R Recensione

7/10

Mahogany

Connectivity!

Prendete qualche dose di Stereolab, aggiungete abbondanti manciate di Broadcast, immergete il tutto in un caldo infuso di shoegaze e dream pop, (possibilmente di marca 4AD), aggiungete pizzichi del pop d’autore di Brian Wilson. Questa è la ricetta dei Mahogany, approdati su Darla con questo Connectivity!, all’esordio nel 1999 con The Dream of a Modern Day, uscito originariamente per la Burnt Hair e ristampato recentemente dalla Darla stessa. Si parlava poco fa di 4AD e potrebbe non essere del tutto irrilevante il fatto che il disco vede esordire Lucy Belle Guthrie, figlia proprio dei Cocteau Twins Robin Guthrie e Elizabeth Frazier che hanno portato quasi vent'anni fa queste sonorità, sognanti e ipnotiche, al loro apice storico.

Connectivity!, d’altra parte, esce in un momento in cui le muraglie sonore dello shoegaze e le atmosfere ovattate del dream pop sono oggetto di un rinnovato interesse, dalle prodezze sonore degli Amusements Parks on Fire all’esplosione pop sonica degli Asobi Seksu, passando per l’eccitante ibrido dei Mew. Momento d’oro, quindi, in cui però si rischia di farsi abbagliare dal luccichio dei trend e delle mode.

Coi Mahogany questo problema, comunque, non si pone: Connectivity! non si limita a cavalcare l’onda lunga del revival ma, su quell’eredità preziosa costruisce castelli e muraglie di suono mutevoli e cangianti ondeggiando tra sommersi movimenti barocchi Wilsoniani (Renoso) e scorribande spaziali vagamente kraut (Supervitesse), minimali fluttuazioni oniriche tra Pet Sounds e Stereolab (Mantissa), twee nascosti dietro muri di suono degni di Phil Spector (Neo-Plastic Boogie-Woogie) e romantici excursus epici (My Bed is My Castle).

Non un semplice revival sonoro quindi, ma una rivisitazione di sonorità “antiche” attraverso occhi (e orecchie) nuovi: consigliato agli amanti della 4AD e agli scettici di questa ondata shoegaze: chissà che non restino folgorati sulla via di Damasco dall'epica dimessa di questo dischetto.

V Voti

Voto degli utenti: 6,5/10 in media su 2 voti.
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C Commenti

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Alessandro Pascale (ha votato 8 questo disco) alle 10:29 del 14 luglio 2007 ha scritto:

un disco bellissimo

e molto tosto da recensire. Complimenti al prode Ettore per la rece piena si spunti su cui indagare