R Classifica 2012 dei recensori (pagina 1 di 5)

Rover

50. Rover
Rover (Wagram 2012)

Un gran bel disco, a tratti travolgente. Pieno di una miriade di rimandi a mostri sacri del passato, Bowie su tutti, mantiene comunque una sua originalità ed uno spessore qualitativo che per gran parte del disco è da capolavoro. Aqualast e Remember sono tra i migliori singoli degli ultimi anni.
True EP

49. Solange
True EP (Terrible 2012)

Dopo quattro anni di silenzio, la sorellina di Beyoncé si ripresenta al mondo con 27 minuti di puro splendore. Otto gioielli sonori votati alla destrutturazione degli archetipi (in questo caso l'electropop più minimale l'r&b sintetico degli '80s), e al parallelo tratteggiare un “non-luogo” dove la trasparenza delle superfici sottintende nervosa enigmaticità. Lei sempre splendida, ispirata, in continua crescita. Ma “True EP” è già un traguardo precluso a due terzi delle sue colleghe. Illuminante.
What's the meaning?

48. MOLE
What's the meaning? (RareNoise Records 2012)

Come mixare godibilità e tecnica evitando le trappole dei musicisti che suonano solo per se stessi. Da far sentire a Pat Metheny.
Life Has Not Finished With Me Yet

47. Piano Magic
Life Has Not Finished With Me Yet (Second Language 2012)

Disco apparentemente intimo e quieto. In realtà i Piano Magic hanno trovato semplicemente una nuova prospettiva per rivelare il proprio mondo poetico: certamente un altro mondo rispetto a quello di “Ovations”. Perle assolute: “The Way We Treat The Animals” e “Jar Of Echoes”.
Ormai

46. Fine Before You Came
Ormai (Triste-La Tempesta 2012)

siamo di fronte ad un impatto (emozionale e musicale) assai notevole, dalle dimensioni massicce, corpose, a tratti monumentali. Il disco è, rispetto al precedente, meno vario e brillante a livello stilistico, ma in grado forse di colpire ancora meglio nello stomaco.
Big Inner

45. Matthew E. White
Big Inner (Spacebomb / Hometapes 2012)

E' enorme ma suona leggero come una foglia, è bianco ma vorrebbe essere nero, fa il modesto ma è un genio. E il suo debutto passerà inosservato ma è quasi un capolavoro.
R.I.P.

44. Actress
R.I.P. (Honest Jon's 2012)

Un album che non ha punti deboli, buchi morti, ma al contrario: è un concentrato compresso di idee, momenti di creatività straripante, di armonie geniali interrotte a metà (altri rimandi al funambolico Flying Lotus), il cui unico difetto, forse, sta proprio nell'impossibilità di riversare tutto, comodamente, in un unico disco. In principio, quindi, era un principio semplice, il glitch: l'errore per l'arte. Ora di meno: l'errore per il bello. A tante, piccole, dosi.
Swing Lo Magellan

43. Dirty Projectors
Swing Lo Magellan (Domino 2012)

Gran bel disco, degno erede di Bitte Orca. Potremmo definirlo "orchestral math step", perchè è uno splendido concentrato di Soul Step (Blake), Math Rock (Battles) ed il pop orchestrale di Sufjan Stefens. Un mix perfetto di innovazione e tradizione.
Out Of The Game

42. Rufus Wainwright
Out Of The Game (Decca 2012)

Rufus Wainwright,messi da parte i tormenti emotivi da che da sempre l'hanno contraddistinto, mi ha spiazzato con un lavoro estremamente caldo, piacevole, ricco ma allo stesso tempo misurato.Un vero balsamo per l'anima in questi tempi difficili.
Transparent Heart

41. Animation
Transparent Heart (Rare Noise Records 2012)

L'ipotesi per un jazz del nuovo secolo, un luogo ideale dove convivono forme antiche e future, sotto la guida del grande Bob Belden