima copia e tutto l'album non si muove molto dai soliti standard reediani pur mantendo alta l'ispirazione! 1.outside è un disco che non ha eguali nella carriera di bowie, non è il suo new york, è molto di più, parere mio!! ciao!

FeR alle 21:51 del 7 ottobre 2010 ha scritto:

Considerando che dal 1971 al 1980 è stato il più grande sul pianeta Terra, un calo fisiologico successivo mi pare si possa ben concedere (e sfido comunque a ritenere brutto "Let's Dance").

Che poi per me anche "Black tie white noise" e "Earthling" sono dischi che se pubblicati da artisti giovani avrebbero ottenuto be altri riscontri.

sarah (ha votato 7 questo disco) alle 9:43 del 8 ottobre 2010 ha scritto:

"Ahsehes to ashes" è una delle mie preferite nel catalogo boweiano. "Let's dance" a mio parere è proprio un disco mediocre che solo i fan più sfegatati possono salvare; sposo invece la causa di "Outside", davvero un gran lavoro.

thinwhiteduke alle 14:00 del 11 maggio 2011 ha scritto:

RE:

allora sono un fan sfegatato! credo in realtà che let's dance sia un grande lavoro perché riesce ad essere godibile e allo stesso tempo artisticamente valido là dove molti suoi dischi sono difficili da apprezzare appieno (lodger ad esempio). L'unico disco veramente orrendo è never let me down-momento di vera follia mentre è sul limite black tie white noise.A mio parere Cat people è una grande canzone, così modern love, criminal world e la stessa let's dance.

sarah (ha votato 7 questo disco) alle 9:43 del 8 ottobre 2010 ha scritto:

ops, Ashes to Ashes....

ROX (ha votato 9 questo disco) alle 20:52 del 4 gennaio 2011 ha scritto:

adoro questo disco... non c'è pezzo che non mi piaccia... è poi il sound è favoloso e la performance vocale di Bowie è la sua migliore in assoluto!

REBBY alle 16:05 del 11 maggio 2011 ha scritto:

Eh, che c'è di difficile in Lodger per un bowiano? E' stato il solito album di David che anticipava e dettava i tempi (la bella rece qui sul sito di Disorder gli rende giustamente onore). Nel 1983, con Let's dance, Bowie i tempi (io questo ho percepito in diretta) cominciava a subirli, anche se in cambio ha avuto un successo commerciale planetario. Dopo di quello il buio, sino a 1.Outside. Questo invece il mio pensiero. Ah, a proposito, il Dr. Paul ("critica profonda" su Heroes eheh) è quello che qui ha scritto le rece, tra le altre, di Low e 1.Outside...

thinwhiteduke alle 17:13 del 11 maggio 2011 ha scritto:

RE:

va bene ha scritto la recensione...ma ti sembra una critica possibile da fare ad una canzone come heroes...? la generosa regola del relativismo universale non fa stridore se si prova ad applicarla anche stavolta e dire "capisco la tua opinione quando dici che heroes non è una traccia monumentale perché è giusto re e sol, ma a me piace lo stesso"? a me sembra non lo si possa dire. Fatto sta che let's dance è un album eccessivamente di periodo, ma nonostante questo i testi e le canzoni non mi sembra che vadano in perdenza anzi. Oltretutto questa tendenza a giudicare un artista in base alla sua capacità di anticipare i tempi rimane in parole perché è difficile dire in che misura l'artista considerato sia un precursore, è più sensato parlare di indiscutibile originalità, ed è un valore che si estende a qualsiasi lavoro: let's dance vale a dire è il periodo dance anni ottanta nella personale versione di david bowie e non di un prestafaccia. In questo senso visto che non esiste un artista in grado d'inventarsi un genere ad ogni sua nuova produzione, non si può discriminare tra album originali e non inquadrabili e album originali e inquadrabili perché la differenza tra i due tipi (let's dance, scary monsters super creeps ad esempio) la si avverte, ma non la si può tradurre senza ingiustizie.

ROX (ha votato 9 questo disco) alle 17:01 del 11 maggio 2011 ha scritto:

Let's dance è un ottimo album se non l'avesse fatto Bowie... ma siccome c'è sopra il suo nome... ci si aspettava di più, è più un album di Nile Rodgers che di Bowie

ROX (ha votato 9 questo disco) alle 17:01 del 11 maggio 2011 ha scritto:

Let's dance è un ottimo album se non l'avesse fatto Bowie... ma siccome c'è sopra il suo nome... ci si aspettava di più, è più un album di Nile Rodgers che di Bowie

REBBY alle 18:31 del 11 maggio 2011 ha scritto:

Tutte le critiche sono possibili. Io però leggo qui sotto che Heroes è con Low il suo album preferito... Tu però non mi hai risposto ed io son curioso come una scimmia: che ci trova di difficile in Lodger un bowiano come te?

thinwhiteduke alle 18:59 del 11 maggio 2011 ha scritto:

RE:

se penso a brani come yassassin e african night flight che sono commistioni particolari tra rock, sonorità elettroniche, ritmi tribali non li associo direttamente all'idea che ho di musica godibile al primo ascolto. Sicuramente più melodica è fantastic voyage che mi sembra di aver apprezzato al primo ascolto. Red sails è un brano un poco raffazzonato (e generalmente tutto l'album lo è secondo molti- mi sembra che ancora più che in low abbiano lavorato separati eno e bowie). Red money è praticamente la canzone di iggy pop (prodotta da bowie) sister midnight e quando lo notai non mi fece una bella impressione...(ci sono altri due casi in cui bowie per aiutare l'amico con i diritti fece cover più o meno di successo di sue canzoni: china girl-let's dance, e tonight-album omonimo) mi sembrò pure per il fatto che non avendo lo stesso titolo non potesse essere considerata una vera e propria cover, una sorta di riempitivo..D.J. mi è piaciuta subito, boys keep swinging ha un suono particolarmente ossessivo ma sembra una buona idea. Di Lodger direi che è un album pieno di idee, ma abbastanza confuso, e non completamente riuscito..mi ci è voluto più sforzo per capirlo e apprezzarlo

