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R Recensione

7/10

AA. VV.

Rinse: 15 - Roska

Come fare ordine in questa matassa ingarbugliata che è diventata la scena UK step da un anno e mezzo a questa parte? Come sopravvivere alla rivoluzione del nuovo decennio, che ha trasformato un'estetica dub tutto sommato definita e ben identificabile in una pletora di ibridazioni firmate indifferentemente da vecchie volpi e nuove leve? Quale può essere oggi il filo conduttore che collega le fermezze bass di Kode9 e Ramadanman alle leggerezze dancey di Brackles e Jamie XX, o le redivive oscurità di Zomby all'irriverenza mainstream-oriented di Magnetic Man e Katy B, passando per uno Skream che prima suda sette camicie a convincerci che il nuovo corso è il popstep di Outside The Box e poi torna proprio in questi giorni con un singolo intriso di aggressioni industrial come Exothermic Reaction?

Per un possibile punto della situazione si presenta oggi proprio Roska, che della svolta dance esplosa in quel di Londra l'anno scorso può essere additato come il precursore: il suo Rinse Presents Roska è stato di fatto l'album premonitore all'ingresso definitivo dello stepping nel clubbing (diversi mesi prima di tutti gli altri, compresi i primi vagiti dei Mount Kimbie) ed ha impugnato il timone dimostrando comunque eleganza e raziocinio, evitando eccessi in un senso (dub) o nell'altro (pop) e scoprendo solo il versante più fashion della dancehall britannica. Con il mixtape per la Rinse FM dunque, il producer londinese ambisce a confermarsi ago della bilancia in una scena in balia di forze energiche e contrastanti che minano irrimediabilmente la coesione dell'insieme (come se a qualcuno importasse).

E allora in Rinse:15 Roska fa quel che da Roska ci si aspetta. Per prima cosa chiama in causa i nomi più blasonati della scena, rischiando in questo di apparire oltremodo ruffiano e scontato: perché si sa, le compile dance sono la strada maestra per la scoperta dei nuovi talenti, e se tu me le riempi di quelle hit che il web, le radio e la stessa Mtv hanno già largamente promosso (la coppia Katy B-Ms Dynamite di Lights On, l'abusatissima I Need Air o la stessa What You Talking About di Redlight - sebbene remixata da Roska stesso) significa che vuoi ottenere il massimo successo col minimo sforzo. E non va bene. Meno male che il buon Goodlitt ci mette dentro anche i nuovi risvolti, che intendono riportare la faccenda sotto ombre più beneficamente ossessive: abbigliati per l'occasione un J:Kenzo in splendida forma con Ruckas, il T.Williams di In The Deep e - perché no? - le riscoperte UK bass della nuova creazione Jackpot, estratta dall'EP rilasciato in contemporanea.

Nuovo EP, esatto. Con grossa sorpresa al seguito, perché è lì che Roska dà fiato alla sua voglia di spiazzare, ingranando una retromarcia a tavoletta sparata verso la moda bass compulsiva di qualche annetto addietro, quasi a voler prendere le distanze dalle diluizioni più radiofoniche degli ultimi mesi. Ed è da quel possibile nuovo punto di partenza che torneremo a fare i conti in futuro. Nel frattempo la tendenza dance-step, se vuole, ha già in Rinse:15 il suo papabile canto del cigno, che sfoggia ancora con orgoglio le proprie movenze più rappresentative: la London-by-night da esportazione sta tutta in una Stupid di Redlight e Roses Gabor, o in Love To Feel This Way di DJ Zinc e Jamie George. Tutti nomi mica da ridere. Le maglie di una rete che si intrecciano come fossero una cosa sola, mentre noi continuiamo a stupirci di come possano esser tutte contenute dalla stessa metropoli. Forse è proprio vero che Londra ha qualcosa di speciale nell'aria.

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ciccio 7/10

C Commenti

Ci sono 2 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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djsynth alle 18:41 del 2 agosto 2011 ha scritto:

House music, Maffia, Rocca, 1995/6 fino al 2001, ti dicon niente?

synth_charmer, autore, alle 18:49 del 2 agosto 2011 ha scritto:

RE:

cos'è, è arrivato un telegramma? dai che non c'è un costo a parola, esprimiamoci!