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R Recensione

7/10

Motorpsycho

Little Lucid Moments

Non ci sono più parole per lodare questi signori di Trondheim, Norvegia, una terra dove per difendersi dal freddo o si bevono litri di birra oppure si sparano gli amplificatori al massimo.

I Motorpsycho dall’alba dello scorso decennio (quando il grunge dettava legge più del Nuovo Testamento) sono stati costantemente impegnati in un susseguirsi di disco / tour / disco / tour riuscendo negli anni lentamente ad allargare il numero dei fedelissimi fan e lasciando lungo il proprio cammino un filotto invidiabile di dischi capolavoro, fondamentali per la costruzione e la definizione di cosa si intende oggi per alt-rock.

Ogni loro opera si è caratterizzata in maniera diversa dalle altre, così abbiamo avuto il loro album grunge, il loro disco grind, quello psych, quello country, quello jazz, quello più elegante, quello che strizzava l’occhiolino al pop.

Little Lucid Moments” è il loro disco di suite, si compone di quattro movimenti tutti ben oltre i dieci minuti, uno sopra i venti.

Abbiamo temuto di ritrovarci al cospetto di un’operazione da nostalgici prog, ed invece dopo le prime note della title track ogni paura viene prontamente dissipata.

Per fortuna i momenti di lucidità non sono affatto pochi, anzi la band per tutta la durata del disco tiene bene in mano le redini della situazione lasciando oscillare la musica fra rock sanguigno e rallentamenti psichedelici, con il nuovo batterista Kenneth Kapstad che dimostra essersi innestato in maniera perfetta nella formazione.

Forse non è esattamente il lavoro da consigliare ad un neofita, ma per i fan di vecchia data sarà come tirare un sospiro di sollievo dopo aver rischiato di perdere il proprio gruppo preferito.

In effetti due anni or sono divenne possibile sancire la rinascita dei norvegesi grazie al doppio “Black Hole / Blank Canvas” che li riportava sugli eccelsi territori che dieci anni prima fecero germogliare pietre miliari del calibro di “Angels And Daemons At Play” e “Trust Us”.

Dopo un paio di perdonabili sbandate i Motorpsycho ritrovarono la retta via ed oggi continuano a lastricare uno dei percorsi musicali più riusciti degli ultimi vent’anni, con una padronanza degli strumenti ed una capacità tecnica sempre maggiore.

Little Lucid Moments” è un album tutto d’un pezzo, quasi artigianale, come si facevano una volta, è un vortice che cattura, un disco di rock psichedelico sobrio, senza sbavature, costruito con ordine e disciplina senza lasciar nulla al caso o all’improvvisazione, riuscendo a mantenere alta la soglia di attenzione dell’ascoltatore, anche nei momenti in cui i brani tendono a dilatarsi, dove molti altri artisti avrebbero potuto facilmente perdere il bandolo della matassa.

L’unico appunto che ci sentiamo di muovere è per certi effetti space rock che suonano un tantino sorpassati ed inutili, ma davanti all’efficacia di un brano come “Year Zero” che riesce a condensare in undici minuti la sublime epicità tipica del suono dei norvegesi, sposandola con il noise dei Sonic Youth ed i viaggi allucinogeni dei Grateful Dead, non possiamo fare altro che gridare all’ennesimo miracolo che si rinnova.

Rock e psichedelia hanno trovato il loro nirvana; Black Mountain e compagnia cantante sono pregati di mettersi in coda.

V Voti

Voto degli utenti: 7,1/10 in media su 11 voti.
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denis 7/10
george 8/10
REBBY 6/10
motek 7/10

C Commenti

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Marco_Biasio (ha votato 8 questo disco) alle 21:52 del 10 aprile 2008 ha scritto:

Oooooooooh, yeah!!

Che belle cose, queste! Vive le rock!! Vive la Norwege!!

Ivor the engine driver alle 13:06 del 14 aprile 2008 ha scritto:

bello come al solito

non dico che sia un loro disco imprescindibile, ma come offerta e coesione è meglio di Black Hole che mi puzzava un po' di zuppa riscaldata (che sempre buona è, ma da fan quindicennale dei norvegesi dispiace sempre quanddo si fanno il verso). Devo ancora discernere i 4 movimenti, per ora il primo mi piace molto, a breve lo dovrò recensire per cui me lo ascolterò con la dovuta calma. Ad ogni modo encomiabili per qualità media dei loro dischi una spanna sopra tutti per ora. E di sicuro una delle migliori band da vedere dal vivo

Alessandro Pascale (ha votato 8 questo disco) alle 12:34 del 18 aprile 2008 ha scritto:

all'inizio lo trovavo un pò troppo dispersivo in certi momenti, un pò...come dire...laborioso e pretenzioso. Poi però mi sono parzialmente ricreduto e ad ogni ascolto sale l'ammirazione per un disco di altissimo livello, in grado di giocare tranquillamente tra i generi, fondendo mirabilmente heavy prog, psichedelia, hard-rock e scaglie di post-rock. Rimane qualche piccolo passaggio a vuoto qua e là ma rimane un disco eccezionale.

fabfabfab (ha votato 8 questo disco) alle 16:45 del 18 agosto 2008 ha scritto:

I motorpsycho sono tornati, e la cosa non può che fare piacere.

george (ha votato 8 questo disco) alle 20:11 del 4 maggio 2009 ha scritto:

forse i pezzi sono solo un pò troppo lunghi....un pò...

denis (ha votato 7 questo disco) alle 18:10 del 16 luglio 2009 ha scritto:

gli amanti dei tre norvegesi(ciao geb) concorderanno con me che i loro capolavori sono stati altri...ciò non toglie che little lucid moments è il loro lavoro migliore dai tempi ormai abbastanza remoti di trust us. io sono uno di quelli a cui la svolta flower pop non era andata proprio giù, troppo legato a dischi fondamentali come thimoty monster's e angels and daemons. alcune lungaggini su little..., ma year zero è un pezzo bellissimo, che solo sti psychonauti sanno regalalarci.

notizie sull'ultimo album child of the future?

ozzy(d) (ha votato 5 questo disco) alle 14:43 del 7 settembre 2010 ha scritto:

rivenduto dopo un mese lol

Marco_Biasio (ha votato 8 questo disco) alle 15:13 del 7 settembre 2010 ha scritto:

RE:

Potevi rivenderlo a me, marrano! Lo risento di continuo e per me è fra i migliori di sempre. L'attacco di "She Left On The Sun Ship" fa veramente i buchi per terra. Solo "The Alchemyst" si perde un po'.

Marco_Biasio (ha votato 8 questo disco) alle 16:27 del 30 novembre 2013 ha scritto:

Riguardavo ora il video di Year Zero tratto dall'esibizione di Roncade dello scorso maggio - mi si vede cantare tutto il brano in prima fila - e mi sono veramente commosso: non ricordo un concerto di pari inventiva e passionalità. Loro stanno già per rilasciare il disco nuovo. Speriamo sia un po' meglio di Still Life With Eggplant. Di sicuro tornerò a vedermeli. Questo, comunque, fra i loro tre migliori dischi, assieme a Demon Box e A&DAP, ex aequo con Let Them Eat Cake.

Marco_Biasio (ha votato 8 questo disco) alle 23:20 del 20 febbraio 2018 ha scritto:

Ogni volta che parte l'attacco della suite iniziale piango. Piango tantissimo. Lacrime di gioia.