REBBY alle 9:38 del 12 maggio 2011 ha scritto:

Si giusto, Red money non può essere considerata una vera e propria cover di Midnight sister, in quanto i due testi sono differenti. Per quanto riguarda la musica penso fu scritta da Bowie ed Alomar, tant'è vero che nei credits dell'album, al contario di quelli di The idiot, il nome di Iggy Pop non compare. In generale mi pare di capire che i brani che hai più faticato ad apprezzare sono soprattutto quelli che, come disse un amico di Loson, anticiparono (assieme ad I zimbra in Fear of music) le "fusioni etno-world" poi sviluppate più compiutamente da Eno con Byrne in Remain in light e My life in the bush of ghost.

thinwhiteduke alle 10:56 del 12 maggio 2011 ha scritto:

RE:

e in effetti fear of music non è il mio album preferito dei talking head, così life in the bush of ghosts l'ho trovato interessante, ma non è un disco che amerei ascoltare in tutte le occasioni..allo stesso modo preferisco la primissima produzione di eno here come the warm jets e taking tiger mountain by strategy a molte collaborazioni successive fatto salvo wrong way up con john cale. Oltretutto resta il fatto che come hai detto tu, la fusione rock, sonorità elettroniche e ritmi tribali la portarono alla maturità eno e byrne, mentre in lodger sembra un abbozzo. Credo poi che la voce di byrne si attaglia molto di più a questo tipo di sperimentazione che quella di bowie

NathanAdler77, autore, alle 19:17 del 12 maggio 2011 ha scritto:

"The Idiot" è in larga parte farina del sacco di Bowie (e infatti Iggy non l'ha mai granché digerito, anche se probabilmente rimane il suo capolavoro), quindi non vedo lo scandalo se "Red Money" ha in dote linee armoniche prese dalla celebre "Sister Midnight"...Su "Lodger" (il "Ritorno dello Jedi" della trilogia berlinese, troppo pesante l'eredità dell'irripetibile '77 bowiano) c'era già in embrione il discorso etno-art-rock che Eno farà implodere coi TH e l'amichetto Byrne. "Let's Dance" è il "Californication" del David, l'album del gran botto commerciale: pop-rock di livello, se confrontato all'abominio che verrà...W il Bowie-SdM fùn club! ghghgh

ozzy(d) alle 21:18 del 12 maggio 2011 ha scritto:

W il Bowie-SdM fùn club

al rogo! poi che the idiot sia il capolavoro di iggy non si puo' sentire, come disse un antico saggio "viva il vero iggy degli stooges e con ron asheton, quando ancora non era il damerino berlinese cui bowie aveva messo una scopa in culo" ghghgh

Totalblamblam (ha votato 10 questo disco) alle 21:24 del 12 maggio 2011 ha scritto:

RE: W il Bowie-SdM fùn club

fattene una ragione perché così è, questo è il suo migliore solista...iggy con gli stooges è un'altra storia anche perché preferiva ancora gli aghi nelle vene alle scope in culo

NathanAdler77, autore, alle 22:20 del 12 maggio 2011 ha scritto:

RE: W il Bowie-SdM fùn club

Gulliver fa caciara pre-elettorale in stile Letizia versus Pisapia, d'altronde hanno lo stesso presidente piazzista... ghghgh "Probabilmente il suo miglior album" era sottinteso alla discografia solista, ma tu lo sai perché in fondo sei un bravo ragasso. E grazie al piffero che a noi ce piace l'Iguana zozzo e cattivo di "Raw Power" e "1969".

ozzy(d) alle 21:28 del 12 maggio 2011 ha scritto:

il vero iggy è quello degli stooges, è morto sul palco di metallic KO, poi al suo posto bowie ha preso un modello tipo sosia di paul mcartney ghghghgh

Totalblamblam (ha votato 10 questo disco) alle 21:38 del 12 maggio 2011 ha scritto:

RE:

cosa è vero per te? il primo stooges ideato nel sound da cale, il secondo free-form, il terzo glammoso? dove lo vedi il vero in iggy pop? uno che ha fatto della messa in scena il suo punto di forza valà valà

ozzy(d) alle 0:53 del 13 maggio 2011 ha scritto:

" il primo stooges ideato nel sound da cale"

ha fatto tutto cale, ha pure suonato il riff di i wanna be your dog mentre asheton e iggy si sparavano una dose ghghghgh

nebraska82 (ha votato 7 questo disco) alle 11:41 del 13 maggio 2011 ha scritto:

discreto

Totalblamblam (ha votato 10 questo disco) alle 15:30 del 13 maggio 2011 ha scritto:

e' la prima cosa sensata che scrivi da secoli! infatti quel riff e' suonato da cale al piano che iggy non ce la faceva per le troppe note ghghhg

Zeman (ha votato 6 questo disco) alle 10:32 del 2 settembre 2012 ha scritto:

Dopo questo il crollo verticale, ma già siamo molto al di sotto della trilogia berlinese, bene naturalmente Fripp.